Coppa Campioni 1970/71: AJAX

L’Ajax conquista la sua prima Coppa dei Campioni, in finale sconfitto il sorprendente Panathinaikos


La storia

Il titolo dì massimo esponente del “calcio totale” spetta all’Ajax dei primi anni Settanta, guidato sul campo da Johan Cruijff e in panchina dal “sergente di ferro” Rinus Michels, uno degli artefici principali di questa squadra fenomenale che già da qualche stagione aveva fatto intravedere grandi qualità. Nel 66-67 ad esempio gli olandesi avevano eliminato negli ottavi di finale il Liverpool, battendo i “Reds” per 5-1 nella partita di Amsterdam. Nel 68-69 erano arrivati alla finale perdendo contro il Milan per 4-1 a Madrid. Insomma, le basi erano già state poste ed era giunto il momento di raccogliere i frutti di una semina cominciata diversi anni prima quando Michels aveva cominciato ad applicare i dettami di un calcio rivoluzionario per i tempi, basato sulla preparazione fisico-atletica e sull’eclettismo di tutti i giocatori.

Passati facilmente i primi due turni contro gli albanesi del 17 Nentori Tirana e gli svizzeri del Basilea, l’Ajax trova nei “quarti” i forti scozzesi del Celtic. I biancoverdi, assetati di rivincita contro le squadre olandesi dopo la finale perduta l’anno prima contro il Feyenoord, subiscono pero la legge di Cruijff e compagni e si devono inchinare 3-0 ad Amsterdam. Il ritorno a Glasgow non riserva brutte sorprese agli uomini di Michels (0-1) e le porte delle semifinali sono aperte. Qui ad attendere gli olandesi c’è l’Atletico Madrid: in Spagna la squadra di Michels subisce la veemenza dell’Atletico limitando comunque il passivo (0-1). In Olanda un gol di Keizer mette in pari i conti, ma fino all’ultimo quarto d’ora la qualificazione resta in bilico. In pochi minuti pero un diabolico uno-due dell’Ajax firmato da Suurbier e Neeskens, due tra gli uomini atleticamente più forti, chiude il conto.

A Wembley, nell’atto conclusivo, gli uomini di Michels si trovano opposti alla sorpresa di questa edizione: il Panathinaikos allenato da Ferenc Puskas, che nelle semifinali ha eliminato la Stella Rossa dopo aver perso 4-1 a Belgrado. Il pubblico inglese resta sorpreso dalla tattica difensiva adottata dagli olandesi, conosciuti come maestri dell’attacco, ma è tutto il gioco dell’Ajax a impressionare la platea, che si rende conto di assistere a una sorta da rivoluzione calcistica. La partita praticamente non ha storia, è un monologo dell’Ajax con i greci incapaci di innescare il loro bomber Antonis Antoniadis, capocannoniere del torneo con 10 reti.

Gli olandesi incanalano subito la partita sui loro binari preferiti quando, dopo soli cinque minuti, Van Dijk depone la palla in rete alle spalle del portiere greco Oeconomopoulos. I biancorossi devono fare a meno di Ruud Krol, un giovane terzino sinistro molto talentuoso affacciatosi in prima squadra durante questa stagione, infortunato e rimpiazzato da Rijnders, che fa il mediano con Neeskens terzino sinistro. D’altronde, gli spostamenti sulla scacchiera non rappresentano un problema per quasi tutti gli uomini del centrocampo e dell’attacco olandese. Molto attento nella fase difensiva (la finale col Milan ha insegnato qualcosa), l’Ajax attacca sulle fasce con gli inesauribili Suurbier e Neeskens e spinge al centro grazie alla regia di Muhren, mentre Cruijff, seppur in ombra, tiene sempre in allerta la difesa greca. A tre minuti dalla fine è Arie Haan a mettere il sigillo alla partita.

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Per Johann Cruijff il primo trofeo continentale

L’uomo-simbolo: Johann Neeskens

Johan Neeskens è stato probabil­mente il prototipo del giocatore uni­versale: terzino, mediano, attac­cante, la sua straordinaria duttilità gli permetteva di adattarsi a qual­siasi ruolo. Nel 1970, quando l’Ajax lo acquista dall’RCG Heemstede, ha solo 19 anni, ma Michels ne fa su­bito una delle colonne della squadra. Fenomenale per ardore agoni­stico, tecnicamente abile, Nee­skens possedeva una impressio­nante progressione e tiro potente e preciso. Assieme a Cruijff fu uomo chiave dell’Ajax, con cui vinse 2 ti­toli nazionali, 2 Coppe d’Olanda, 3 Coppe dei Campioni, 1 Coppa Intercontinentale e 2 Supercoppe euro­pee, e della Nazionale olandese due volte vice-campione del mondo.

il raddoppio di Haan

Il raddoppio di Haan

Le Italiane: Cagliari

La novità Cagliari rappresenta l’Italia in questa edizione della Coppa dei Campioni. Il debutto europeo vede i sardi opposti al Saint Etienne: una doppietta di Riva e un gol di Nené mettono già in ghiaccio la qualificazione dopo l’andata rendendo indolore la sconfitta oltralpe (0-1). Negli ottavi di finale il Cagliari è ac­coppiato all’Atletico Madrid con andata in Sardegna. Gli uomini di Scopigno si portano in vantag­gio 2-0 nel primo tempo con Ri­va e Gori, ma nella ripresa Luis spegne l’entusiasmo dei tifosi sardi e rimette in gioco la quali­ficazione.

