CESTMIR VYCPALEK – Intervista settembre 1972

L’uomo tranquillo della Juventus alla vigilia del raduno a Villar – “I miei ragazzi possono tenere per 45-50 partite” – Milan (più forte) e Torino (più affiatato) : ecco i grandi avversari – Prevede che Fabbri risveglierà il Cagliari e non crede molto nell’Inter

“Comincia un grande ciclo”

E’ tornato l’uomo tranquillo. «Cesto» Vycpalek, più tranquillo che mai. Lo ha preceduto di mezz’ora il suo presidente, abbronzatissimo con un luminoso sorriso. Entrambi affabili, le braccia aperte I per un saluto generale. Di poche parole, secondo la tradizione, Boniperti; loquace abbastanza Vycpalek, reduce dal volo Palermo-Roma-Torino. Anche per la Juventus è tempo di riprendere il lavoro: domani ci saranno il raduno e la partenza per Villar Perosa dove da alcuni giorni sta già lavorando intensamente Roberto Bettega, alle prese con una bilancia e con una gran voglia di bruciare i tempi. Il clima è quello ideale: l’ambiente sereno ma consapevole delle proprie forze e possibilità.

Vycpalek e la sua squadra sono attesi su due fronti diversi ma simili come caratteristiche agonistiche: campionato e Coppa campioni significheranno turno per turno una battaglia dopo l’altra, senza tregua. Ora che la Juventus ha lo scudetto sulle maglie, tutti le saranno contro. «Mi sembra — ha detto in proposito Vycpalek — che ci sottovalutino un pochino; veniamo Inseriti anche noi nel gruppo delle favorite soltanto perché non possono farne a meno. Danno più credito al Milan e all’Inter, ebbene, vorrà dire che faremo rimpiangere a molti le loro valutazioni».

Parliamo subito della campagna acquisti. Lei è soddisfatto del lavoro svolto dalla società?
«Soddisfattissimo. La squadra c’era, ora abbiamo in più il portiere della Nazionale ed Altafini. Il valore di quest’ultimo è noto a tutti. Poi abbiamo il giovane Perego che naturalmente dovrà prima affiatarsi con i suoi nuovi compagni. Inoltre, non dimentichiamolo, c’è Bettega che, stando a quel che si dice, potrebbe essere pronto fra un mese o due. Mi sembra che in questo caso ci sia una certa abbondanza».

L’ingaggio di Altafini non le crea qualche preoccupazione?
«No, anzi, se avessi avuto anche Mazzola state sicuri che non mi sarei lamentato. Saremmo stati contenti noi e l’Inter che ha Moro già pronto. Scherzi a parte, avere dei fuoriclasse a disposizione non è mai pericoloso. Non ho ancora valutato la situazione ma praticamente la squadra dovrebbe restare quella del finale di campionato, cioè con Haller ala sinistra e con l’inserimento di Altafini».

vycpalek-1-wp Allora uscirebbe Cuccureddu?
«E perché proprio lui? Non dimentichiamo che Furino farà il servizio militare quindi non potrà offrire il massimo rendimento: Cuccureddu potrebbe retrocedere in mediana per cui l’inserimento di Altafini sarebbe automatico».

Si parla anche di una staffetta tedesco-brasiliana.
«E’ possibile, tutto dipende dalla presenza o no di Bettega. Non dimentichiamo che Altafini dovrebbe giocare le stesse partite di Haller, anche lui non è più un ragazzo, per cui fra i due sarà naturale un avvicendamento anche se non nella stessa partita. Parlarne, ripeto, è prematuro. Tutte le soluzioni per ora sono valide».

Il duplice impegno che vi attende rischia di dividere le vostre forze?
«Non credo. I nostri ragazzi hanno un’autonomia di 45-50 partite per stagione, quindi sono in grado di affrontare qualsiasi impegno. Anzi, stavolta a differenza dello scorso anno cureremo tutti e due i tornei, impiegheremo sempre la formazione migliore».

Anche in vista del derby?
«Esatto».

Una Juventus pigliatutto, dunque, specialmente se come sembra nel dialogo per lo scudetto e la coppa ci sarà un certo Bettega. Le rivali, però, non staranno a guardare, anzi sulla carta appaiono tutte rafforzate. Che ne pensa Vycpalek?
«Effettivamente alcune squadre hanno operato bene sul mercato, il Milan innanzitutto. Rocco ha assestato i ranghi con Chiarugi e… Cudicini. Ma non poteva andare in pensione sul serio il portiere? Quando gioca contro di noi para tutto con braccia, piedi, spalle e qualcosa altro. Certo, se gira Rivera il Milan farà un sacco di gol: ha un grande giocatore che è Bigon, due ali che sono dei cannonieri come Prati e Chiarugi, quindi dovrebbe saltare fuori un trio di punta da fare paura. Il Torino è sempre temibile, ha un anno in più come esperienza e affiatamento, sarà per noi un valido rivale. Edmondo Fabbri dovrebbe dare al Cagliari quella scossa necessaria dopo cinque anni, di “trantran” con Scopigno. L’Inter è praticamente quella di prima, a parte Massa. Non credo che gli ex atalantini possano cambiare la situazione in casa nerazzurra».

Il vostro calendario si presenta piuttosto difficile. Inoltre come primo «assaggio» avrete di fronte addirittura la nazionale bulgara. Non le sembra che questa partita. considerato che non sarete al massimo della forma, possa risultare controproducente?
«Non mi sembra. Servirà per fare giocare i diciotto titolari a disposizione. Piuttosto esordiremo subito in campionato contro un duro ostacolo, il Bologna, pochi giorni prima della sfida con L’Olympique. Di mezzo ci sarà anche la Nazionale nella quale, probabilmente, giocheranno molti juventini. Questo incontro, più che gli altri, rischia per noi di essere pericoloso in considerazione di un eventuale risultato negativo. Speriamo che il blocco bianconero inserito in azzurro risponda in pieno all’attesa».

Si parla tanto di calcio in fase di trasformazione: lei personalmente cosa ne pensa?
«Noi della Juventus lo stiamo facendo da due anni. Giochiamo un calcio alla tedesca, tanto per usare un termine di moda. Anche Torino e Milan sono sullo stesso piano. Cambiare però la mentalità di certi giocatori non è facile, soprattutto quando la classifica comincia a scottare e bisogna fare punti».

Ora che avete vinto con un anno di anticipo il campionato e che vi presentate in campionato con uno Zoff e un Altafini in più, senza dimenticare Bettega, è possibile quanta si augurano i tifosi che ricominci per la Juventus un altro quinquennio?
«Le egemonie nascono quando si possiedono grandi giocatori come Di Stefano. Charlton, Eusebio, Pelé: noi in Italia esprimiamo un calcio più collettivo, per cui si hanno situazioni diverse. Un ciclo di scudetti per la Juventus, comunque, è possibile, cosi come lo è anche per il Milan».

Il raduno è fissato per domani pomeriggio alle 18. Dovranno rispondere alla chìamata Zoff, Piloni, Spinosi, Marchetti, Longobucco, Morini, Salvadore, Zamboni, Furino, Cuccureddu, Capello, Causio, Anastasi, Haller, Savoldi, Novellini, Altafini e Bettega. Quest’ultimo, ancora per una settimana, lavorerà per conto suo, poi si aggregherà ai compagni. Oggi Vycpalek andrà appunto a Villar per controllare come vanno le cose.

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La rosa della Juventus 1972/73