Juventus 1966/67: Dal vangelo secondo Heriberto

Il più imprevisto degli scudetti bianconeri: l’abnegazione e il sacrificio ottengono il giusto premio. Il campionato si decide nelle ultime tre giornate: la Juve riagguanta l’Inter in fuga e la supera proprio nei 90′ finali, grazie anche a una… papera

Alla vigilia del campionato 1966/67 non c’erano onestamente le premesse per un rapido ritorno della Juventus ai vertici nazionali, con l’Inter euromondiale di Helenio Herrera che monopolizzava il proscenio, con un Bologna sempre battagliero, con Fiorentina e Napoli emergenti. Né si può dire che in casa bianconera la campagna di rafforzamento, in quella calda estate, fosse risultata particolarmente qualitativa.

Il solo a crederci era rimasto il tecnico paraguaiano Heriberto Herrera, giunto ormai alla sua terza stagione in bianconero (reduce da un quinto e un quarto posto), fiducioso nella qualità del suo lavoro, nei continui progressi dei suoi ragazzi e soprattutto in una giustizia superiore che prima o poi avrebbe premiato l’abnegazione e il sacrificio. Come vedremo, quel campionato fu forse più l’Inter a perderlo che la Juventus a vincerlo.

C’è anche da dire che, una volta assorbito il modus operandi del suo scomodo tecnico, la Juventus era diventata una cliente difficile per tutti. Era una squadra camaleontica, impossibile da afferrare. Giocava pressando ferocemente e scambiando in continuazione le posizioni, una disperazione per le rigide marcature fisse del gioco all’italiana. I suoi uomini esprimevano una determinazione addirittura mistica. Lo dimostrò lo stopper Bercellino, nell’ultima partita contro la Lazio. Si infortunò seriamente, ma anziché lasciare il campo si spostò all’attacco segnando il gol della vittoria e dello scudetto.

Giancarlo Bercellino, dal 1961 al 1969 collezionò 154 presenze e 10 reti

E’ il campionato che segue al catastrofico Mondiale d’Inghilterra, quello che l’Italia di Edmondo Fabbri ha affrontato con grandi speranze e ha concluso in… Corea. Fra i ventidue azzurri dell’infausta spedizione figuravano due soli juventini, Salvadore e Leoncini, nessuno dei quali impiegato nell’ultimo atto. La conseguenza è che, per favorire il rilancio della Nazionale, si è deciso che dalla prossima stagione la serie A sarà ridotta a sedici squadre. Maggior numero di retrocessioni e quindi lotta subito feroce, su tutti i campi.

Lo staff bianconero, pur con le note restrizioni, si muove per migliorare la potenzialità dell’attacco, il reparto meno brillante nelle stagioni precedenti. Arriva da Brescia il centravanti De Paoli, solido combattente, mentre dal Genoa, cui era stato prestato, rientra il lunatico ma dotatissimo Zigoni. Sulla fascia viene saltuariamente impiegato anche Favalli. Difesa e centrocampo restano come sono. Un paragone uomo a uomo con l’irresistibile Inter si rivelerebbe impietoso, ma il collettivo bianconero è di granito.

Tre vittorie consecutive in apertura, poi un attimo di respiro e già l’Inter allunga. La Juve però è una paziente formichina e alla nona giornata, con la vittoria di Napoli che allontana definitivamente il fantasma di Sivori, riacchiappa la grande rivale. Alla decima c’è la prima sconfitta bianconera, sul campo della Roma, per una sfortunata autorete di Bercellino. L’Olimpico è il campo stregato: nell’ultima di andata, contro la Lazio, l’arbitro De Marchi non vede un gol di De Paoli, con la palla che entra in porta e rimbalza fuori dopo aver colpito il ferro di sostegno della rete. Uno dei più celebri gol fantasma del calcio italiano. Finisce 0-0 e l’Inter, a sua volta bloccata in casa dal Mantova, può girare la boa con un punto di vantaggio.

Lazio e Mantova si riproporranno come arbitri decisivi nell’ultimo atto di questo campionatothrilling. Anche il girone di ritorno ripropone inizialmente il testa a testa. A undici giornate dal termine, l’Inter piazza un altro allungo, apparentemente decisivo, guadagnando quattro punti di vantaggio. Paradossalmente è il Torino a venire in soccorso dei cugini. Con un gol del nuovo astro Meroni, vìola l’imbattibilità interna dei nerazzurri, che durava da cinque anni, e riporta in scia la Juventus. Dispetti, o favori, incrociati: subito dopo è il Milan, escluso dalle prime posizioni, a mettere sotto la truppa di Heriberto, ridando fiato agli stanchi campioni di Helenio.

De Paoli anticipato dal portiere cagliaritano Reginato nella sfida del 13 novembre 1966

L’ultima giornata

A tre giornate dalla fine va in scena JuventusInter. Con quattro punti di margine, i milanesi giocano per il pari e sembrano farcela, quando una prodezza di Favalli nella ripresa apre di nuovo i giochi. Juve a meno due, a 270 minuti dalla fine. La Juventus ha due trasferte consecutive, Mantova e Vicenza, dalle quali raccoglie tre punti, guadagnando un’altra lunghezza ai rivali. Alla vigilia dell’ultima giornata, Inter 48, Juventus 47. L’Inter deve chiudere il torneo a Mantova, la Juventus in casa contro la Lazio. Sia Mantova sia Lazio non hanno interessi di classifica.

