MANCHESTER, 1 AGOSTO 1998
Dopo la delusione dell’ultimo campionato – perso contro i rivali dell’Arsenal per un solo punto – e dopo la cocente eliminazione in Champions avvenuta nei quarti di finale ad opera dei francesi del Monaco, Alex Ferguson ha capito che alla squadra non manca molto per fare il salto di qualità e vincere qualche trofeo importante. Il manager decide così di fare una campagna acquisti mirata a rafforzare con un solo elemento per reparto la sua squadra. A Manchester per 30 miliardi, cifra record mai spesa prima dai Red Devils, arriva l’olandese Jaap Stam – colosso di 191 cm chiamato ad affiancare Johnsen al centro della difesa. A centrocampo viene ingaggiato direttamente dal Parma lo svedese Jesper Blomqvist che ha il compito di agire sulla fascia sinistra mentre in attacco fa il suo approdo a Manchester il 27enne attaccante di Trinidad e Tobago Dwight Yorke che, dopo 10 anni e 73 goal, lascia l’amato Aston Villa. Con Andy Cole formerà i Calypso Boys, una delle coppie d’attacco più forti mai viste all’opera in Inghilterra ed in Europa.
In porta c’è il portiere numero 1 al mondo Peter Schmeichel mentre in difesa ai lati agiscono Irwin e P. Neville, a centrocampo oltre al carismatico Roy Keane ci sono lo Spice boy Beckham e l’ala gallese Giggs, in attacco oltre alla coppia Cole-Yorke Ferguson ha a disposizione anche l’esperto Teddy Sheringham, soprannominato Teddy bear, e il talento norvegese Ole Gunnar Solskjær.
LONDRA, 9 AGOSTO 1998
Si assegna, come di consueto, al Wembley stadium di Londra il primo trofeo della stagione, la FA Charity Shield. Ad incontrarsi, ancora una volta, sono l’Arsenal, vincitrice sia della FA Cup che della Premier league, ed il Manchester, arrivato secondo in campionato. In attacco nell’Arsenal c’è Anelka che dovrà vedersela con il nuovo arrivato in casa Manchester, Jaap Stam. Il match si mette subito nei binari giusti per l’Arsenal che chiude il primo tempo in vantaggio grazie al goal del funambolico Overmars. Nel secondo tempo non cambia nulla ed è sempre la compagine guidata da Wenger a fare la partita: prima il liberiano Wreh e poi Anelka mettono le loro firme sul 3-0 finale. Si ricomincia come il finale della scorsa stagione: i tifosi dei gunners festeggianti ed i supporter del Manchester United delusioni per l’ennesima beffa.
LONDRA, 20 SETTEMBRE 1998
Il Manchester in campionato parte bene e dopo cinque giornate è in testa con un solo punto di vantaggio sull’Arsenal e con una gara da recuperare il 16 dicembre contro il Chelsea degli italiani Vialli, Zola e Di Matteo. I Gunners stentano in Premier vincendo solo la gara iniziale contro il Nottingham e pareggiano poi le successive quattro gare, compreso l’acceso derby col Chelsea. Nella sesta giornata c’è il big match tra l’Arsenal ed i Red devils; in un Highbury stadium stracolmo, gli uomini di Wenger fanno impazzire di gioia, ancora una volta, i propri tifosi grazie ad un 3-0 senza storia. Le reti sono firmate dal difensore centrale Tony Adams, dal 19enne Anelka e dallo svedese Ljunberg. La storia sembra ripetersi: Manchester United secondo ed Arsenal in vetta alla classifica.
MANCHESTER, 19 DICEMBRE 1998
Sta per terminare un 1998 terribile per gli uomini di Ferguson che hanno conosciuto solo delusioni ed umiliazioni grazie ad un Arsenal fenomenale. In Premier League il Manchester è secondo, in Champions il cammino non è semplice visto il girone di ferro toccato ai Red Devils (Bayern Monaco, Barcellona e Brondby) mentre in Fa Cup non si è ancora giocato perché la prima partita sarà a gennaio contro il Middlesbrough. Questo week end il Manchester affronta proprio il Boro in una gara che non dovrebbe aver problemi a portar a casa ed invece accade l’imprevedibile: il Manchester perde e abbandona anche la seconda posizione in classifica ai danni del Chelsea. La situazione diventa molto complicata ma i ragazzi terribili di Ferguson non si demoralizzano, si stringono ancora di più attorno al proprio mister e decidono che da lì in poi la storia sarà diversa.
