Stefano Nava: la riserva di lusso

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«Capello, un maestro di grinta calcistica. Grandissima stima di lui, ma i rapporti erano sempre conflittuali» La fantasia? Merce sempre più rara tra i ragazzini d’oggi col pallone tra i … Leggi tutto

Gabriele Pin: l’importanza del Trap

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«Quella Juve vinse perché c’era lui: insegnava tecnica e trasmetteva entusiasmo» L’importanza di avere un nonno. «Il mio diceva: non bisogna lamentarsi del brodo grasso». Gabriele Pin ha presente la … Leggi tutto

Carlo Muraro: Carletto Sparalesto

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«Herrera mi chiamava lo ‘Jair bianco’ per il mio dribbling, la mia velocità. Carletto Sparalesto, invece, me lo dette Gianni Brera»

Vinicio Verza: Calci & Rimpianti

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«Io lasciai la Juventus perché non volevo diventare il nuovo Furino; ritenendomi non adatto a interpretare quel tipo di ruolo, ma poi a Cesena Gibì cominciò a schierarmi davanti alla difesa e in quella posizione giocai anche nel Milan»

Edy Bivi: Pocket Gol

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Ci sono tanti modi per definire un attaccante. C’è l’opportunista, c’è quello bravo a giocare di sponda, quello che preferisce partire da lontano e nel calcio di ieri c’erano il … Leggi tutto

Franco Cerilli: la fantasia al potere

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C’è un ricordo bellissimo che Franco Cerilli ci ha voluto regalare in questa intervista per rinverdire i suoi anni nel Vicenza, con i”magnagatti” ad un passo dal sogno scudetto nella … Leggi tutto

Marcello Grassi: il fascino del portiere

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«Il bello di queste esperienze da giocatore, almeno parlo a livello personale, era quello di legarmi al tifoso e alla società. Questo portava a coltivare rapporti umani basati su una stima forte»

Lionello Manfredonia: se cado mi rialzo

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«A vent’anni potevo andare alla Juve, l’avvocato Agnelli stravedeva per me, ma io ho preferito rimanere nella mia città, e, forse, anticipando il mio arrivo a Torino, avrei fatto un’altra carriera»