La quinta vittoria consecutiva è il canto del cigno di Di Stefano e compagni
La storia
La Coppa dei Campioni cresce a vista d’occhio in fascino e prestigio. La quinta edizione è una delle migliori di sempre dal punto di vista tecnico, la finale viene tuttora considerata come una delle partite più belle della storia, soprattutto per merito del Real Madrid che fa cinquina esibendo un gioco eccezionale (in Spagna si parla ancora oggi di “Mejor futbol de la historia”).
Dopo gli acquisti, nelle stagioni precedenti, di Kopa e Puskas, Bernabeu decide di regalare alla sua squadra anche Luis Del Sol, infaticabile maratoneta di centrocampo proveniente dal Betis. In panchina non c’è più Carniglia, sostituito brevemente da Fleitas Solich poi, definitivamente, da Miguel Munoz. Il cammino dei madridisti è in discesa fino alle semifinali dove, dopo aver eliminato Jeunesse d’Esch e Nizza, si trovano opposti all'”odiato” Barcellona. Sul campo il Real si dimostra ancora una volta superiore con un doppio 3-1 che gli spalanca le porte verso la quinta finale.
All’Hampden Park di Glasgow le “merengues” si devono confrontare con l’Eintracht Francoforte, prima squadra non latina ad arrivare in finale. I tedeschi hanno sepolto nel turno precedente i Rangers sotto 12 reti complessive e molti pronostici li danno per vincenti, nonostante la fama leggendaria dei bianchi spagnoli. La partita si gioca davanti a 135.000 persone, record assoluto per una finale. La partita è pirotecnica, l’Eintracht vi conferma appieno i propri valori, ma deve arrendersi alla inarrestabile prestazione delle due stelle più luminose della squadra di Bernabeu. Alla fine il risultato dice 7-3 per il Real, con 4 reti di Puskas e 3 di Di Stefano, due fuoriclasse in serata di grazia, colti entrambi all’apice delle proprie immense possibilità tecniche.
L’uomo-simbolo: Ferenc Puskas
Alla sua seconda stagione al Real Madrid, Ferenc Puskas dimostra di essersi pienamente ambientato e di non essere un giocatore sul viale del tramonto, anzi. Fuggito dall’Ungheria nel 1956, in seguito alla rivolta di Budapest, dovette scontare una squalifica di due anni affibbiatagli dalla Fifa. Il Real al termine della sanzione gli diede fiducia, nonostante una forma fisica fortemente minata dai due anni di inattività.
Ma con orgoglio e soprattutto un talento fuori dalla norma Puskas tornò il fuoriclasse in grado di fare la differenza, formando con Di Stefano una delle coppie gol più devastanti della storia del calcio. Il suo sinistro era in grado di pennellare traiettorie impossibili. In questa quinta edizione della Coppa è profondamente impresso il suo marchio, i 4 gol in finale sono un’impresa mai eguagliata e i 12 segnati nel corso del torneo sono secondi solo al 14 che Altafini siglerà tre anni dopo. Nelle coppe europee la sua media gol è eccezionale: 35 gol in 37 partite.
Le Italiane: Milan
Il Milan torna in Coppa dei Campioni con rinnovato ottimismo. Il primo turno è abbordabile, la pratica Olympiakos dopo un pari al Pireo (2-2) viene sbrigata a San Siro con un facile 3-1 frutto di una tripletta di Danova. Al torno successivo la marcia del Milan conosce però il capolinea: sulla strada dei rossoneri c’è infatti il fortissimo Barcellona di Helenio Herrera. I “blaugrana” hanno allestito una formazione fortissima nella quale spiccano le individualità del naturalizzato Kubala, di Tejada e Suarez, e degli ungheresi Czibor e Kocsis. Il doppio confronto non ha storia, i catalani passano 2-0 a San Siro e dominano 5-1 in casa col leggendario Kubala, fuoriclasse di straordinarie misure tecniche, sugli scudi.
