Avrebbero dovuto essere le Olimpiadi della perfezione tedesca e invece furono quelle della tragedia. Il 5 settembre otto terroristi palestinesi fanno irruzione nella palazzina del villaggio olimpico dove ha sede la comitiva israeliana, che viene presa naturalmente in ostaggio. I “feddayn“, che a scopo dimostrativo uccidono subito due ebrei, chiedono la liberazione di 234 palestinesi prigionieri a Tel Aviv. La vicenda termina con la morte di altri nove israeliani e cinque terroristi, praticamente tutti sotto il fuoco dell’incauta polizia tedesca.
I trentasei nuovi record mondiali e le sette medaglie d’oro ottenute dallo strepitoso Mark Spitz in piscina passano giocoforza in secondo piano. Figurarsi il calcio, ormai appannaggio completo dei Paesi dell’Est. E’ il momento della Polonia, che si impone sull’Ungheria (2-1) grazie a una formazione di gran talento, con le strepitose ali Gadocha e Lato, e il regista-finisseur Deyna (9 reti). Un paio di anni dopo con poche correzioni la squadra sarà la rivelazione dei mondiali in Germania, con Lato capocannoniere.
Bronzo ex-aequo a URSS e Germania Est. Ed è proprio la gara per il gradino più basso del podio a provocare roventi polemiche. Finisce in parità (2-2) dopo i tempi supplementari, che però risultano solo “virtuali”, poiché russi e tedeschi orientali di fatto rinunciano a giocare, per evitare il rischio di una sconfitta. Il bronzo viene assegnato ad entrambe, perché il regolamento non prevede né rigori nè sorteggio. Cosi, davanti a ottantamila spettatori (nonostante il match si giochi in mattinata!) lo spettacolo offerto nell’ultima mezz’ora è davvero avvilente. Molti retropassaggi e solo alcuni tiri da distanze proibitive. Il pubblico non perdona le due formazioni, fischiandole a lungo e impedendo loro di schierarsi al centro del campo per il saluto di rito.
A parte la brillante Polonia, si tratta dunque di un’altra edizione non indimenticabile, che però segna il numero record di squadre iscritte, 82, con le ormai canoniche sedici partecipanti alla fase finale. La Germania Est al primo turno delle qualificazioni aveva umiliato l’Italia in versione Under 21 allenata da Ferruccio Valcareggi. I risultati? 4-0 a Dresda, 1-0 nel ritorno di Terni, sempre per i tedeschi. Senza storia, si trattava pur sempre di una Nazionale maggiore contro una rappresentativa giovanile, anche se tra gli azzurri erano presenti futuri protagonisti del nostro campionato: Bordon, Oriali, Cuccureddu, Pulici, Sala e Bettega.
I RISULTATI
Gruppo 1
Marocco
USA
0:0
Germania Ovest
Malesia
3:0
Malesia
USA
3:0
Germania Ovest
Marocco
3:0
Marocco
Malesia
6:0
Germania Ovest
USA
7:0
Squadra
P.ti
Germania Ovest
6
Marocco
3
Malesia
2
Stati Uniti
1
Gruppo 2
URSS
Birmania
1:0
Messico
Sudan
1:0
Messico
Birmania
1:0
URSS
Sudan
2:1
Birmania
Sudan
2:0
URSS
Messico
4:1
Squadra
P.ti
URSS
6
Messico
4
Birmania
2
Sudan
0
Gruppo 3
Ungheria
Iran
5:0
Danimarca
Brasile
3:2
Danimarca
Iran
4:0
Ungheria
Brasile
2:2
Iran
Brasile
1:0
Danimarca
Ungheria
0:2
Squadra
P.ti
Ungheria
5
Danimarca
4
Iran
2
Brasile
1
Gruppo 4
Polonia
Colombia
5:1
Germania Est
Ghana
4:0
Germania Est
Colombia
6:1
Polonia
Ghana
4:0
Polonia
Germania Est
2:1
Colombia
Ghana
3:1
Squadra
P.ti
Polonia
6
Germania Est
4
Colombia
2
Ghana
0
Semifinali Gruppo A
Ungheria
Germania Est
2:0
Germania Ovest
Messico
1:1
Germania Est
Messico
7:0
Ungheria
Germania Ovest
4:1
Ungheria
Messico
2:0
Germania Est
Germania Ovest
3:2
Squadra
P.ti
Ungheria
6
Germania Est
4
Germania Ovest
1
Messico
1
Semifinali Gruppo B
Danimarca
Polonia
1:1
URSS
Marocco
3:0
URSS
Polonia
1:2
Danimarca
Marocco
3:1
URSS
Danimarca
4:0
Polonia
Marocco
5:0
Squadra
P.ti
Polonia
5
URSS
4
Danimarca
3
Marocco
0
Finale per il 3° posto
URSS
DDR
2:2 (2:1, 2:2) dts
Finale per il 1° posto
Polonia
Ungheria
2:1 (0:1)
IL MEDAGLIERE
Medaglia
POLONIA: Zygmunt Anczok, Lesław Ćmikiewicz, Kazimierz Deyna, Robert Gadocha, Jerzy Gorgoń, Zbigniew Gut, Andrzej Jarosik, Kazimierz Kmiecik, Hubert Kostka, Jerzy Kraska, Grzegorz Lato, Włodzimierz Lubański, Zygmunt Maszczyk, Joachim Marx, Marian Ostafiński, Marian Szeja, Zygfryd Szołtysik,Antoni Szymanowski, Ryszard Szymczak. All. Kazimierz Górski.
UNGHERIA: László Bálint, István Básti, László Branikovits, Antal Dunai, Ede Dunai, István Géczi, Péter Juhász, Lajos Kocsis, József Kovács, Mihály Kozma, Lajos Kű, Miklós Páncsics, Imre Rapp, Ádám Rothermel, Lajos Szűcs, Kálmán Tóth, Béla Váradi, Péter Vépi, Csaba Vidáts. All. Rudolf Illovszky.
GERMANIA EST: Bernd Bransch, Jürgen Croy, Peter Ducke, Frank Ganzera, Reinhard Häfner, Harald Irmscher, Hans-Jürgen Kreische, Lothar Kurbjuweit, Jürgen Pommerenke, Dieter Schneider, Ralf Schulenberg, Wolfgang Seguin, Jürgen Sparwasser, Joachim Streich, Axel Tyll, Eberhard Vogel, Siegmar Wätzlich, Konrad Weise, Manfred Zapf. All. Georg Buschner.
URSS: Arkadyj Andreasjan, Oleg’ Blochin, Revaz Dzodzuašvili, Gennadij Evrjužichin, Jurij Istomin, Andrej Jakubik, Jurij Jelisjejev, Vladimir Kapličnyj, Murtaz Churcilava, Viktor Kolotov, Anatolij Kuksov, Evgenij Lovčev, Sergej Ol’šanskij, Vladimir Onišenko, Vladimir Pil’guj, Evgenij Rudakov, József Szabó, V″jačeslav Semenov, Oganes Zanazanjan. All. Aleksandr Ponomarëv.