Coppa Campioni 1972/73: AJAX

Nella finale di Belgrado l’Ajax fa il tris a spese della Juventus

La storia

L’Ajax di Stefan Kovacs è la prima squadra dopo il grande Real Madrid di Di Stefano e Puskas a vincere tre Coppe dei Campioni consecutive. L’unica novità rispetto all’anno precedente è rappresentata dal giovane centravanti Johnny Rep, 22 anni, che Kovacs aveva fatto debuttare nella finale di Coppa Inter-continentale contro l’Inde-pendiente, venendone ampiamente ripagato con una doppietta.

Ormai il modello Ajax è diventato un fenomeno planetario , il calcio totale è la nuova moda del momento e, oltre ad essere un modulo tattico, si impone anche come rivoluzionario stile di vita. I giocatori olandesi sembrano una rock-band, hanno i capelli lunghi, vestono casual e viaggiano con mogli e fidanzate al seguito. Cruijff e soci entrano in gara negli ottavi di finale contro il CSKA Sofia, facilmente eliminato. Nei quarti è supersfida con il Bayern di Franz Beckenbauer e Gerd Müller: il discorso qualificazione si chiude di fatto all’andata quando, ad Amsterdam, i campioni uscenti trionfano 4-0. Nelle semifinali c’è il Real Madrid. Gli spagnoli escono da Amsterdam con il positivo risultato di 1-2, ribaltabile al Chamartin: il regno dell’Ajax è in pericolo, ma a Madrid i campioni giocano con grande personalità, impongono il loro gioco e la loro superiore classe passando con Muhren: è finale.

A Belgrado l’Ajax trova la Juventus, sospinta dal tifo di oltre ventimila italiani giunti in Jugoslavia; la vigilia degli olandesi è tormentata dalle voci della riapertura delle frontiere in Spagna e dall’intenzione dei club iberici di saccheggiare la squadra olandese. Sul campo, dopo quattro minuti Rep porta in vantaggio l’Ajax anticipando di testa Longobucco. Gli olandesi addormentano il gioco, la Juventus prende in mano le operazioni. I bianconeri meriterebbero forse il pareggio, ma l’Ajax offre una grande prova di maturità. È il canto del cigno dello squadrone olandese, che perderà subito Cruijff (chiamato a Barcellona da Michels) e Neeskens un anno più tardi.

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Rep sorprende Dino Zoff

L’uomo-simbolo: Johnny Rep

In una finale molto strana, poco giocata dalla Juve e controllata per quasi tutta la sua durata dall’Ajax, risulta decisivo il gol in apertura del centravanti olandese Johnny Rep che il giorno della finale ha solo 21 anni. Cresciuto nel settore giovanile dell’Ajax, fisico asciutto e potente che gli permette di primeggiare di testa, la Coppa Intercontinentale, la Coppa dei Campioni del 1973 e due titoli olandesi resteranno i suoi successi con l’Ajax.
Dopo una parentesi in Spagna, tra le file del Valencia, nell’estate del 1977 Rep si trasferì in Francia al Bastia. Al suo primo anno al club còrso Rep fu eletto miglior calciatore straniero in Francia e condusse la squadra fino alla finale di Coppa UEFA, persa poi contro il PSV Eindhoven. Nel 1979 fu ingaggiato dal Saint-Étienne con cui concluse, nel 1983, la carriera di calciatore professionista dopo aver vinto un campionato nella stagione 1980-81.

Stuy in uscita su Altafini
Stuy in uscita su Altafini

Le Italiane: Juventus

Il primo anno di presidenza di Giampiero Boniperti ha coinciso con il ritorno alla vittoria nel campionato italiano della Juventus. Una squadra giovanissima, portata al successo da Cestmir Vycpalek e rafforzata per l’obiettivo europeo da uomini d’esperienza come Zoff e Altafini, prelevati entrambi dal Napoli. L’Olympique Marsiglia al primo turno non crea problemi, più coriacei negli ottavi i tedeschi orientali del Magdeburgo, comunque superati. Nei quarti l’abbinamento con gli ungheresi dell’Ujpest Dosza sembra molto favorevole ai bianconeri che però a Torino non riescono a sbloccare il risultato. In Ungheria dopo un quarto d’ora la Juve è già sotto 2-0, sull’orlo del baratro, quando entra in azione uno straordinario Altafini che segna il gol della speranza e regala a Anastasi quello della qualificazione. In semifinale gli avversari di Zoff e soci sono i temibili inglesi del Derby County. La Juventus vince la gara di Torino 3-1 con una ripresa molto convincente. Al “Baseball Ground” di Derby i bianconeri si difendono senza affanno, rischiando solo in occasione del rigore calciato fuori da Alan Hinton, e ottengono il visto per la loro prima finale di Coppa dei Campioni.

Un anno dopo, sul “Sunday Times”, Keith Borsford e Brian Glanville riveleranno un tentativo di corruzione nei confronti dell’arbitro portoghese della partita di Derby, Francisco Marques Lobo.
Si saprà però che l’Uefa ha condotto le indagini del caso con la collaborazione della società bianconera, che infatti uscirà “pulita” dalla faccenda. In effetti l’Uefa ha interrogato segretamente Marques Lobo prima della partita di Derby rinnovandogli la fiducia e informando del fatto anche il club inglese. Il 5 luglio 1973 l’Uefa pone fine all’indagine ringraziando la Juve per la collaborazione.

