Claudio Vagheggi: calciatore on the road

claudio vagheggi moretti udine

«Le mie caratteristiche? Rapido, contropiedista. Credo che mi troverei bene nel calcio d’oggi. Ho cambiato squadra praticamente ogni anno. Se andava bene, per squadre migliori»

Ugo Tosetto: il Keegan della Brianza

ugo tosetto chilihavisti

«In campo facevo quello che volevo, se no ciao. Mai fatto scuola calcio. Campi d’erba dove si poteva e oratorio» Ugo Tosetto veneto classe ’53 è un ritratto dell’Italia terragna … Leggi tutto

Christian Manfredini: quando i mussi volavano

christian manfredini

C’è chi racconta le favole e chi invece ne scrive qualche riga. Le galoppate sulla fascia sinistra erano la sua penna, il soggetto una misconosciuta squadra di provincia, il Chievo. Da Verona alla Serie D, passando per Roma.

Andrea Tentoni: l’ariete che stregò Sacchi

andrea tentoni cremonese

Con l’argentino Gustavo Abel Dezotti prima, e il giovane Enrico Chiesa poi, era il terminale offensivo della Cremonese di Gigi Simoni che nei primi anni Novanta si impose come una delle realtà di Provincia più belle del calcio italiano.

Roberto Policano: ci pensa Rambo

roberto policano

«Con il Torino furono tre stagioni indimenticabili e mi sono trovato veramente bene anche a livello di piazza, i risultati poi furono grandiosi»

Mauro Gibellini: centravanti DOC

gibellini spal

Mauro Gibellini, hombre limpido, di randagismo pedatorio, occasioni andate a ramengo o acciuffate alla grande, gol ammucchiati con regolarità da metronomo a Ferrara (otto stagioni fra 71 e ’81), Verona, … Leggi tutto

Sileno Passalacqua: un dribbling lungo una vita

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Dribblava e la quota ottimale di finte dipendeva dal gusto del momento. Teneva i difensori al guinzaglio, un po’ li sfotteva. E se dalla curva gli gettavano addosso una mela per spregio, la raccattava e se l’addentava, col prevedibile contorno di offesa sommossa popolare. Quelli di Borgo a Buggiano, nel Pistoiese, i pomi non li buttano, li mangiano.

Giovanni Koetting: Confesso che ho segnato

giovanni koetting storiedicalcio

Nella cartolina ufficiale della Juve 84-85, una di quelle foto di classe dove si fa “cheese” strizzando gli occhi controsole, Giovanni Koetting sta dritto in seconda fila. Il caschetto di capelli biondi e l’aria vagamente fiera spuntano all’incirca fra le costole di Platini e il gomito di Cabrini, più alti di lui, in terza fila.

Dario Donà: l’elogio della mediocrità

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«Ero un mediocre, ho pensato al dopo» – «Tecnicamente me la cavavo, ma non avevo la molla dentro; poi mi sono pentito» – «Al Milan non stavo bene. Scappai dal ritiro, Radice si infuriò»