Prima, però, mercoledì 25 maggio, l’Inter gioca a Lisbona la finalissima di Coppa dei Campioni. Per cui chiede il posticipo dell’ultima di campionato, in programma per il 28 maggio, a giovedì 1° giugno. La Juventus segue a ruota. Entrambe le partite si giocheranno in contemporanea, in una coda un po’ surreale del campionato, già concluso sugli altri fronti.

Imprevedibilmente, a Lisbona, l’Inter, favoritissima per l’ennesimo trionfo europeo, cede alla distanza al Celtic, che rimonta il gol di Mazzola e a sette minuti dalla fine perfeziona il sorpasso. Già provati da una stagione durissima, i nerazzurri accusano il colpo. Durissime polemiche si aprono fra Angelo Moratti e Helenio Herrera. La partita di Mantova, da pura formalità come appariva in precedenza, si trasforma in un incubo.

I due primi tempi si chiudono entrambi sullo zero a zero. In apertura di ripresa, a Torino, si verifica il già ricordato gol dello zoppo: l’infortunato Bercellino, spostato all’attacco, infila di testa il portiere laziale Cei. A questo punto le due rivali sono in perfetta parità, si profila la suggestiva ipotesi dello spareggio.

A Mantova la squadra di casa non affonda i colpi, un pareggio già appagherebbe il suo orgoglio. Di Giacomo indirizza da lontano un tiro innocuo verso la porta interista, quasi un passaggio al portiere. Sarti si fa sfuggire dalle mani la palla che rotola in rete. Una papera incredibile, spiegabile forse col nervosismo. L’Inter, in altre occasioni, reagirebbe con furia, ma è svuotata di energie e annebbiata nei riflessi. Va incontro alla sconfitta con spenta rassegnazione, alla fine il Mantova è sinceramente dispiaciuto di aver proceduto a questa involontaria esecuzione.

Intanto a Torino, dove le notizie hanno diffuso un entusiasmo delirante, Zigoni raddoppia per la Juve, rendendo inutile il gol della bandiera che la Lazio segna su rigore allo scadere. La Juventus ha scavalcato l’Inter sul filo di lana, è campione d’Italia per la tredicesima volta, con un punto di vantaggio.

L’ostinazione di Heriberto ha prodotto un risultato inimmaginabile e ha praticamente chiuso il ciclo dell’Inter del suo omonimo Helenio. Non è stata una Juventus scintillante, ma poche squadre come questa hanno esaltato i valori del collettivo. Tutti i titolari, ad eccezione del portiere Anzolin e del libero Castano, hanno segnato almeno una volta, a dimostrazione che anche il gol, come il sacrificio, va diviso in parti eguali. Dal vangelo secondo Heriberto.

Tutti i gol della Juventus nel campionato 1966/67

IL CAMMINO BIANCONERO

GGPartitaMarcatori Juventus
1Atalanta – JUVENTUS 0-2Cinesinho, Leoncini
2JUVENTUS – Lecco 3-0Leoncini, Menichelli, Depaoli
3Fiorentina – JUVENTUS 1-2Salvadore, Depaoli
4JUVENTUS – Brescia 0-0
5Torino – JUVENTUS 0-0
6JUVENTUS – Foggia 3-0Leoncini, Menichelli, Menichelli
7Spal – JUVENTUS 1-1Bozzao (aut.)
8JUVENTUS – Cagliari 1-0Depaoli
9Napoli – JUVENTUS 0-1Favalli
10Roma – JUVENTUS 1-0
11JUVENTUS – Bologna 2-1Menichelli, Salvadore
12Venezia – JUVENTUS 0-2Salvadore, Depaoli (rig.)
13JUVENTUS – Milan 1-1Depaoli
14Inter – JUVENTUS 1-1Menichelli
15JUVENTUS – Mantova 1-1Zigoni
16JUVENTUS – L.R. Vicenza 2-0Bercellino G., Depaoli
17Lazio – JUVENTUS 0-0
18JUVENTUS – Atalanta 0-0
19Lecco – JUVENTUS 1-3Gori A., Depaoli, Zigoni
20JUVENTUS – Fiorentina 4-1Del Sol, Menichelli, Depaoli, Menichelli
21Brescia – JUVENTUS 1-1Zigoni
22JUVENTUS – Torino 0-0
23Foggia – JUVENTUS 0-0
24JUVENTUS – Spal 2-1Zigoni, Zigoni
25Cagliari – JUVENTUS 0-0
26JUVENTUS – Napoli 2-0Zigoni, Salvadore
27JUVENTUS – Roma 2-0Menichelli, Zigoni
28Bologna – JUVENTUS 2-0
29JUVENTUS – Venezia 2-1Bercellino G. (rig.), Bercellino G.
30Milan – JUVENTUS 3-1Menichelli
31JUVENTUS – Inter 1-0Favalli
32Mantova – JUVENTUS 1-1Menichelli
33L.R. Vicenza – JUVENTUS 0-1Menichelli
34JUVENTUS – Lazio 2-1Bercellino G., Zigoni