La rosa e lo staff tecnico della Juventus nella stagione 1972-1973
La rosa e lo staff tecnico della Juventus nella stagione 1972-1973

Tornando al calcio giocato, la Juventus si presenta a Belgrado in netto anticipo per preparare rincontro, dopo aver vinto in modo rocambolesco il secondo scudetto consecutivo. L’Ajax invece arriva a Belgrado all’ultimo istante con mogli e fidanzate al seguito, secondo abitudine. Vycpaleck, abbastanza presuntuosamente, schiera una squadra votata all’attacco con tre punte, Altafini, Anastasi e Bettega. sostenute da un interno spiccatamente offensivo come Causio. Rep infila Zoff di testa dopo quattro giri di lancetta e l’Ajax domina i primi venti minuti con il suo gioco armonico. Il libero Blankenburg è un rebus insolubile per la Juve: quando la sua squadra è in possesso di palla diventa un attaccante aggiunto, all’ala sinistra.

Anche la posizione di Cruijff mette in difficoltà i bianconeri, in quanto sovente il campione olandese abbandona il centro dell’attacco portandosi sulla linea dei terzini per impostare le azioni. Non serve così uno stopper di ruolo in marcatura su di lui, che viene preso da Causio quando agisce a centrocampo e da Morini quando fa la punta. Da metà primo tempo la Juve comincia a giocare, mettendo in difficoltà l’Ajax soprattutto sulle fasce. Con il passare dei minuti la pressione della Juve cresce, i bianconeri cominciano a rischiare in difesa, ma l’Ajax regge con grande personalità e maturità.


Primo turno

L’Ajax fu qualificato d’ufficio come detentore della Coppa agli ottavi di finale
Lo Spartak Trnava fu qualificato per sorteggio agli ottavi di finale.
Il Vllaznia rinunciò per l’autarchia del governo albanese.
Il Glentoran rinunciò per i gravi disordini interreligiosi.

CSKA Sofia – Panathīnaïkos 4-1 (2-1; 2-0)
Galatasaray – Bayern Monaco 1-7 (1-1; 0-6)
Waterford – Omonia 2-3 (2-1; 0-2)
Wacker – Dinamo Kiev 0-3 (0-1; 0-2)
Sliema Wanderers – Górnik Zabrze 0-10 (0-5; 0-5)
Bonnevoie – Arges 0-6 (0-2; 0-4)
Real Madrid – Keflavik 4-0 (3-0; 1-0)
O. Marsiglia – Juventus 1-3 (1-0; 0-3)
Magdeburgo – TPS 9-1 (6-0; 3-1)
Celtic – Rosenborg 5-2 (2-1; 3-1)
Újpesti – Basilea 4-3 (2-0; 2-3)
Anderlecht – Vejle 7-2 (4-2; 3-0)
Derby County – Željezničar 4-1 (2-0; 2-1)
Malmö FF – Benfica 2-4 (1-0; 1-4)

Ottavi di finale

CSKA Sofia – Ajax 1-6 (1-3; 0-3)
Bayern Monaco – Omonia 13-0 (9-0; 4-0)
Dinamo Kiev – Górnik Zabrze 3-2 (2-0; 1-2)
Arges – Real Madrid 3-4 (2-1; 1-3)
Juventus – Magdeburgo 2-0 (1-0; 1-0)
Celtic – Újpesti 2-4 (2-1; 0-3)
Trnava – Anderlecht 2-0 (1-0; 1-0)
Derby County – Benfica 3-0 (3-0; 0-0)

Quarti di finale

Ajax – Bayern Monaco 5-2 (4-0; 1-2)
Dinamo Kiev – Real Madrid 0-3 (0-0; 0-3)
Juventus – Újpesti 2-2 (0-0; 2-2)
Trnava – Derby County 1-2 (1-0; 0-2)

Semifinali

Ajax – Real Madrid 3-1 (2-1; 1-0)
Juventus – Derby County 3-1 (3-1; 0-0)

Finale

30 maggio 1973 – Crvena Zvezda Stadion (Belgrado)
AJAX – JUVENTUS 1-0
Rete: Rep (4)
AJAX: Heinz Stuy; Wim Suurbier, Barry Hulshoff, Horst Blankenburg, Ruud Krol, Johan Neeskens, Arie Haan, Gerrie Mühren, John Rep, Johan Cruijff, Piet Keizer.
Allenatore: Stefan Kovács
JUVENTUS: Dino Zoff; Giampietro Marchetti, Francesco Morini, Sandro Salvadore, Silvio Longobucco, Franco Causio (Antonello Cuccureddu 75), Giuseppe Furino, Fabio Capello, Jose Altafini, Pietro Anastasi, Roberto Bettega (Helmut Haller 63)
Allenatore: Cestmir Vycpalek
Arbitro: Milivoje Gugulovic (Jugoslavia)

CLASSIFICA MARCATORI

GolMarcatoreSquadra
12 Gerd MüllerBayern Monaco
6 Ferenc Bene Újpest
5 Włodzimierz LubańskiGórnik Zabrze
5 SantillanaReal Madrid
4 Nicolae Dobrin Argeș Pitești
4 Kevin HectorDerby County
4 Rob RensenbrinkAnderlecht
4 Jürgen Sparwasser Magdeburgo