Qualificazione che il Cagliari si gioca però a Vienna il 31 ottobre 1970, quando in un in­contro fra Austria e Italia un du­rissimo intervento del mastino Hof procura a Gigi Riva la frat­tura del perone con distacco dei legamenti della caviglia destra, che lo terrà lontano dai campi per quasi cinque mesi. Senza il loro uomo più rappresentativo i sardi arrivano a Madrid demora­lizzati e si arrendono alla triplet­ta di Luis che li estromette dalla competizione.


IL TABELLONE DELLA COPPA CAMPIONI 1970/71

La UEFA introdusse per la prima volta i calci di rigore come modo per decidere gli incontri finiti in parità al termine delle gare di andata e ritorno, al posto dell’insoddisfacente sorteggio per mezzo del lancio della monetina.

Turno Preliminare

Levski Sofia – Austria Vienna 3-4 (3-1; 0-3)

Sedicesimi di Finale

Cagliari – Saint-Étienne 3-1 (3-0; 0-1)
Atletico Madrid – Austria Vienna 4-1 (2-0; 2-1)
Rosenborg – Standard Liegi 0-7 (0-2; 0-5)
IFK Göteborg – Legia Varsavia 1-6 (0-4; 1-2)
KF Tirana – Ajax 2-4 (2-2; 0-2)
Spartak Mosca – Basilea 4-4 (3-2; 1-2)
Glentoran – Waterford 1-4 (1-3; 0-1)
Celtic – Kokkolan Palloveikot 14-0 (9-0; 5-0)
Fenerbahçe – Carl Zeiss Jena 0-5 (0-4; 0-1)
Sporting Lisbona – Floriana 9-0 (5-0; 4-0)
Újpesti TE – Stella Rossa 2-4 (2-0; 0-4)
Feyenoord – FC UTA Arad 1-1 (1-1; 0-0)
EPA Larnaca – Borussia M’gladbach 0-16 (0-6; 0-10)
Everton – Keflavik ÍF 9-2 (6-2; 3-0)
Jeunesse d’Esch – Panathīnaïkos 1-7 (1-2; 0-5)
Slovan Bratislava – Boldklubben 1903 4-3 (2-1; 2-2)

Ottavi di Finale

Cagliari – Atletico Madrid 2-4 (2-1; 0-3)
Standard Liegi – Legia Varsavia 1-2 (1-0; 0-2)
Ajax – Basilea 5-1 (3-0; 2-1)
Waterford – Celtic 2-10 (0-7; 2-3)
Carl Zeiss Jena – Sporting Lisbona 4-2 (2-1; 2-1)
Stella Rossa – FC UTA Arad 6-1 (3-0; 3-1)
Borussia M’gladbach – Everton 2-2 (1-1; 1-1 (3-4 dcr))
Panathīnaïkos – Slovan Bratislava 4-2 (3-0; 1-2)

Quarti di Finale

Atletico Madrid – Legia Varsavia 2-2 (1-0; 1-2)
Ajax – Celtic 3-1 (3-0; 0-1)
Carl Zeiss Jena – Stella Rossa 3-6 (3-2; 0-4)
Everton – Panathīnaïkos 1-1 (1-1; 0-0)

Semifinali

Atletico Madrid – Ajax 1-3 (1-0; 0-3)
Stella Rossa – Panathīnaïkos 4-4 (4-1; 0-3)

Finale

Londra (Wembley), 2 giugno 1971
AJAX – PANATHINAIKOS 2-0
AJAX: Stuly, Neeskens, Suurbier, Rijnders (46′ Blankenburg), Hulshoff, Vasovic, Swart (46′ Haan), Muhren, Cruijff, Van Dijk, Keizer.
All. Michels
PANATHINAIKOS: Economopoulos, Tomaras, Vlahos, Kapsis, Eleftherakis, Sourpis, Kamaras, Grammos, Antoniadis, Filakuris, Domazos.
All. Puskas
Reti: 5′ Van Dijk, 87′ Haan
Arbitro: Taylor (Inghilterra)

CLASSIFICA MARCATORI

Gol Giocatore Squadra
10  Antōnīs Antōniadīs Panathinaïkos
6  Luis Aragonés Atlético Madrid
6  Zoran Filipović Stella Rossa
6  Stevan Ostojić Stella Rossa
5  Peter Ducke  Carl Zeiss Jena
5  Herbert Laumen Bor. M’gladbach
5  William Wallace Celtic
4  Jozef Čapkovič  Slovan Bratislava
4  Jimmy Johnstone Celtic
4  Piet Keizer Ajax
4  Horst Köppel Bor. M’gladbach
4  João Lourenço Sporting CP
4  Joe Royle Everton