Olimpiadi 1948 – LONDRA

Medaglia d’Oro: SVEZIA

Terminata la seconda guerra mondiale, a Londra, esattamente a distanza di quarant’anni dalle Olimpiadi in terra inglese, si tiene un’edizione con pochi acuti sportivi. L’importante è lanciare un messaggio di speranza. La capitale britannica, ancora martoriata dai bombardamenti, è la sede emotivamente più rappresentativa.
Gli atleti sono ospitati in capannoni militari, e a loro è concessa la razione alimentare per i lavori pesanti, con il supplemento di un litro di latte al giorno. Gli americani organizzano un ponte aereo per ricevere bistecche, pane e cioccolata. Il clima di austerity però rimane.

Si chiude un ciclo: l’Italia per l’ultima volta è allenata da Vittorio Pozzo e si presenta oltremanica ancora con la formula giocatori-studenti, sempre dopo un altro ritiro collegiale, a Cuneo. Pozzo cerca di far giocare la squadra con il Sistema, col quadrilatero a centrocampo, mentre quasi tutti gli azzurri sono abituati al classico Metodo, imperniato sul centromediano. E infatti i problemi per la Nazionale arrivano presto, anche se prima travolge 9-0 (quattro reti di Pernigo) gli Stati Uniti, ormai l’antipasto classico prima dei piatti forti.

L’Italia ci prova, ma viene eliminata subito dopo negli ottavi dalla Danimarca (prossima medaglia di bronzo) con un 5-3, frutto di un calo negli ultimi 10′, quando il risultato era ancora sul 3 pari. Una sconfitta tanto “sentita” che ben sei danesi (Pilmark, Jensen, Ploeger, Praest, Karl e John Hansen) verranno acquistati da società italiane. È soprattutto John Hansen a farsi conoscere dagli azzurri, segnando quattro delle cinque reti che condannano l’Italia e prenotando un posto nel nostro campionato (lo acquisterà la Juventus).

La disfatta però rimane, ed è la prima crepa, che porta polemiche e la fine del ventennio di Pozzo. Le attenuanti ci sarebbero. Su diciotto partecipanti l’Italia è una delle sole quattro (le altre sono Inghilterra, quarta, Francia e Irlanda) che non presentano la Nazionale maggiore. Questa scelta romantica e orgogliosa, incentivata dal Coni e suggestionata dall’impresa del 1936, non paga. Dopo l’inaspettata, ma prevedibile, delusione, complice anche la tragedia di Superga che cancella il grande Torino, verranno i fallimenti nei Mondiali in Brasile, in Svizzera e, ultima umiliazione, la mancata qualificazione a quelli di Svezia.

Dove non arriviamo noi, ovvero nei quartieri alti, domina il calcio scandinavo (intanto fa il suo esordio l’Unione Sovietica), con la Svezia, che rispetta l’etichetta di grande favorita della vigilia. La mente in campo è il “Barone” Nils Liedhom («Una squadra con undici Nils sarebbe imbattibile» assicura il Ct svedese Kock) e le altre stelle sono Gunnar Nordahl (capocannoniere con 7 reti) assieme ai fratelli Knut e Bertil, e Gren, “il Professore”.
Gli scandinavi conquistano superando 3-1 la Jugoslavia, inizialmente fischiata dagli inglesi perché appartenente al blocco comunista. Il Milan, tra il 1948 e il 1949, porterà in Italia tutti e tre i fenomeni e il formidabile Gre-No-Li farà storia.

OLYMPIC1948svezia-WP
Il podio olimpico di Londra 1948: Svezia, Jugoslavia e Danimarca

I RISULTATI

Turno di qualificazione

LussemburgoAfghanistan6:0
OlandaIrlanda3:1

Ottavi di finale

JugoslaviaLussemburgo6:1
DanimarcaEgitto3:1  dts
Gran BretagnaOlanda4:3 dts
FranciaIndia2:1
TurchiaCina4:0
SveziaAustria3:0
MessicoCorea del Sud3:5
ItaliaUSA9:0

Quarti di finale

TurchiaJugoslavia1:3
SveziaCorea del Sud12:0
Gran BretagnaFrancia1:0
DanimarcaItalia5:3

Semifinali

DanimarcaSvezia2:4
Gran BretagnaJugoslavia1:3

Finale per il 3° posto

DanimarcaGran Bretagna5:3

Finale per il 1° posto

JugoslaviaSvezia1:3

IL MEDAGLIERE

PosFormazione
Gold medal.svg SVEZIA: Sune Andersson, Pär Bengtsson, Henry Carlsson, Rune Emanuelsson, Gunnar Gren, Egon Jönsson, Börje Leander, Nils Liedholm, Torsten Lindberg, Erik Nilsson, Stellan Nilsson, Bertil Nordahl, Gunnar Nordahl, Knut Nordahl, Stig Nyström, Kjell Rosén, Birger Rosengren, Kalle Svensson.
All. George Raynor.
Silver medal.svg JUGOSLAVIA: Aleksandar Atanacković, Stjepan Bobek, Božo Broketa, Miroslav Brozović, Željko Čajkovski, Zlatko Čajkovski, Zvonimir Cimermančić, Ivan Jazbinšek,Miodrag Jovanović, Ratko Kacijan, Ljubomir Lovrić, Frane Matošić, Prvoslav Mihajlović, Rajko Mitić, Bela Palfi, Miomir Petrović, Franjo Šoštarić, Branko Stanković, Josip Takač, Kosta Tomašević, Bernard Vukas, Franjo Wölfl.
All. Milorad Arsenijević.
Bronze medal.svg DANIMARCA: Knud Bastrup-Birk, Hans Colberg, Edvin Hansen, John Hansen, Jørgen Wagner Hansen, Karl Aage Hansen, Erik Kuld Jensen, Ivan Jensen, Ove Jensen,Viggo Jensen, Per Knudsen, Knud Lundberg, Eigil Nielsen, Dion Ørnvold, Knud Børge Overgaard, Poul Petersen, Axel Pilmark, Johannes Pløger, Karl Aage Præst, Holger Seebach, Erling Sørensen, Jørgen Sørensen.
All. Robert Mountford.