È proprio dalle sconfitte più pesanti e dalle peggiori disfatte che le grandi squadre tirano fuori il proprio orgoglio, che il carisma dei grandi calciatori viene fuori e che la passione dei veri tifosi non muore e sostiene con più forza e partecipazione la propria squadra. Ed infatti da lì in poi il Manchester non conoscerà più sconfitta.
MIDDLESBROUGH, 9 MAGGIO 1999
Ancora il Boro sulla strada dei Red Devils in una partita decisiva per la Premier League. L’Arsenal nel posticipo del lunedì gioca a Leeds, che lotta per il quarto posto, mentre il Chelsea gioca la domenica il derby col Tottenham. Dwigth Yorke regala una vittoria fondamentale contro il Boro ed aggancia in testa alla classifica l’Arsenal. La situazione la domenica mattina è questa: Manchester e Arsenal primi a pari punti, Chelsea al secondo posto a solo due punti dalla vetta ma lo United deve ancora recuperare una partita col Blackburn. Il Leeds, i cui tifosi sono acerrimi nemici dei Reds, vince per 1-0 con l’Arsenal e fa un gran piacere agli odiatissimi rivali.
MANCHESTER, 16 MAGGIO 1999
Maggio è un mese che i tifosi dei Red Devils non dimenticheranno facilmente. Dopo aver pareggiato per 0-0 contro il Blackburn, il Manchester è solo in testa alla classifica. Nell’ultima giornata di campionato, che decreta il vincitore del secondo trofeo stagionale, gli uomini di Ferguson affrontano il Tottenham. Davanti ad oltre 55.000 tifosi prima Beckham e poi Cole regalano la vittoria alla propria squadra ed anche la prima gioia ai propri supporters. Ora negli occhi dei tifosi ci sono lacrime, ma stavolta sono per la gioia e la soddisfazione che i propri beniamini hanno regalato loro. Adesso non è solo Ferguson a pensare di poter emulare il Celtic, l’Ajax di Cruyff ed il Feyenoord che hanno conquistato negli anni precedenti il treble.
LONDRA, 22 MAGGIO 1999
Il cammino in Fa Cup è cominciato con una vittoria per 3-1 contro il Middlesbrough grazie ai goal di Cole, Irwin (su rigore) ed all’ala gallese Giggs. Gli uomini di Ferguson hanno buttato fuori dalla competizione prima il Liverpool, poi il Chelsea ed in semifinale si son tolti la soddisfazione di eliminare i nemici eterni dell’Arsenal in una partita terminata solo nei tempi supplementari, ancora una volta grazie al sinistro magico di Ryan Giggs. In finale il Manchester United affronta il Newcastle di Alan Shearer che per la seconda volta consecutiva è arrivata in finale (l’anno precedente aveva perso proprio contro l’Arsenal di Bergkamp).
Nello storico e incantevole stadio di Wembley si disputa la 121.a finale della Fa Cup: gli uomini di Ferguson sono in forma, convinti dei propri mezzi e della propria forza, finalmente. Il Manchester trionfa anche in Fa Cup vincendo per 2-0 con i goal di Sheringham, titolare al posto di Yorke, e di Paul Scholes e mentre Ferguson festeggia insieme ai suoi calciatori il secondo trionfo stagionale, guarda negli occhi i suoi tifosi e nota una particolare commozione e speranza, la stessa che lui aveva nella sera magica del Delle Alpi. Per adesso il Double, campionato – Fa Cup, è stato conquistato, ma per entrare definitivamente nella storia bisogna vincere solo un’altra partita, ci sono altri 90’ fatti di calci, di sudore, di grinta, 90’ di lotta per entrare nella leggenda ed ora tutti, Ferguson, la squadra ed i tifosi lo sanno.
BARCELLONA, 26 MAGGIO 1999
In un Camp Nou pienissimo, con 90,045 spettatori allo stadio, il Manchester affronta l’armata del Bayern Monaco, guidato dalla bandiera Lothar Matthäus. Così come il Manchester, anche il Bayern Monaco ha vinto il campionato ed è arrivata a Barcellona convinta di poter alzare al cielo il secondo trofeo stagionale. All’ingresso sul campo le squadre sono accolte da un boato pazzesco: sciarpe, bandiere, vessilli e centinaia di flash accompagnano le squadre nelle rispettive metà campo. Di lì a poco i tifosi assisteranno ad un partita storica, che mai più potrà ripetersi per le emozioni e le gioie che ha saputo regalare loro. Ma andiamo con ordine.
