Mondiali 2006: ITALIA

Il miracolo di Grosso

La semifinale Italia-Germania evoca le magie di Messico 70. L’Italia, per niente intimorita dai fischi dei 60mila spettatori tedeschi del Westfalenstadion di Dortmund, decide di passare subito all’attacco. Al 16′ Totti pesca libero Perrotta, il centrocampista si allunga la palla e Lehmann può respingere e bloccare in due tempi. Al 30′ è ancora brivido azzurro: Grosso scende sulla sinistra e mette al centro per Toni che gira a rete. Provvidenziale il salvataggio di Metzelder. La Germania si spaventa ma al 34′ pareggia le occasioni da rete: Pirlo perde palla a metà campo, Klose allarga a destra per Schneider, destro appena dentro l’area, alto sulla traversa.

Durante l’intervallo Lippi non cambia la squadra. Dopo 5 minuti Klose entra in area, salta Cannavaro e Gattuso e solo l’uscita di Buffon sventa la minaccia. Ed è ancora il portiere azzurro a salvare la porta della nazionale sventanto una girata in area di Podolski. Il ritmo si fa più blando. Lippi se ne accorge e lo urla dalla panchina. Al 29′ scocca l’ora di Gilardino che sostituisce Toni. Al 36esimo l’arbitro Archundia assegna un calcio di punizione alla Germania: palla centrale al limite dell’aria. Occasione che però Ballack spedisce altissimo. Nella Germania Odonkor prende il posto di Schneider. Il tempo di riprendere il gioco e Totti serve Perrotta in area: Lehmann esce a valanga e respinge di pugno.

La storica rete di Grosso

I 90 minuti finiscono in parità. Si va ai supplementari con Iaquinta al posto di Camoranesi. Lippi rischia, rinforza l’attacco e i risultati si vedono subito. Si parte e in un minuto l’Italia prende un palo con Gilardino e una traversa con Zambrotta. La Germania sbanda paurosamente. Lippi fa uscire Perrotta e mette dentro Del Piero. La stanchezza si fa sentire. I tedeschi, poi, hanno nelle gambe la mezz’ora dei supplementari contro l’Argentina. Ma proprio allo scadere del primo tempo supplementare Podolski divora l’occasione per segnare: cross di Odonkor, testa dell’attaccante tedesco e palla a lato. Klissmann si dispera.

Il secondo supplementare si apre con un doppio brivido per gli azzurri. Prima una mischia in area tedesca che Del Piero non riesce a concretizzare, poi, sul ribaltamento di fronte, l’ennesima grande parata di Buffon su tiro di Podolski. La partita resta in equilibrio perfetto. Poi, al 13′, la magia di Grosso che gira di interno dalla destra, supera il portiere e spalanca le porte della finale agli azzurri. E un minuto dopo il raddoppio di Del Piero con un destro a rientrare dopo un gran lavoro di Gilardino. Lehmann non ci può arrivare e l’Italia vola verso la sesta finale della sua storia.

L’altra semifinale vede di fronte la rediviva Francia di Zidane e la rivelazione Portogallo con l’emergente Cristiano Ronaldo. Per il match Scolari recupera Deco e Costinha, entrambi fuori per squalifica contro l’Inghilterra. Domeneck si affida agli stessi uomini che gli hanno consetito l’impresa di eliminare il superfavorito Brasile. La Francia cerca di colpire a freddo e dopo appena 36″ colleziona la prima palla gol con Malouda che lanciato a rete dalla sinistra calcia fuori in diagonale sul palo opposto. Il Portogallo non si spaventa e risponde al 4′ con un destro di Deco, respinto corto da Barthez, poi la difesa libera. I lusitani giocano una decina di minuti a ritmi decisamente superiori rispetto alle gare precedenti e si rende ancora pericoloso al 9′ dopo un ottimo scambio tra Cristiano Ronaldo e Maniche e conclusione di quest’ultimo alta di un soffio. Sale in cattedra Figo che propone diversi assist e conclude lui stesso a rete.

