Mondiali 1982: ITALIA

La finale

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L’ultimo atto, nel monumentale Bernabeu tappezzato di bandiere italiane, è un inno alla superiorità degli azzurri. Bearzot manda in campo Oriali per l’infortunato Antognoni, avanzando Cabrini, con Bergomi, Gentile e Collovati marcatori (rispettivamente su Rummenigge, Littbarski e Fischer). Graziani, sia pure menomato, scende in campo, ma una entrata di Kaltz lo sbatterà fuori dopo pochi minuti.

Derwall non se la sente di rinunciare al claudicante Rummenigge. Partenza guardinga delle due squadre, con marcature ferree: K.H. Forster chiude su Rossi, il fratello morde Graziani e poi Altobelli, Briegel picchia Conti; quando quest’ultimo trova un varco ed entra guizzando in area, il gigante lo stende e l’arbitro fischia il rigore. Mancando il rigorista Antognoni, batte Cabrini, il cui tiro sbilenco finisce fuori, radente il palo alla sinistra di Schumacher.

Azzurri avviliti, tedeschi in difficoltà a passare, gioco scarso. Nella ripresa, l’Italia è rinfrancata e per gli avversari non c’è scampo. Tardelli su punizione lancia Gentile, sul cui cross Rossi di testa anticipa Cabrini mettendo in rete. I tedeschi provano a reagire e vengono puniti: da Rossi a Scirea sulla destra, servizio per l’accorrente Tardelli, che di sinistro al volo infila Schumacher, abbandonandosi poi a un rabbioso e liberatorio urlo in corsa che diventerà il simbolo dell’Italia campione del mondo.

Pochi minuti e il gioco azzurro, che ormai viaggia sul velluto, produce ancora un gol, grazie ad Altobelli, servito da Conti e bravo a superare in serpentina Schumacher, Kaltz e Briegel e a depositare in porta.

Un diagonale di Breitner, su respinta della difesa azzurra, concede ai tedeschi l’onore delle armi. Poi, è il trionfo italiano, con Bearzot e i suoi festeggiati dal re spagnolo Juan Carlos e dal presidente italiano Pertini. Mentre nella stragrande maggioranza i critici del Bel Paese chiedono alla propria faccia una fatica supplementare per saltare sul carro del vincitore e inneggiare all’eroe Bearzot e ai suoi. Rimasti fino all’ultimo in silenzio stampa…

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