SCHNELLINGER Karl-Heinz

Energico, forte nel contrasto ma anche elegante nei disimpegni, era inoltre dotato di un’arma segreta che sfoderava con gli attaccanti e i tornanti più temibili: parliamo dei suoi tackle in scivolata, perfetti per tempismo ed efficacia. Nereo Rocco fu il primo a soprannominarlo “Volkswagen” e costruì intorno a lui la difesa del grande Milan di quegli anni.

Schnellinger nasce a Düren, vicino a Colonia, il 31 marzo 1939 e già all’età di dieci anni entra a far parte della squadra della sua città natale, il SG Düren 99. Si fa subito notare per le sue spiccate e potenti doti difensive e per un’incrollabile costanza di rendimento. Sebbene impiegato principalmente a sinistra, la sua intelligente lettura del gioco lo fa trovare a suo agio in ogni zona della linea difensiva.

Dopo aver compiuto la trafila delle giovanili del Düren ed esordito in prima squadra, Schnellinger viene convocato per la nazionale giovanile nell’autunno 1957 in un match contro l’Inghilterra. Ad aprile del 1958, appena diciannovenne ed un paio di mesi prima dei mondiali svedesi, arriva la chiamata a sorpresa di Helmut Schön, all’epoca assistente del CT Sepp Herberger, per un amichevole contro la Cecoslovacchia.

Pur essendo ancora ufficialmente ancora un calciatore dilettante, viene selezionato tra i 22 per la Coppa del Mondo che vede la Germania Ovest difendere il titolo vinto nel 1954. Schennlinger scende in campo nel match contro la Cecoslovacchia nel primo turno e nella semifinale contro la Francia persa per 6-3.

Subito dopo i mondiali svedesi, si trasferisce al Colonia, una delle squadre leader dell’Oberliga West (Oberliga Ovest), una delle cinque massime divisioni del campionato tedesco di calcio in epoca pre-Bundesliga. Con i biancorossi ottiene un secondo posto nel 1958/59 e ben quattro vittorie consecutive dal 1959 al 1963, piazzamenti che garantiscono i play-off del campionato nazionale.

Nel 1960 il Colonia perde la finale contro l’Amburgo ma nel 1962 arriva finalmente il titolo nazionale. Grazie ad una difesa granitica, comandata da Schnellinger, i biancorossi subiscono solo una rete nei play-off e battono in finale il Norimberga per 4-0. Sulla scia del successo, arriva la chiamata della Nazionale, dove Karl-Heinz è ormai un titolare inamovibile, per i mondiali cileni del 1962 .

I bianchi superano il primo turno dopo un pareggio a reti bianche contro l’Italia e due vittorie contro i padroni di casa del Cile e Svizzera ma vengono eliminati nei quarti dalla Jugoslavia grazie ad una rete di Radakovic a tre minuti dal termine. Nonostante l’uscita prematura della nazionale, Schnellinger è protagonista di un ottimo torneo e viene eletto nell’undici ideale della FIFA All-Star Team oltre a vincere anche il premio quale migliori calciatore tedesco dell’anno.

Nella stagione 1962/63 il Colonia raggiunge ancora la finale del torneo nazionale ma questa volta viene sconfitta dal Borussia Dortmund per 3-1 (l’unica rete biancorossa è firmata proprio da Schnellinger). Proprio alla vigilia della riforma dei campionati tedeschi che avrebbe visto la nascita del girone unico, la Bundesliga, arriva la chiamata dall’Italia.

E’ la Roma a mettere le mani sul forte difensore, ma, avendo in organico altri due stranieri (Schutz e Manfredini), decide di girarlo in prestito al Mantova dove, al debutto nel nostro campionato, Schnellinger impressiona tutti. L’anno dopo rientra a Roma dove per la grande grinta viene ribattezzato dalla curva sud “Il cane”. Il giocatore morde letteralmente gli attaccanti avversari, aquistando la personalità di un autentico mastino e vincendo la Coppa Italia a fine stagione superando nella doppia finale il Torino.

Ma il soggiorno nella capitale è destinato a durare una sola stagione. Alla vigilia del campionato 1965/66, Gipo Viani, general manager del Milan, organizza un vorticoso giro di mercato che porta via alla Roma il trio Angelillo-Sormani-Schnellinger. La prima stagione con i rossoneri porta solo un settimo ma a fine stagione arriva ancora la chiamata per il suo terzo mondiale, questa volta in Inghilterra.

Con una solida base difensiva, la Germania Ovest subisce solo una rete nel primo turno prima di frantumare l’Uruguay per 4-0 nei quarti di finale. Dopo una vittoria per 2-1 contro la fortissima Unione Societica di Jascin in semifinale, Schnellinger ha finalmente la possibilità di giocare una finae della Coppa del Mondo. La sfida contro l’Inghilterra regalerà una vittoria quantomeno contestata ai sudditi della Regina, grazie alla rete fantasma di Geoff Hurst.

Il quadriennio 1966-1970 regalerà a Schnellinger con la maglia del Milan una serie impressionante di trionfi. Si inizia con la Coppa Italia 1967, vinta a spese del Padova. Segue il campionato 1968, vinto con nove punti di vantaggio sul Napoli e nello stesso anno la Coppa delle Coppe (2-0 sull’Amburgo). Tutto come preludio per il 1969 quando la squadra di nereo Rocco porta a casa la sua seconda Coppa dei Campioni battendo l’Ajax per 4-1 ma determinante è la straordinaria prestazione difensiva di Schellinger contro il Celtic nei quarti di finale, crocevia fondamentale per l’accesso alla finale. Prima della fine dell’anno arriva anche la Coppa Intercontinentale a spese degli argentini dell’Estudiantes.

A 31 anni, nel 1970, Schnellinger prende parte al suo quarto mondiale con la Germania Ovest. Anche questa volta i bianchi sembrano avviati verso la finale, guidati da Gerd Muller, e dopo aver superato l’Inghilterra in rimonta per 3-2 nei quarti, ci pensa l’Italia di Valcareggi a stoppare la corsa verso la finale in quella che è stata poi definita la Partita del secolo. All’ultimo minuto, quando l’Italia conduce grazie a un gol di Roberto Boninsegna, è proprio Schnellinger a pareggiare i conti con una spaccata, rendendo così possibile una mezz’ora fra le più belle della storia del calcio: i celebri tempi supplementari in cui si susseguiranno 5 gol per il 4-3 finale a favore degli azzurri. Il gol di Schnellinger al ’90 risutla tra l’altro l’unica rete segnata dal terzino nelle sue 47 apparizioni in Nazionale.

Dopo il 1970 Schnellinger giocherà ancora per il Milan vincendo due Coppe Italia (1972 e 1973) e la Coppa delle Coppe del 1973. Proprio in quell’anno viene sfiorato lo “scudetto della stella”, con la sconfitta contro il Verona, passata alla storia come la “Fatal Verona”, in quanto i rossoneri riescono a perdere uno scudetto praticamente sicuro, collezionando il terzo posto d’onore consecutivo. L’anno successivo, il 1974 è il canto del cigno con il Milan, prima di lasciare il calcio italiano, in cui colleziona 284 presenze in 11 campionati. Da notare che Schnellinger in 222 partite di campionato con la maglia del Milan non realizzerà mai alcuna rete.

Nel 1974 torna in patria esordendo in Bundesliga a 35 anni nelle file del Tennis Borussia Berlino, anch’esso all’esordio in massima serie, senza tuttavia riuscire ad evitare l’immediata retrocessione, ritirandosi dall’attività agonistica a fine stagione.