Pronti via ed il Bayern è subito in vantaggio al 5’ grazie ad una punizione ben calciata da Super Mario Basler, che sorprende Schmeichel sul proprio palo. Doccia fredda per i Reds e per i suoi tifosi che però non si scoraggiano e continuano in modo esemplare ad incitare i propri calciatori cantando con tutta la forza e la passione che li contraddistingue:”Glory glory Man united, glory glory Man united, glory glory Man united, as the Reds go marching up up up!”. Ma il Manchester stasera è sotto tono, il Bayern continua ad attaccare e prima Schmeichel compie un miracolo sul pallonetto di Effenberg, poi colpisce un palo con un delizioso pallonetto di Scholl ed infine una traversa con Jancker. All’80’ il Bayern sostituisce uno stanchissimo Matthäus e mentre lui si accomoda in panchina, stranamente sconsolato, lo stadio gli concede la standing ovation. Intanto Ferguson sbraita ed urla contro i suoi uomini ed all’81’ effettua un cambio: fuori uno spento Andy Cole e dentro Baby Face Killer, Solskjær. Ora in campo c’è il tridente formato dal norvegese insieme a Sheringham e Yorke.
Quando tutto oramai sembra segnato, quando ormai solo pochi tifosi inglesi continuano ad incitare la squadra, quando Ferguson pensa che il sogno del triplete sta per svanire ecco che il destino ci mette una mano e cambia le carte in tavola in pochi istanti. È il 90’ e mentre i tifosi del Bayern già festeggiano la vittoria della coppa ed il cuore dei tifosi del Manchester batte a mille per l’ultima chance che potrebbe portare ad un pareggio insperato ecco un calcio d’angolo che potrebbe riaprire i giochi. Batte Beckham, la palla arriva a Giggs che calcia con le ultime energie che gli son rimaste il pallone verso la porta, la palla arriva a Sheringham che senza pensarci su due volte accompagna la sfera nell’angolino alla sinistra di Khan. Mentre un secondo prima i supporter dei Reds era disperati, piangevano, erano sconsolati sugli spalti, un secondo dopo un sorriso spunta sui loro visi, un sorriso che si tramuta dopo pochissimi instanti in una fragorosa esultanza che fa tremare il Camp Nou: il Manchester ha pareggiato, tutti i giocatori travolgono l’attaccante inglese in un abbraccio calorosissimo ed anche Ferguson si lascia andare in un’esultanza senza precedenti.
Ma la partita non è ancora finita. Al minuto 92’ Kouffur regala un altro corner, sempre sulla destra, al Manchester United. La scena di un minuto prima si ripete: corner battuto da Beckham, palla spizzata da Sheringham e tocco di destro del cecchino norvegese Solskjær che infila il pallone nel sette della porta difesa dall’impietrito Kahn.
I tifosi del Manchester United, che stavano ancora esultando per il pareggio, non credono ai loro occhi, impazziscono di gioia nell’incredulità di tutti i bavaresi, la loro squadra in due minuti ha ribaltato tutto: ora è campione d’Europa! Ferguson corre ad abbracciare i suoi eroi in campo, sugli spalti tutti i tifosi versano lacrime chi per gioia e chi per disperazione. Poco prima di alzare la coppa al cielo insieme al capitano Schmeichel, Ferguson riguarda gli occhi dei suoi tifosi orgoglioso dell’impresa appena compiuta: lui ed i suoi giocatori sono nella storia del club, hanno vinto tutto quello che c’era da vincere e sono riusciti nell’impresa di portare a casa la tanto sognata Champions league! Quando la coppa viene finalmente alzata al cielo, sugli occhi del veterano allenatore scozzese si scorge qualche lacrima di gioia: il sogno e la speranza nata al Delle Alpi di Torino si è realizzata, caro Sir Alex Ferguson il treble è tutto tuo!
Nel decennio che segue il Manchester aprirà un ciclo impressionante ed aggiungerà nella sua bacheca sei Campionati, 2 Champions League, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Mondiale per club Fifa, 3 Community Shield e 1 Fa Cup: insomma un vero e proprio trionfo per Ferguson che dal 1986 guida i Red Devils.
Testo di Iorio Valentino