La rivincita di Egidio Calloni

Settembre 1980. Un gol di Calloni decise la sfida di Coppa Italia tra Palermo e Milan. L’attaccante, scaricato nel ’78 dai rossoneri, mise in atto la prima parte della sua rivincita. Pochi mesi dopo, in campionato, rifilò al diavolo una tripletta.


Abbonato alle reti di elevata fattura e a certi errori su facili palle gol, Calloni appose la sua firma su due partite indimenticabili per i tifosi del Palermo: i successi contro Inter e Milan nella prima fase della Coppa Italia 1980/81. Mettere sotto l’Inter alla “Scala del Calcio” e piegare in casa il Milan, in appena tre giorni, fu un’impresa storica per la squadra siciliana.

Coppa Italia, Inter e Milan si arrendono ai rosanero

Per Calloni, arrivato in maglia rosanero via Perugia, quel girone di coppa fu da incorniciare, pur senza la ciliegina della qualificazione, sfumata per differenza reti a vantaggio dell’Avellino. Il 31 agosto ’80, a San Siro contro l’Inter campione d’Italia in carica, in una serata milanese dalle temperature quasi autunnali e davanti a pochi spettatori, il centravanti rosanero aprì le marcature dopo 25′, finalizzando un contropiede. L’attaccante superò in dribbling Mozzini prima di trafiggere Bordon con un diagonale chirurgico, tra il boato dei tifosi rosanero. Nella ripresa, dopo il pareggio di Muraro, fu decisivo il gol di Massimo De Stefanis, con una botta potente che s’insaccò nella porta interista.

Tre giorni dopo, i siciliani riservarono identico trattamento al Milan. Il diavolo si presentò allo stadio La Favorita dopo la retrocessione d’ufficio in B per il “calcio scommesse”, scandalo che coinvolse anche il Palermo, zavorrato con cinque punti di penalizzazione. Al 20′ della ripresa la svolta della partita. Su passaggio di capitan Silipo, Calloni concluse tra palo e portiere, rendendo inutile il tuffo del portiere Piotti.

I quarantamila che gremivano lo stadio palermitano, portando nelle casse della società siciliana l’allora cifra record di 187 milioni di lire di incasso, osannarono il centravanti che in pochi giorni era riuscito a trafiggere le due big milanesi. In un solo colpo, il Palermo recuperò la somma spesa per prelevare Calloni.

3 settembre 1980: i capitani Silipo e Maldera prima del match di Coppa Italia

Agonismo e sapienza tattica furono le caratteristiche che condussero la squadra rosanero al doppio exploit ravvicinato in Coppa Italia. Il Milan di Giacomini, lento e poco efficace in quella circostanza, uscì clamorosamente ridimensionato. I due attaccanti rossoneri, Carotti e Vincenzi, furono ingabbiati dai difensori siciliani. Fernando Veneranda, l’allenatore del Palermo, dimostrò grande abilità tattica, bloccando le fonti di gioco milaniste. Buriani e De Vecchi rimasero impantanati a centrocampo, Novellino, a parte qualche dribbling, non riuscì a cavare il classico ragno dal buco e Maldera, che pure sfiorò il gol in apertura, venne sistematicamente fermato nella sua fase di spinta spesso decisiva in altre occasioni.

Nella prima frazione di gioco, al palo del milanista Romano, rispose il rosanero Montesano, detto “il brasiliano” per il suo variegato repertorio di finte: il suo tiro spettacolare si stampò sulla traversa al termine di un’azione in velocità. Dopo il gol subito, Giacomini inserì Galluzzo per Buriani, nella speranza di dare più spinta all’attacco rossonero.

Tutto il pubblico seguì in piedi le ultime fasi della partita, in un caldo pomeriggio siciliano d’inizio settembre. Il fortino del Palermo uscì indenne. Veneranda concesse la standing ovation all’autore del gol, sostituendolo con Conte a meno di un quarto d’ora dalla fine. Con un’ovazione, tutto lo stadio salutò l’uscita di Calloni dal terreno di gioco. “Eppure lo chiamavano Sciagura” fu uno dei titoli del giorno dopo.

Il classico gol dell’ex che eliminava il Milan dalla Coppa Italia, complicò l’avvio stagionale della squadra di Giacomini che, non a caso, negli spogliatoi evidenziò con preoccupazione “la troppa presupponenza dei giocatori nell’approccio alla partita’. Un atteggiamento che rischiava di compromettere la risalita immediata in A, obiettivo obbligato per i rossoneri. Alla prima circostanza, Calloni mise in atto la sua personale rivincita contro il club che lo aveva scaricato tre anni prima, senza alcun indugio, preferendogli Stefano Chiodi.

