BELLOUMI Lakhdar: il mago del Maghreb

Considerato il migliore della storia del suo paese e uno dei migliori d’Africa, nel 1981 si è aggiudicato il Pallone d’oro africano e ha preso parte con l’Algeria ai Mondiali del 1982 e del 1986.

Nessun altro giocatore ha legato il suo nome a una sola partita come Lakhdar Belloumi. Fedele alla sua Algeria per tutta la carriera, tranne una breve parentesi in Qatar, Belloumi aveva l’occasione di mostrare al mondo il suo talento solo nelle competizioni internazionali. Se avesse giocato in Europa, sarebbe stato sicuramente valorizzato di più, perché era dotato di grandissime qualità, ma non ebbe mai la possibilità di farlo.

Dopo aver militato per la maggior parte della sua carriera nel GC Mascara, Belloumi è ad oggi considerato il miglior calciatore algerino di tutti i tempi e uno dei più grandi del continente africano. Giocatore elegante e spettacolare, Belloumi sapeva creare magie con la palla tra i piedi. Abile nel dribbling, dotato di una tecnica raffinata, era anche un instancabile corridore e, pur essendo un fuoriclasse, restava sempre al servizio della squadra.

Nato a Mascara il 19 dicembre 1958, Belloumi entrò nella sua squadra della sua città, il GC Mascara, a 19 anni e debuttò in Nazionale già nell’ottobre del 1978 (Malawi-Algeria 1-1). Dopo solo un anno al Mascara, Belloumi dovette interrompere la sua carriera per svolgere il servizio militare. Per due anni giocò nel MP Oran, che viveva un momento di splendore, e condivise il campo con alcuni dei suoi futuri compagni di nazionale. Finito il servizio militare, Belloumi passò al MP Alger, dove rimase per due stagioni prima di fare ritorno al Mascara. Durante la sua carriera, Belloumi cambiò spesso squadra, tonerà sempre al Mascara; finirà per rivestire la maglia del club della sua città per ben sei volte.

Una formazione del MP Alger 1980-81. Belloumi è in basso il primo a dx

Poco dopo il servizio militare, Belloumi iniziò a farsi notare nelle competizioni internazionali. Nel 1979 partecipò ai Giochi del Mediterraneo, e nel 1980 sia alle Olimpiadi che alla Coppa d’Africa; in quest’ultima l’Algeria si classificò seconda e Belloumi si mise in mostra in tutte e tre le competizioni. Nel 1981, a soli 23 anni, venne eletto giocatore africano dell’anno: era diventato una stella a tutti gli effetti nonché leader della nazionale algerina.

Sarà l’anno successivo, però, che il “ragazzo d’oro” della nazione scriverà la storia. Belloumi trascinò l’Algeria nelle qualificazioni al Mundial 1982: per i maghrebini sarebbe stata la prima partecipazione nella storia.

L’Algeria visse alti e bassi incredibili al suo esordio in Coppa del Mondo in un girone che comprendeva Germania Ovest, Austria e Cile. Nella prima partita, stupì il mondo, in quella che rimane una delle più grandi sorprese nella storia dei Mondiali. Campione d’Europa due anni prima, la Germania Ovest rientrava tra le favorite per il torneo e si aspettava di travolgere i modesti algerini. Al minuto 54, l’Algeria passò in vantaggio con una rapida ripartenza finalizzata da Rabah Madjer. La Germania riuscì a pareggiare al 67esimo con Rummenigge, ma subito dopo il gol, l’Algeria costruì una splendida azione in nove tocchi che portò lo stesso Belloumi a trovarsi solo davanti al portiere: 2-1.

La rete di Belloumi contro la Germania Ovest

La vittoria contro i tedeschi occidentali venne seguita dalla sconfitta contro l’Austria (0-2) e dal successo sul Cile per 3-2. I risultati posizionavano l’Algeria al secondo posto, a pari punti con l’Austria e 2 punti davanti alla Germania Ovest. L’Algeria sapeva che qualcosa di diverso da una vittoria di misura della Germania Ovest nell’ultimo turno li avrebbe portati agli ottavi di finale. Quello che seguì rimane uno degli episodi più scandalosi nella storia della Coppa del Mondo. In quella che diventò nota come la “Vergogna di Gijon” in riferimento al luogo in cui si disputò la partita, o più acidamente come “Anschluss” in Algeria, la Germania Ovest vinse, guarda caso, 1-0.

