Anastasi, il centravanti… compressore

Nel 1968 il neo presidente dell’Inter Fraizzoli conobbe la dura legge del mercato (e della Juve): con una trattativa segreta i bianconeri soffiarono ai nerazzurri l’astro nascente Anastasi.

Sabato 18 maggio 1968, a San Siro si gioca Inter-Roma, amichevole di fine campionato. Causa fase finale degli Europei, la Serie A si è chiusa in anticipo e per tenere in attività i giocatori (non ci sono ancora problemi di calendario troppo fitto…) si giocano partite-esibizione.

La gente nerazzurra è elettrizzata: nell’Inter si schiera col numero 9 Pietro Anastasi, il ventenne centravanti del Varese, rivelazione del campionato e nuovo ariete della Nazionale. Ivanoe Fraizzoli, che ha appena preso le consegne di presidente dell’Inter da Angelo Moratti, non vede l’ora di presentarsi ai tifosi con l’acquisto sensazionale: Anastasi, appunto.

La trattativa col presidente varesino Giovanni Borghi è praticamente chiusa, suggellata dal “prestito” anticipato del giocatore per l’amichevole dei sogni. Pochi minuti prima del fischio d’inizio, però, il presidente della Juventus, Vittore Catella, telefona proprio a Borghi, il “cumenda” presidente del Varese e titolare della Ignis, fabbrica di frigoriferi baciata da un boom clamoroso. Con un problema: per far fronte all’aumento di produzione richiesto dalla crescente domanda del mercato, avrebbe bisogno di un ingente e urgente quantitativo di compressori, che non riesce a trovare.

Tutto questo Vittore Catella, presidente Juve e uomo Fiat, lo ha saputo e il giorno prima, previo accordo con Gianni Agnelli, ha contattato il vicedirettore generale della Fiat, ingegner Gioia, e ne ha ottenuto una disponibilità immediata di compressori Spreafico, oltretutto a un prezzo stracciato: anziché 700 milioni, appena 400. Così poche ore prima che l’Inter e Anastasi coronino il loro sogno d’amore, Catella telefona al collega del Varese.

Il dialogo è secco, come si conviene a industriali che sono soprattutto uomini d’azione: «Caro Borghi, tu hai Anastasi e io ho i compressori». «No, adesso io ho i compressori e tu hai Anastasi». Borghi chiude con una risata e ancora al buonumore è atteggiata la sua espressione quando, dopo una corsa in macchina, appare in tribuna a San Siro. Con la sua voce tonante annuncia ai giornalisti: «Ho appena ceduto Anastasi alla Juventus!». Ridono tutti, quel mattacchione ha sempre voglia di scherzare.

Ma in poche ore quella che sembra una boutade si rivela la verità: Anastasi gioca con la maglia dell’Inter, ma è già della Juventus, per la cifra record di 660 milioni. È il gran colpo del mercato 1968 e Fraizzoli comincia a conoscere la dura legge della Juve. Una società che è un vero rullo. Compressore.