Nel girone di Coppa Italia, l’unico portiere che riuscì a fermare l’attaccante rosanero fu Stefano Tacconi, giovane estremo difensore dell’Avellino, autore di almeno tre prodezze che impedirono al Palermo di andare in gol e che risultarono determinanti per il passaggio del turno degli irpini.

Storica tripletta ai rossoneri in campionato

Pochi mesi dopo, Calloni concesse un fantastico bis, rifilando una tripletta al Milan nella gara di ritorno del campionato di B. La batosta rimediata dai rossoneri a Palermo, il 29 marzo ’81, fu clamorosa. Fece tutto “lo Scatenato Egidio”: punizione all’incrocio dei pali al 3′, raddoppio su rigore al 22′ e tripletta in contropiede al 38′. Capolista tramortita dal 3-1 finale, risultato che non ammise repliche.

Dopo il terzo gol, l’attaccante corse verso la panchina ad abbracciare Erminio Favalli, la cui unica presenza in panchina, dopo l’esonero di Veneranda, coincise con un’impresa da tramandare ai posteri. Favalli, con una decisione a sorpresa, rifiutò il posto di allenatore offertogli in collaborazione con Zeman, tecnico delle giovanili.

Quella domenica di fine marzo 1981, Kallonisset diventò Van Kallon. Il match contro il Milan trasformò il presunto brocco in un cavallo di razza. Quattro gol in due partite, un exploit clamoroso: Calloni diventò l’incubo della sua ex squadra che due anni prima lo aveva scaricato senza complimenti.

In quella stagione, l’unica volta in cui il Palermo non riuscì a far gol al Milan fu nella sfida d’andata di campionato, il 2 novembre ’80. Egidio, in quell’occasione, non era in campo. Gianni Brera, a causa di alcuni gol sbagliati in modo clamoroso, affibbiò al centravanti l’appellativo di “Sciagurato Egidio”.

Declassato troppo superficialmente a brocco, Calloni confermò di essere un attaccante di valore, smentendo, ancora una volta quanti, non tenendo conto delle cose positive fatte in carriera dal bomber originario di Dairago, associarono ingiustamente il suo nome ad ogni bidone che faceva capolino nel football italiano.

In realtà, l’ex centravanti milanista è stato “un giocatore normale” a cui capitava di ciabattare, qualche volta, sotto porta. «Ma anche i grossi bomber sbagliano», puntualizzava Calloni. E a chi gli ha chiesto di citare “il suo errore più clamoroso”, Egidio ha preferito rispondere ricordando il suo primo gol in serie A: una spettacolare rovesciata in un Roma-Milan del 27 ottobre ’74.

TESTO DI SERGIO TACCONE, autore dei libri “Quando il Milan era un piccolo diavolo” (Limina, 2009), “La Mitropa Cup del Milan” (Urbone Publishing, 2012) e “Milan Story” (Edizioni della Sera, 2013).

29 marzo 1981: l’esultanza di Calloni dopo terzo gol

Mercoledì 3 settembre 1980
Coppa Italia- 1° turno, 3^ giornata. Stadio Comunale – La Favorita, Palermo
PALERMO – MILAN 1-0
Rete: 65′ Calloni
Palermo: Oddi, Ammoniaci, Pasciullo, Vailati, Di Cicco, Silipo, Montesano (32′ Gasperini), De Stefanis, Calloni (77′ Conte), Lopez, Lamia Caputo – All.: Veneranda
Milan: Piotti, Tassotti, Maldera III, W. De Vecchi, Battistini, Baresi II, Buriani (65′ Galluzzo), Novellino I (80′ Monzani), Carotti, Romano, Vincenzi – All.: Giacomini
Arbitro: Benedetti

Domenica 29 marzo 1981
Campionato di Serie B, 27^ giornata. Stadio Comunale La Favorita, Palermo
PALERMO – MILAN 3-1
Reti: 5′ e 22′ rig. Calloni, 33′ rig. Buriani, 38′ Calloni
Palermo: Frison, Ammoniaci, Vailati, Bencina, Di Cicco, Iozzia, Gasperini (77′ Lamia Caputo), De Stefanis, Calloni (82′ Conte), Lopez, Montesano – All.: Favalli
Milan: Piotti, Tassotti, Al. Minoia (46′ Bet), W. De Vecchi, Collovati, Battistini, Buriani, Novellino I, Antonelli, Vincenzi (46′ Monzani), Cuoghi – All.: Giacomini
Arbitro: Angelelli