Il sogno del Portogallo si ferma contro la Francia

La squadra di Scolari è ben messa in campo, tiene un discreto possesso di palla e non si sbilancia, la Francia controlla la situazione senza problemi, tiene il ritmo basso e punta sulle giocate di Zidane che con il pallone tra i piedi fa ciò che vuole. Permane l’equilibrio che può essere spezzato solo con un episodio. Al 32′ Zidane per Henry, dribbling a rientrare su Carvalho che lo stende in area. Larrionda indica giustamente il dischetto e Zidane con un destro sull’angolo basso infila Ricardo che può solo sfiorare il pallone. La partita ora si fa più bella, il Portogallo reagisce e al 35′ dopo un destro potente dalla distanza di Maniche, Barthez para in due tempi. L’occasione migliore per il pareggio al 39′ con Cristiano Ronaldo che salta due uomini e calcia prontamente da fuori, Thuram riesce a deviare in angolo. Il primo tempo si chiude così.

Stessi uomini in campo ad inizio ripresa e Francia subito vicina al raddoppio: al 3′ ottimo spunto di Henry, ma il suo sinistro è respinto in angolo da Ricardo. Un minuto dopo Ribery prova il destro e Ricardo interviene in due tempi. Il Portogallo, pur producendo gioco soffre l’assenza di una punta concreta in area di rigore: Pauleta non ha le caratteristiche per reggere il reparto avanzato. Deco non riesce ad inventare nulla e anche Figo e Cristiano Ronaldo non incidono più come nella prima frazione. Al 33′ la migliore occasione della ripresa ed è per il Portogallo: Punizione di Ronaldo, Barthez non blocca, Figo da distanza ravvicinata di testa manda incredibilmente alto. La Francia appare stanca, soffre negli ultimi minuti, ma l’assalto finale dei portoghesi, portiere Ricardo compreso, non produce effetti. Scolari non potrà riconfermarsi campione, il suo Portogallo dovrà accontentarsi della finalina di Stoccarda, la Francia, invece, vola a Berlino.

Al Daimler-Gottlieb Stadion di Stoccarda per la finale per il terzo posto spazio quindi alla giovane Germania di Klinsmann e al Portogallo di Scolari. Il tecnico tedesco deve rinunciare a cinque pedine: fuori Friedich, Huth, Mertesacker, Borowski ma soprattutto Ballack. In porta il ct tedesco dà la preferenza a Kahn, il portierone che chiude con questa partita la sua carriera in nazionale. In avanti la collaudata coppia di polacchi naturalizzati: il cannoniere del torneo Klose al fianco di Podolski. Scolari lascia in panchina Figo (anche per lui è l’ultimo mondiale) e affida le chiavi del gioco a Deco, schierando ancora una volta Pauleta unica punta. La novità è Simao Sabrosa sulla fascia destra dal primo minuto, mentre sull’altra fascia conferma per Cristiano Ronaldo.

Per la giovane Germania un buon terzo posto

La prima parte del match, dopo alcuni sprazzi iniziali di bel gioco, si fa meno vivace, il ritmo cala vistosamente e ci sono solo alcune conclusioni dalla distanza per la Germania e iniziative personali, ma poco pericolose, dei portoghesi, per cui il primo tempo finisce a reti inviolate. Nessun cambio durante l’intervallo e al 7′ sembra il Portogallo a voler dare una scossa: Pauleta controlla bene la palla in piena area tedesca, ma la conclusione è debole e Kahn la blocca senza problemi. Poi, in cinque minuti, l’uno-due decisivo della Germania. All’11 Schweinsteiger salta due avversari e dal limite dell’area lascia partire un tiro fortissimo, che si infila alle spalle di Ricardo. Il Portogallo è inebetito, i tedeschi vogliono chiudere la gara e al 15′ c’è un’altra occasione: cross dalla sinistra di Klose e conclusione al volo di Lahm, che però va alta sopra la traversa.

Al 16′ il raddoppio dei tedeschi: calcio di punizione di Schweinsteiger e deviazione di Petit che beffa, oltre il portiere, due difensori portoghesi che cercano di bloccare il tiro. Al 32′ Scolari fa entrare Figo al posto di Pauleta, un po’ per concedergli passerella e un po’ per provare a dare una scossa, ma dopo un minuto i tedeschi segnano il terzo gol. Identica azione di Schweinsteiger, che elude l’intervento dei difensori portoghesi e disegna ancora una traiettoria che beffa Ricardo. Il Portogallo non ci sta a fare solo da comprimario e si fa più pericoloso, così al 38′ Cristiano Ronaldo dà modo a Kahn di far vedere la sua classe e nega il gol della bandiera agli avversari. Fino al 43′ , quando Figo scodella una splendida palla dalla destra per la testa di Nuno Gomes, che firma la rete che chiude il match.