Dopo aver segnato al 10’ minuto, i tedeschi si accontentarono del risultato esatto che garantiva il passaggio del turno sia a loro che all’Austria. La Germania Ovest iniziò una melina fatta da passaggi corti tra difesa e centrocampo nella propria metà campo. La squadra austriaca non oppose resistenza, lasciando fare ai suoi avversari senza pressarli o disturbare il loro gioco. Gli algerini erano furiosi per l’evidente combine, ma anche molti spagnoli, tedeschi e austriaci restarono indignati. Un giornale spagnolo pubblicò il resoconto della partita nella sezione “cronaca nera” invece che in quella sportiva. L’Algeria presentò un reclamo alla FIFA, ovviamente senza esito.

I Magrebini uscirono dal torneo accompagnati da una valanga di consensi con Belloumi che si ergeva da protagonista. Juventus e Barcellona cercarono di acquistare il 24enne, ma le norme algerine impedivano trasferimenti all’estero prima dei 27 anni. I bianconeri in particolare insistettero per ingaggiarlo, nonostante avessero già Michel Platini nel ruolo di trequartista. Le trattative effettivamente andarono avanti e l’affare era quasi concluso, quando Belloumi si fratturò una gamba: un infortunio crudele capitato nel momento peggiore. Una frattura così grave che gli precluse ogni possibilità di trasferimento e lo tenne lontano dai campi per molto tempo.

Fu l’ultima volta che una delle squadre più forti d’Europa tentò di acquistare Belloumi, e la sua occasione di affermazione in Europa, e quindi notorietà internazionale, gli fu sottratta. Certo, il successo nel campionato nazionale algerino continuò, vinse titoli nel 1984 e nel 1988, oltre a continuare a giocare per la nazionale algerina, ma il momento magico era svanito.

Belloumi in Brasile-Algeria 1-0, Mondiali 1986

L’Algeria si qualificò di nuovo per la Coppa del Mondo nel 1986, ma il torneo fu meno entusiasmante e fruttuoso per il paese magrebino rispetto a quattro anni prima. Sorteggiata in un girone molto difficile, con Brasile e Spagna, l’Algeria raccolse solo un punto contro l’Irlanda del Nord, uscendo ancora una volta dalla competizione nella fase a gironi. Nella sua carriera Belloumi non vinse mai una competizione internazionale con il suo paese; arrivò solo al secondo posto una volta e al terzo posto due volte nella Coppa d’Africa.

La sua reputazione venne in un certo modo macchiata da un mandato di arresto. Durante una partita di qualificazione ai Mondiali 1990 tra Egitto e Algeria, e siamo nel 1989, scoppiò una rissa che coinvolse giocatori e tifosi. Nell’incidente, avvenuto al Cairo, Belloumi fu accusato di aver lanciato una bottiglia rotta che aveva colpito e ferito gravemente un medico egiziano. Belloumi negò la sua colpevolezza, così come i testimoni presenti sul posto, ma il caso si trascinò fino al 2006, quando fu ufficialmente inserito nella lista dell’Interpol. Le autorità algerine ed egiziane si accordarono solo nel 2009 per assolvere Belloumi da ogni accusa e il suo nome fu finalmente cancellato.

Brevi esperienze in diverse squadre algerine e in una squadra del Qatar segnarono la successiva carriera di Belloumi, prima di ritirarsi nel 1999 al Mascara, il club della sua città natale, a 41 anni, 10 anni dopo aver lasciato il calcio internazionale, dopo l’increscioso fatto ricordato in precedenza.

Un trasferimento europeo avrebbe potuto dare a Belloumi il riconoscimento internazionale, ma chi lo ha visto giocare non ha dubbi. Anche Pelé, assistendo a una partita dell’Algeria, elogiò la tecnica e la classe dello sfortunato campione algerino.