Olimpiadi 1912 – STOCCOLMA

Medaglia d’Oro: REGNO UNITO

La Svezia vanta già una grande tradizione sportiva e i Giochi sono organizzati al meglio: de Coubertin fa nascere la bandiera a cinque cerchi, blu, giallo, verde, nero e rosso, simbolo dei continenti. Non c’è un protagonista assoluto, anche se George Patton, il futuro “generale d’acciaio”, si piazza quinto nel penthatlon solo perché sbaglia al poligono nell’ultima prova!
Nel calcio le partecipanti salgono a undici, ma non manca già qualche polemica, perché negli ambienti sportivi il football viene considerato più un “gioco” che una disciplina degna delle Olimpiadi. La Fifa però insiste e vince l’intransigenza dei puristi, grazie alla popolarità crescente del calcio.
La vittoria finale va invece ancora al Regno Unito (4-2), sempre sulla Danimarca.
Si gioca con la formula dell’eliminazione diretta. L’impresa individuale la compie il tedesco Fuchs, che rifila 10 reti alla Russia: sarà il suo bottino totale, che gli permetterà di essere il capocannoniere del torneo.

L’ITALIA
È la prima Olimpiade per gli azzurri: la Nazionale è nata solo nel 1910. E già ha dovuto passare parecchie peripezie. A guidarla è uno dei Padri nobili del nostro calcio, Vittorio Pozzo, futuro Ct mondiale, agli storici primi passi alla guida (in senso lato) della nostra massima espressione calcistica.
La squadra azzurra arriva in Svezia solo a 22 ore dalla gara che l’aspetta. Il sorteggio pare favorevole, ma la Finlandia vince (2-3) dopo i supplementari. Cedimento inatteso, anche se gli azzurri, solo alla loro ottava uscita ufficiale, sono privi dei due elementi migliori, Milano II e Rampini, militari, ai quali è negato il permesso di espatrio.

Dai ricordi di Pozzo: «Ognuno dei giocatori nostri fece del suo meglio. Ma non si capivano fra di loro. E l’ordine e l’organizzazione di squadra non si improvvisano. Di preparazione, non bisogna dimentircarlo, non ne avevamo fatta alcuna, né tecnica, né fìsica, né morale. Io poi, personalmente, ero alle mie prime armi. In quei Giuochi imparai una quantità di cose, non ne insegnai nessuna. Perdemmo scioccamente la prima partita: colla Finlandia, per tre a due, facendo la conoscenza per la prima volta con Hugo Meisl, il Capitano Federale Austriaco, che fungeva da arbitro».

Proprio lui, Hugo Meisl, il futuro artefice del leggendario Wunderteam austriaco. Quanto al lato tecnico, il giudizio di Pozzo è lapidario: «Fummo noi a perdere, non gli avversari a vincere, con la nostra mancanza di intesa e di concordia».
Dopo l’eliminazione, l’Italia entra nel Torneo di Consolazione, in cui coglie la prima, storica vittoria fuori dai confini nazionali, battendo di misura l’accreditata Svezia (1-0), padrona di casa.
Subito dopo però si deve subire un’altra sconfitta sonora con l’Austria: «Gli svedesi» ricorda ancora Pozzo «non la digerirono facilmente quella loro sconfitta. Per iscritto ed a voce insistettero per proporci un incontro di rivincita a torneo ultimato. Io feci il rigido, e risposi di no a tutte le proposte. Poi, nella semifinale del Torneo di Consolazione, incappammo proprio nell’Austria di Braunsteiner, Brandstàdter, Hussak, Studnicka, e fummo liquidati per cinque reti a una».

I RISULTATI

Turno di qualificazione
Finlandia – Italia 3:2 (2:2, 2:2) dts
Austria – Germania 5:1 (0:1)
Olanda – Svezia 4:3 (2:1, 3:3) dts
Quarti di finale
Russia – Finlandia 1:2 (0:1)
Regno Unito – Ungheria 7:0 (3:0)
Danimarca – Norvegia 7:0 (3:0)
Olanda – Austria 3:1 (3:1)
Semifinali
Regno Unito – Finlandia 4:0 (2:0)
Olanda – Danimarca 1:4 (0:3)
Finale terzo posto
Olanda – Finlandia 9:0 (4:0)
Finale
REGNO UNITO – Danimarca 4:2 (4:1)

TORNEO DI CONSOLAZIONE

Primo Turno
Austria – Norvegia 1:0 (1:0)
Germania – Russia 16:0 (8:0)
Italia – Svezia 1:0 (1:0)
Semifinali
Ungheria – Germania 3:1 (2:0)
Austria – Italia 5:1 (2:0)
Finale di consolazione
Ungheria – Austria 3:0 (1:0)
IL MEDAGLIERE
ORO: REGNO UNITO

Horace Bailey, George Barlow, Albert Bell, Arthur Berry, Ronald Brebner, Frederick Chapman, Walter Corbett, W. Crabtree, Walter Daffern, Harold Hardman, Robert Hawkes, Kenneth Hunt, Chris Porter, Clyde Purnell, Albert Scothern, Herbert Smith, Harold Stapley, Vivian Woodward.
All. Inghilterra Alfred Davis.

ARGENTO: DANIMARCA

Paul Berth, Charles Buchwald, Svend Aage Castella, Hjalmar Christoffersen, Ludwig Drescher, Axel Dyrberg, Harald Hansen, Sophus Hansen, Emil Jørgensen, Ivar Lykke, Viggo Malmqvist, Nils Middelboe, Christian Morville, Oskar Nielsen, Poul Nielsen, Sophus Nielsen, Anton Olsen, Axel Petersen,Axel Thufason, Vilhelm Wolfhagen.
All.  Louis Østrup.

BRONZO: OLANDA

Piet Bouman, Joop Boutmy, Nico Bouvij, Jan van Breda Kolff, Cees ten Cate, Wim van Eck, Constant Feith, Gé Fortgens, Huug de Groot, Just Göbel,Bok de Korver, Dirk Lotsij, Jan van der Sluis, Jan Vos, David Wijnveldt, Nico de Wolf.
All.  Edgar Chadwick.