Mondiali 1994: Italia-Irlanda 0-1

Giancarlo Padovan – Il Corriere della Sera del 19/06/1994

Se questo è l’inizio, la fine è vicina

L’Italia comincia malissimo il suo Mondiale americano, finendo battuta meritatamente dall’Irlanda. Decide un gol di Houghton all’undicesimo del primo tempo, sul quale la complicita’ di Baresi e Pagliuca è notevole. L’Italia ha tirato una sola volta in porta pericolosamente, con Signori, proprio quando il laziale era tornato a fare il centrocampista nel 4-4-2 pensato da Sacchi. Ma l’Italia prima di tutto è franata sul piano nervoso: quando non è stata in grado di giocare la palla a terra, ha smarrito ogni cognizione di sè, andando a infilarsi nel cappio degli irlandesi. Staunton prova a sorprendere dopo venti secondi con un tiro al volo, Signori vorrebbe involarsi su allungo di Roberto Baggio. I due cercano subito di stabilire un’intesa.

Quando pare che la stiano affilando, l’Eire passa in vantaggio con Houghton. E l’11’ e l’errore che lo determina è duplice: di Baresi, che non riesce a controllare di petto un pallone comodo al limite dell’area e di Pagliuca, sorpreso fuori dai pali dalla conclusione dell’irlandese. Ci si mette poco a capire che partita vogliono i verdi. Controllo della palla, molti passaggi laterali, qualche retropassaggio, addirittura a Bonner, direttamente da metà campo. L’Irlanda è comunque più pericolosa dell’Italia: per uno scambio profondo tra Roberto Baggio e Signori (17′ ) c’ è , un attimo prima, un cross di Staunton che Townsend riesce a girare troppo centralmente per Pagliuca. La partita si apre all’improvviso, con uno squarcio netto. L’Italia sembra non perdere l’idea che deve presiedere ogni giocata, cioè palla bassa e fraseggio stretto, Roberto Baggio arretra spesso a tenere corta la squadra ma tarda a ripartire, non trovando spazio. Signori, invece, partendo prevalentemente da destra e mirando alla velocità trova di fronte a sè un fronte largo, ma chiuso dai possenti centrali McGrath e Babb.

L’Irlanda dispone le proprie folte trame attraverso i suoi cinque centrocampisti, ma uno (Staunton a sinistra) sembra mettere a disagio Tassotti più del dovuto. Sull’uso indiscriminato del potere fisico vigila l’arbitro Van der Ende, che al 31′ ammonisce Phelan (fallo su Donadoni). Per il resto palla lunga e alta, sulla quale l’Italia puo’ poco, come previsto. Non sarebbe neppure giusto dire che complessivamente gli azzurri giocano male, quanto, piuttosto, che subiscano il sottrarsi sistematico dell’Irlanda. Ci vorrebbe, forse, un pressing ultraoffensivo, ma con trentatrè gradi di temperatura e l’umidita’ all’85 per cento non è certo consigliabile. Per questo l’Italia aspetta l’Irlanda a meta’ campo (come del resto aveva indicato Sacchi), favorendone il compassato passeggio con il pallone.

La rete della vittoria di Ray Houghton

Nel finale di tempo viene anche meno la precisione nei passaggi nel centrocampo azzurro: non decolla mai Donadoni a destra, stenta Evani a sinistra, immalinconisce al centro Albertini. Le azioni dell’Italia, lodevoli sul piano dell’ impostazione, mancano proprio di velocita’ e profondità. Tenere lontana l’Irlanda dall’area azzurra non è difficile, è entrare in quella avversaria che sembra impossibile. E’ lecito chiedersi: giusto che Roberto Baggio venga a prendere palla a meta’ campo? Certo, sbagliato non è . Quel che manca, pure in una prestazione impreziosita da tocchi lievi e morbide carezze, è la ripartenza immediata e, soprattutto, l’assistenza quando Baggio cerca di farsi largo fra le torri avversarie.

Nella ripresa, Sacchi cerca di assecondarlo affiancandogli Massaro e togliendo Evani. Al 12′, Massaro fa vedere quanto può: difende palla su rinvio lungo, la smista su Dino Baggio che allarga a Donadoni a destra. Diagonale alto. Sembra che l’Italia sia in grado di muoversi maggiormente senza palla. Ma è solo una impressione, nonostante Dino Baggio vada ad inserirsi in area in appoggio di Roberto: chiuso in angolo. Pure quelli che fino al primo tempo avevano deluso (Baresi e Donadoni) crescono notevolmente. Il primo riesce a contendere, e spesso a vincere, i contrasti aerei con gli avversari. L’altro porta la fantasia del centrocampo alla trequarti.

Che l’Italia riprenda ad essere almeno decente lo si percepisce da una occasione che Signori (19′ ) si crea in area e Bonner sventa di pugno. Ma l’Irlanda replica con un tiro del sostituendo Houghton che Pagliuca stavolta para con sicurezza a terra. Improvvisamente, l’Italia è prossima al tracollo a meta’ del secondo tempo: Keane esce in dribbling da un ginepraio di difensori azzurri sulla fascia sinistra e mette basso al centro per Sheridan che colpisce sicuro di far centro. Solo la traversa miracola Pagliuca. Il problema è , come si temeva, l’afflosciamento del centrocampo nel quale Signori stenta a tornare. Si assiste poi alla regressione di Roberto Baggio ai margini della partita. Cosi’ l’Italia cessa di esistere anche in contropiede e rischia ancora su angolo trasformato da Staunton in un colpo di testa che Pagliuca è strepitoso nel respingere. La fine è nota e la paura di andare fuori subito adesso è concreta.

Giancarlo Padovan – Il Corriere della Sera del 19/06/1994

18-6-1994, New York (MO)
Irlanda-Italia 1-0
Rete: 11’ Houghton
Irlanda: Bonner, Irwin, Phelan, Keane, McGrath, Babb, Houghton (68’ McAteer), Sheridan, Coyne (89’ Aldridge), Townsend, Staunton.   Ct: J. Charlton.
Italia: Pagliuca, Tassotti, P. Maldini, Albertini, Costacurta, F. Baresi, Donadoni, D. Baggio, Signori (84’ Berti), R. Baggio, Evani (46’ Massaro).    Ct: A. Sacchi.
Arbitro: Van der Ende (Olanda).