Mondiali 1986: ARGENTINA

Si ricomincia con la Bulgaria

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L’Italia atterra in Messico sull’onda del calciomercato. Paolo Rossi ha ricevuto da Silvio Berlusconi, neopresidente del Milan, un secco benservito, con la cessione al Verona (in aggiunta a 5 miliardi) in cambio dell’astro nascente Galderisi. La rivelazione De Napoli se l’è aggiudicata il Napoli. Poco prima della partenza, Sordillo ha proposto a Bearzot, come viatico augurale, un ulteriore rinnovo quadriennale del contratto, prontamente sottoscritto dal Ct. L’elefantiaca delegazione azzurra è guidata da un triumvirato: Cestani, Borgogno e De Gaudio, che non riesce a evitare un immediato incidente diplomatico. Come scendono dalla scaletta dopo il lungo volo, gli azzurri si imbarcano su un pullman diretto a Puebla, disertando la conferenza stampa d’obbligo. La stampa locale il giorno dopo non usa mezzi termini per stigmatizzare l’episodio («I campioni del mondo sono scappati come topi»), mentre si accendono le prime micce tra il Ct e gli inviati italiani, accusati di avere montato a bella posta la vicenda. È il 16 maggio e già il Ct digrigna i denti: «Portatemi chi ha scritto che sono stato io a voler sfuggire la conferenza stampa all’aeroporto e lo ammazzo». La speranza che l’inasprirsi dei toni possa far fiorire corsi e ricorsi storici si rivelerà vana.Il 25 maggio, in un galoppo col Guatemala, Bearzot prende appunti: Rossi e Ancelotti boccheggiano in altura, i loro sostituti, i vivaci Galderisi e De Napoli, se la cavano decisamente meglio.

La formula della competizione ha subito un nuovo ritocco. Prima fase “morbida” (e soporifera), con sei gironi di quattro squadre a qualificare le prime due di ogni raggruppamento e le quattro migliori terze (cioè 36 partite per eliminare solo 8 partecipanti); poi ottavi, quarti e semifinali a eliminazione diretta, con i calci di rigore in caso di parità dopo i supplementari. L’Italia è stata inserita dal sorteggio nel primo gruppo, con Corea del Nord, Argentina e Bulgaria. L’Argentina è arrivata in Messico squassata dalle polemiche contro il Ct Bilardo, accusato di trascurare lo spettacolo unicamente curandosi del risultato. In ogni caso, tra le proprie file vanta il miglior Maradona, assetato di vittoria, con un gruppo di ottimi comprimari, a partire dall’anziano regista Bochini e dal fantasista Claudio Borghi, formidabile nell’ultima Intercontinentale a Tokyo, vinta dalla Juventus sull’Argentinos Juniors. La Bulgaria dell’asso Getov è il nostro primo rivale.

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Contro la Bulgaria Bearzot lancia subito nella mischia Nanu Galderisi

Dopo lunga e sofferta meditazione, Bearzot decide di ritentare il colpo di Spagna ’82, gettando nella mischia al debutto due novità assolute: Galderisi, in luogo proprio di “Pablito” Rossi, e De Napoli, a scapito di Ancelotti. In porta, l’enigma è risolto a favore di Giovanni Galli. Scendono dunque in campo: Bergomi e Cabrini terzini, Vierchowod stopper, Scirea libero; a centrocampo, De Napoli mediano, assieme all’interno Bagni di supporto alla regia di Di Gennaro e alla fantasia di Conti sulle corsie laterali; in attacco, Galderisi e Altobelli. La partita degli azzurri è un groviglio di intenzioni e attitudini mai completamente disciolto in zona gol. Gioca, l’Italia, eccome, di fronte a un avversario di imprevista pochezza tecnica. E anche se i pilastri Conti e Cabrini lottano con le ombre, i nuovi convincono. De Napoli esibisce una vivacità indiavolata, che addirittura soffoca Di Gennaro nel primo tempo, salvo poi lasciargli nel secondo lo spazio per emergere, assieme allo spirito di iniziativa di Bagni.

Galderisi sguscia di qua e di là assecondando l’ottima vena di un perfetto Altobelli, abile sia a concludere che in fase di assist. Però la mole di gioco fatica a tradursi in gol. Sul finire del primo tempo, Altobelli finalmente concretizza, con un gran tiro al volo su punizione di Di Gennaro dal lato sinistro dell’area. Nella ripresa, dominio azzurro, ma Scirea calcia sul portiere, Vierchowod colpisce la traversa, Cabrini manda di testa sul fondo e il portiere Michailov chiude i conti parando su Altobelli lanciato dal subentrato Vialli. La beffa a cinque dal termine, quando, su un cross di Markov, Sirakov in elevazione sull’immobile Vierchowod colpisce di testa infilando il sorpreso Galli: un tiro, un gol per i bulgari e tutto da rifare per gli azzurri.

Va meglio l’esordio all’altra favorita del girone, l’Argentina di Bilardo e Maradona, che trita senza fatica la Corea del Sud, non offrendo tuttavia l’impressione di un complesso irresistibile, rimpinzato com’è di comprimari al servizio di Diego.

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Maradona e Bilardo, CT dell’Argentina