Copa Libertadores 1969: Estudiantes

La protesta spiana la strada ai biancorossi

L’Estudiantes La Plata trionfa nuovamente dimostrando che l’exploit dell’anno precedente non era stato un fuoco di paglia, anche se questa decima edizione della Coppa Libertadores è un’edizione monca. La stessa Federazione argentina infatti, assolutamente scontenta del gioco violento messo in mostra dall’Estudiantes, per protesta decide di non iscrivere le due squadre (Velez Sarsfield e River Plate) che avrebbero avuto il diritto di partecipare alla manifestazione. E lo stesso fa la Federazione brasiliana che “in segno di protesta contro la violenza” decide di non inviare nè il fortissimo Santos, nè l’Internacional.

È evidente quindi che, vista la defezione di quattro squadre così competitive, il compito dell’Estudiantes sia stato più semplice del previsto. I biancorossi di Osvaldo Zubeldia si impongono con le armi di sempre: grande spirito di squadra, disciplina tattica, combattività, cattiveria e furbizia. Il loro cammino è poi notevolmente più semplice rispetto all’anno prima: essendo campioni in carica infatti, Verón e compagni entrano in gara solo in semifinale e diventano campioni giocando solo quattro partite, mentre l’anno prima il trionfo era giunto al termine di sedici durissimi incontri.

La semifinale pone di fronte all’Estudiantes un ostacolo tutt’altro che insormontabile: l’Universidad Católica. Gli argentini si impongono a Santiago del Cile per 3-1 e con lo stesso punteggio guadagnano l’accesso in finale vincendo il retour match in casa. L’altra semifinale oppone al Centenario, in un doppio derby sentitissimo, il Peñarol e il Nacional. Quest’ultimo si aggiudica con grande autorità il primo incontro per 2-0, mentre i tri-campioni del Peñarol fanno loro la seconda contesa grazie alla rete dell’immarcescibile Alberto Spencer. Lo spareggio, andato in scena sempre allo stadio Centenario di Montevideo, ha visto le due squadre affrontarsi a viso aperto ma al termine dei 90 minuti regolamentari e dei 30 supplementari la situazione è rimasta ferma sullo 0-0 di partenza, risultato favorevole al Nacional che grazie alla differenza reti si qualifica per la finale.

L’Estudiantes è più riposato, mentre gli uruguaiani, provati dalle tre durissime battaglie con i rivali di sempre, sembrano a corto di energie sia fisiche che mentali. L’andata al Centenario si gioca in un clima infuocato. Il tifo uruguaiano cerca in tutti i modi di intimorire i picchiatori di Zubeldia, ma alla fine Verón e compagni hanno la meglio grazie a un’incornata di Eduardo “Bocha” Flores su perfetta punizione calciata da Madero. A La Plata il Nacional, giunto alla quindicesima partita nel torneo, non ha scampo e già nel primo tempo alza bandiera bianca venendo trafitto due volte dai biancorossi.

Top: Raul Horacio MADERO

Era forse l’unico giocatore dell’Estudiantes che tecnicamente si avvicinava ai livelli di Juan Ramón Verón. Madero era cresciuto calcisticamente nel Boca Juniors, era poi passato all’Huracàn, prima di approdare all’Estudiantes. Sul campo di gioco era un regista arretrato molto intelligente, dotato di grande classe e, come detto, discreta tecnica. Non era comunque uno stinco di santo, non si tirava mai indietro nelle mischie e nei frequentissimi scontri che facevano da corollario alle partite dell’Estudiantes, trovandosi a suo agio nello stile di gioco tutto grinta e aggressività promosso da Osvaldo Zubeldia.

Come il suo grande amico e compagno di squadra Carlos Salvador Bilardo, anche Madero era laureato in medicina. La storia di questi due giocatori si intreccerà spesso: infatti dopo essere stati compagni nell’Estudiantes, ottenendo grandi successi, ed essersi laureati nella stessa disciplina, furono di nuovo insieme nell’avventura che portò l’Argentina a vincere il Mondiale messicano nel 1986. Bilardo era l’allenatore di quella squadra che poteva contare su un Maradona all’apice della carriera, mentre Madero era il medico della Selección. Con l’Estudiantes, Madero ha vinto due Coppe Libertadores, un campionato Metropolitano, una Coppa Interamericana e una Coppa Intercontinentale, nel 1968 battendo in finale il Manchester United di Bobby Charlton.

Finale di Andata – Montevideo, 15-5-1969
Nacional – Estudiantes 0-1
Rete
: 66′ Flores (E)
Nacional: Manga, Ancheta, Em.Alvarez, Ubiña, Montero Castillo, Mujica, Prieto, Maneiro (Espárrago), Cubilla, Celio, Morales
Estudiantes: Poletti, Togneri, Aguirre Suárez, Madero, Malbernat, Bilardo, Pachamé, Flores, Rudzky (Ribaudo), Conigliaro, Verón
Arbitro: Massaro (Cile)
Finale di Ritorno – La Plata, 22-5-1969
Estudiantes – Nacional 2-0
Reti
: 22′ Flores (E), 37′ Conigliaro (E)
Estudiantes: Poletti, Togneri, Aguirre Suárez, Madero, Malbernat, Bilardo, Pachamé, Flores, Rudzky, Conigliaro, Verón
Nacional: Manga, Ubiña, Ancheta, Em.Alvarez, Mujica, Montero Castillo, Prieto, Espárrago, Cubilla, Garcia (Silveira), Morales
Arbitro: Delgado (Colombia)