Tram milanisti: quando i rossoneri si allenavano dietro le carrozze

Cose che succedevano con l’attaccante belga Van Hege, che andava dal centro al campo di allenamento seguendo la velocità del tram – Un tifo solo per il Milan con l’inaugurazione nel 1926 dello stadio di San Siro e il prolungamento della linea 55

L’elettricità a Milano fu l’evento storico del 1893. Alle ippovie, come la Milano-Monza (linea soppressa solo nel 1966), dove circolavano carrozze trainate da cavalli sui binari, si sostituì il tram a trazione elettrica, la cui inaugurazione risale al 20 luglio di quell’anno. Fu una vera rivoluzione, infatti la trazione con batterie e filo aereo portava i passeggeri sul percorso piazza Duomo-corso Sempione, passando davanti alle Ferrovie Nord.

I lavori di elettrificazione su tutta la rete tranviaria cittadina si svolsero nel corso di quattro anni, dal 1897 al 1901. E nel 1903, a soli dieci anni dall’inizio del servizio della prima linea, la rete tranviaria urbana aveva una lunghezza di quasi 75 chilometri.

Intanto, alla vigilia di Natale del 1899, nasceva il Milan… Che cosa c’entra la società rossonera con i tram di Milano? Con i tram niente, è evidente, ma con i tranvieri qualcosa di sicuro. Per la graduale, ma inarrestabile tendenza di molti di loro a tifare per il Milan.

L’origine di questa passione si riferisce a una versione tra le più credibili e comunque plausibili leggende che, nel corso di un secolo, sono andate a arricchire il patrimonio storico del calcio italiano: nei primi tempi della circolazione tranviaria le fermate, sia obbligatorie che facoltative, non esistevano. Esse furono introdotte solo nel gennaio del 1917.

Succedeva quindi che il tram diventasse una sorta di salotto ambulante da un punto all’altro della città, anche se con diverse diramazioni. E che cosa c’era di meglio per i giovani in quei tempi felici quando la lira dell’Italietta valeva più dell’oro, che parlare di argomenti leggeri se non futili?

I tranvieri ascoltavano con curiosità le parole straniere che i giovani usavano con aria di superiorità per parlare di calcio: corner, penalty, offside, half, back, gol, keeper, forward. In quei termini c’era tutto il fascino del calcio dei primi del Novecento e il Milan era il portabandiera di questo sport nella città. I conducenti dei tram capirono presto la passione che si stava diffondendo e si unirono con crescente entusiasmo.

La loro fede era così forte da permettere al belga Louis Van Hege, attaccante rossonero nel 1910, di allenarsi inseguendo i tram che andavano dal centro verso il campo di allenamento, il tramviere regolava la velocità, in modo che il calciatore potesse seguirlo, anticipando un metodo per tenersi in forma.

Molti anni dopo, il 26 settembre 1926. dopo un anno di lavori intensi, venne inaugurato lo stadio di San Siro voluto da Piero Pirelli, socio fondatore del Milan e presidente dal 1909 al posto del dimissionario Alfred Edward. Contemporaneamente la società di trasporti estese la linea numero 55, predisponendo un servizio domenicale per i tifosi — soprattutto milanisti — dato che l’Inter (allora chiamata Ambrosiana) giocava all’Arena.

Poiché i tram si fermavano in gran numero vicino allo stadio in attesa che la partita finisse, molti tranvieri potevano rinnovare il loro amore per i colori rossoneri assistendo alla gara.

Proprio in quell’anno, il 1926, la circolazione passò da sinistra a destra e iniziarono a circolare nella prima cerchia cittadina gli autobus: forse per una sorta di equilibrio viabilistico, la verità storica vuole che i loro autisti fossero invece di fede interista.

Ma è anche vero che — per restare sul tema della rotaia — un macchinista del «Gamba de legn», il trenino che per settant’anni, dal 1887 al 1957, percorse il tragitto Porta Vercelli-Magenta (foto sotto), quando arrivava nei pressi di San Siro salutasse il suo Milan con un acuto e lungo fischio di sirena. Con la gente fuori a gridargli in dialetto: «Piantala con quella ciculattera» (smettila con quella caffettiera).