Mondiali 1966: INGHILTERRA

Il Capocannoniere Eusebio

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Il nome di un fenomenale mozambicano co­minciò a circolare per l’Europa nell’inverno del ’60. Ugo Amoretti portiere ju­ventino negli anni trenta, si trovò a passare per il Mozambico e lo segnalò a diverse società italiane fra le quali la Juventus, ma il destino di Eusebio, attac­cante del «Lourenco Marques», si risolse per un altra strada, quando la for­mazione brasiliana del Ferroviario allenata dall’ex-internazionale Carlos Bauer disputò una partita amichevole in Mozambico e di passaggio a Lisbona per il ritorno nella terra del caffé. Bauer informò Bela Guttmann di aver visto un negretto formidabile, che correva i 100 metri in 11′ e sapeva fare ogni cosa con il pallone. Guttmann che era stato allenatore in Italia ed era impegnato con il Benfica nella Coppa Campioni 1960-61 mandò a chiamare questo fenomeno e lo mise alla prova (era il maggio 1961) in una amichevole con l’Atletico Madrid. Pur non avendo mai visto prima i compa­gni Eusebio segnò 3 reti del 4-2 finale. La storia del Benfica degli anni sessanta è la storia stessa di Eusebio, che in­tegratosi in una squadra già forte la completo del colpo del KO.

Formidabile goleador in grazia di una notevole potenza di tiro, di un fantastico dribbling in corsa, Eusebio, prese a se­gnare con la puntualità di un metronomo, guadagnan­dosi l’investitura di Pelé Europeo nel dicembre del ’61 quando nell’Incontro Santos-Benfica a Parigi (6-3) segnò le tre reti por­toghesi, facendo meglio dello stesso «Rey». E il 2 Maggio del ’62 ad Amster­dam Eusebio guadagnò de­finitivamente la stima di quanti videro alla televi­sione la fantastica finale di Coppa Campioni fra il Real Madrid e li Benfica. Le squadre erano ferme sul 3-3 al 61′ per le reti di Puskas (3), Aguas, Cavem e Coluna quando Eusebio venne alla ribalta tra­volgendo la difesa madrilena. Santamaria fu co­stretto al «penalty» per fermarlo ed Eusebio tra­sformò al 68′; e dieci mi­nuti dopo ancora la «pan­tera nera» segnò la rete del 5-3 finale, dopo aver bevuto tutta la difesa del Real, Araquistain compre­so. L’inserimento di Eu­sebio permise alla naziona­le portoghese li salto di qualità che la portò al mon­diale 1966, anche se il debutto era avvenuto in maniera tutt’altro che esaltante l’8 ottobre del ’61 quando il Portogallo, non si sa come riuscì a farsi bat­tere dal Lussemburgo (2-4) nella capitale del piccolo ducato.

In Inghilterra co­munque Eusebio conquistò il titolo di capocannoniere con 9 reti in 6 partite, con una doppietta al Brasile, una quaterna alla Corea del Nord ed una rete a Bul­garia, Inghilterra ed URSS. Le sue reti guadagnarono al Portogallo il terzo posto finale, risultato che brilla di vivida luce nel libro d’oro dei lusitani.
Con i pie­di e con la testa Eusebio ha vinto di tutto. Un re­cente studio statistico di una rivista inglese ha com­provato che Eusebio nelle 716 partite giocate fra cam­pionato (294 partite 316 gol), nazionale (64 partite 41 gol) ed altre rappresentative come la selezio­ne militare, la selezione della FIFA e quella dell’UEFA, ha segnato la bel­lezza di 744 gol con un promedio elevatissimo di 1,03.

Dal calcio Eusebio Ferreira da Silva ha avuto tutto ed al calcio tanto ha dato di se da non essere più capace di mettere fi­ne ad una carriera prodi­giosa. Dopo aver abbando­nato Il Benfica alla fine del campionato 1973-74 è andato a giocare in Messi­co, poi a Toronto per la lega USA ed è poi ritorna­to al Beira Mar nella Pri­ma Divisione portoghese.

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CLASSIFICA CANNONIERI di Londra 1966

9 reti: Eusebio (Portogallo, 4);
6 reti: Haller (Germania Ovest, 1);
5 reti: Hunt (Inghilterra);
4 reti: Beckenbauer (Germania Ovest), Bene (Ungheria), Porkujan (Urss);
3 reti: Artime (Argentina), Pak Sung Jin (Corea del Nord), José Augusto e Torres (Portogallo);
2 reti: Marcos (Cile), Seeler (Germania Ovest), Hunt (Inghilterra), Meszöly (Ungheria, 1), Banichevski, Cislenko e Malafeev (Urss);
1 rete: Onega (Argentina), Garrincha, Pelé, Rildo e Tostão (Brasile), Asparukov (Bulgaria), Pak Doo Ik e Shin Yung Gyo (Corea del Nord), De Bourgoing (1) e Hausser (Francia), Emmerich, Held e Weber (Germania Ovest), Peters (Inghilterra), Barison e Mazzola (Italia), Borja (Messico), Simoes (Portogallo), Amancio, Fusté e Pirri (Spagna), Quentin (Svizzera), Farkas (Ungheria), Cortés e Rocha (Uruguay)