IL TABELLONE DELLA COPPA CAMPIONI 1959/60
Le seguenti squadre furono esentate dal primo turno nelle risultanze del sorteggio effettuato a Cernobbio il 6 luglio 1959 e basato su criteri geografici: Real Madrid (come detentore); Stella Rossa Belgrado e Young Boys Berna (per l’Europa Meridionale); BK 1909 e Sparta Rotterdam (per l’Europa Settentrionale)
Primo Turno |
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Jeunesse d’Esch – LKS Lódz 6-2 (5-0; 1-2) |
Fenerbahçe – Csepel 4-3 (1-1; 3-2) |
Nizza – Shamrock Rovers 4-3 (3-2; 1-1) |
Vorwärts – Wolverhampton 2-3 (2-1; 0-2) |
Olympiakos – Milan 3-5 (2-2; 1-3) |
CSKA Sofia – Barcellona 4-8 (2-2; 2-6) |
Rangers – Anderlecht 7-2 (5-2; 2-0) |
Inter Bratislava – Porto 4-1 (2-1; 2-0) |
Linfield – Göteborg 3-7 (2-1; 1-6) |
SC Vienna – Petrolul Ploiești 2-1 (0-0; 2-1) |
Eintracht Francoforte – KuPS [1] |
Ottavi di Finale |
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Fenerbahçe – Nizza 3-3 (2-1; 1-2) 1-5 spareggio |
Real Madrid – Jeunesse d’Esch 12-2 (7-0; 5-2) |
Milan – Barcellona 1-7 (0-2; 1-5) |
Stella Rossa Belgrado – Wolverhampton 1-4 (1-1; 0-3) |
Young Boys Berna – Eintracht Francoforte 2-5 (1-4; 1-1) |
BK 1909 – SC Vienna 2-5 (0-3; 2-2) |
Sparta Rotterdam – Göteborg 4-4 (3-1; 1-3) 3-1 spareggio |
Rangers – Inter Bratislava 5-4 (4-3; 1-1) |
Quarti di Finale |
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Nizza – Real Madrid 3-6 (3-2; 0-4) |
Barcellona – Wolverhampton 9-2 (4-0; 5-2) |
Eintracht Francoforte – SC Vienna 3-2 (2-1; 1-1) |
Sparta Rotterdam – Rangers 3-3 (2-3; 1-0) 2-3 spareggio |
Semifinale |
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Real Madrid – Barcellona 6-2 (3-1; 3-1) |
Eintracht Francoforte – Rangers 12-4 (6-1; 6-3) |
FINALE 18 maggio 1960 – Hampden Park, Glasgow, Scozia |
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REAL MADRID – EINTRACHT FRANCOFORTE 7-3 Reti: 18′ Kress (EF), 27′ Di Stéfano (RM), 30′ Di Stéfano (RM), 45′ Puskás (RM), 56′ Puskás (RM, rig), 60′ Puskás (RM), 71′ Puskás (RM), 72′ Stein (EF), 75′ Di Stéfano (RM), 76′ Stein (EF) REAL MADRID: Rogelio Domínguez; Marcos “Marquitos” Alonso, José Santamaría, Enrique Pérez “Pachín”, José María Vidal, José María Zárraga (c), Darcy Silveira dos Santos “Canário”, Luís del Sol, Alfredo di Stéfano, Ferenc Puskás, Francisco Gento. CT: Miguel Muńoz. EINRACHT FRANCOFORTE: Egon Loy; Friedel Lutz, Hans-Walter Eigenbrodt, Hermann Höfer, Hans Weilbächer, Dieter Stinka, Richard Kress, Dieter Lindner, Erwin Stein, Alfred Pfaff (c), Erich Meier. CT: Paul Oswald; Arbitro: John “Jack” Alexander Mowatt (Scozia) |
CLASSIFICA MARCATORI
Gol | Marcatore | Squadra |
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12 | Ferenc Puskás | Real Madrid |
8 | Alfredo di Stéfano | Real Madrid |
7 | László Kubala | Barcellona |
6 | Ove Ohlsson | IFK Göteborg |
5 | Jacques Foix | Nizza |
5 | Sándor Kocsis | Barcellona |
5 | Erwin Stein | E. Francoforte |