La prima di Van Basten con la nazionale olandese

Settembre ‘83. A Groninga, contro l’Islanda, esordio del Cigno di Utrecht con gli Arancioni.

Per l’Olanda fu un successo ampiamente previsto. Tre reti rifilate alla modesta Islanda, una vittoria facile davanti ai settemila presenti allo stadio Oosterpark di Groninga. Era il 7 settembre 1983. Quella partita viene ricordata per l’esordio in maglia arancione di uno dei più grandi fuoriclasse della storia del calcio: Marco Van Basten. L’attaccante dell’Ajax, non ancora diciannovenne, fu schierato titolare da Kees Rijvers, commissario tecnico dell’Olanda dal 1981. L’esordio di Van Basten avvenne lo stesso giorno e mese della prima di Johan Cruijff con la nazionale olandese. L’anno era il 1966, avversario l’Ungheria al De Kuip di Rotterdam. La lotta per la conquista del primo posto nel girone, l’unico utile per accedere agli Europei del 1984, era un affare tra Olanda e Spagna. Si profilava una volata all’ultimo gol.

Contro l’Islanda, Rijvers schierò il veterano Piet Schrijvers tra i pali, portiere di grande esperienza, passato al Pec Zwolle dopo aver vinto il titolo nazionale con l’Ajax. Il blocco dei lancieri di Amsterdam era preponderante: oltre a Van Basten, c’erano Ronald Koeman, Gerald Vanenburg e gli esperti Edo Ophof e Peter Boeve. La componente Feyenoord in squadra era rappresentata da Ruud Gullit, Ben Wijnstekers e Peter Houtman, altro esordiente in nazionale. Erwin Koeman (Groningen) e Willy van de Kerkhof del Psv, unico reduce della finale mondiale del 1978, completavano l’undici titolare.

L’Olanda schierata il 7 settembre 1983

La resistenza avversaria durò appena un quarto d’ora. Su passaggio di Boeve, Ronald Koeman avanzava centralmente prima di scagliare un destro potente, imparabile per il trentenne Bjarnason, estremo difensore islandese. Nei successivi 2’ di gioco arrivò il raddoppio di Gullit, con un superbo stacco di testa su calcio piazzato dalla destra battuto da Vanenburg.

L’Islanda vacillò come un pugile salito sul ring con tutti i pronostici contrari e finito presto al tappeto, subissato di pugni dall’avversario. Houtman, sempre di testa, al 21’ siglò il terzo gol, sfruttando un cross dalla fascia sinistra di Erwin Koeman. Tutto fin troppo facile. Marco Van Basten si mosse con buona disinvoltura, cercando la via della rete ma senza riuscire ad andare in rete. Il suo esordio venne valutato positivamente, con il commissario tecnico olandese soddisfatto della prestazione dei suoi. Il pubblico di Groninga fu prodigo di applausi nei confronti dei giocatori in maglia arancione, vincitori senza patire contro i modesti avversari.

Due settimane dopo arrivò il primo gol dell’attaccante dell’Ajax in nazionale. All’Heysel di Bruxelles, nella sfida amichevole contro il Belgio di Guy Thys, Van Basten sbloccò il risultato con un tap-in al 64’, insaccando alle spalle del quotato JeanMarie Pfaff, estremo difensore in forza al Bayern Monaco. Il Ct olandese aveva inserito l’attaccante nella ripresa, al posto di un evanescente Houtman. Il gol del pareggio belga lo realizzò Eddy Voordeckers, al 74’, su assist di Ceulemans.

Contro il Belgio arriva il primo gol con la nazionale

Il mese successivo arrivò la vittoriosa trasferta di Dublino contro l’Irlanda. Una partita contrassegnata da una splendida rimonta Oranje. Sotto di due reti alla fine del primo tempo, – per l’uno-due irlandese firmato da Waddock (rasoterra all’angolino destro) e Brady (rigore) – l’Olanda riaprì la contesa con un sinistro in area di Gullit al 51’. Il momento di Van Basten arrivò un quarto d’ora più tardi: uno splendido colpo di testa, su corner calciato dalla destra, con palla nell’angolo opposto. Una rete d’autore che ristabilì la parità. Gli autori delle due segnature furono gli artefici della giocata decisiva, al 75’, che decise la partita del 12 ottobre: assist perfetto di Van Basten, dopo aver difeso il pallone con grande bravura, per il destro ad incrociare di Gullit, imparabile per l’incredulo guardiapali irlandese McDonagh.

Nel suo libro “Fragile”, Van Basten ha ricordato che “al gol vincente di Ruud Gullit, per la gioia ho fatto la verticale sulla linea di fondo. Il grande vecchio, Piet Schrijvers, durante l’intervallo ci diede la carica. Siamo passati alle tre punte e, con lo spirito di Piet, ha funzionato”. Una vittoria che mise l’Olanda nelle condizioni di poter agganciare la Spagna in caso di vittoria nello scontro diretto, in programma a Rotterdam il 16 novembre. Con Van Basten costretto a dare forfait, avendo contratto la mononucleosi, la squadra di Rijvers non si lasciò sfuggire l’occasione, battendo 2-1 gli spagnoli. A qualificarsi, il 21 dicembre ‘83, grazie alla “marmelada maltese”, sarebbe stata la squadra iberica, con il 12-1 (9 reti segnate nella ripresa) rifilato agli isolani nella partita disputata a Siviglia. L’andamento di quell’incontro lasciò più dubbi che certezze.

Il Ct Rijvers rimase sulla panchina dell’Olanda per altre due partite: l’amichevole contro la Danimarca del marzo ‘84 (vinta dagli arancioni 6-0) e la sfida all’Ungheria, sette mesi dopo, a Rotterdam, valida per le qualificazioni al Mondiale messicano, con successo dei magiari 2-1. Una sconfitta che pose fine alla sua esperienza sulla panchina olandese. Scomparso lo scorso 4 marzo, Kees Rijvers ricoprì la carica di commissario tecnico degli Arancioni in un momento tutt’altro che facile per il calcio olandese, avendo avuto il grande merito di dare spazio ad un gruppo di giovani giocatori, ricchi di classe e talento, tra cui Gullit, Van Basten, Rijkaard e Ronnie Koeman. Il suo posto fu preso da Rinus Michels, tecnico che nel 1988 condusse l’Olanda al titolo europeo.

Kees Rijvers con i due giovanissimi Gullit e Van Basten

Sono 24 le reti che Marco Van Basten ha segnato con la nazionale arancione in 58 incontri. La sua ultima presenza è datata 14 ottobre 1992, a Rotterdam, contro la Polonia, in una gara di qualificazione ai Mondiali del ‘94 che si concluse 2-2. Sulla panchina olandese c’era Dick Advocaat. In quel girone passarono Norvegia e Olanda, tra le eliminate spiccò l’Inghilterra.

Dei gol di Marco Van Basten con gli Oranje spicca la maestosa conclusione al volo, con divina coordinazione, contro l’Unione Sovietica, nella finale continentale del 1988, al cospetto di Rinat Dasaev, considerato allora il più forte portiere del mondo. Uno dei gol più belli di tutti i tempi. Un tiro di destro, il piede che già da tempo non era più in condizioni ottimali. Sugli spalti dell’Olympiastadion di Monaco di Baviera, i tifosi olandesi esposero uno striscione: “L’ottavo giorno Dio creò Marco”.

In quella edizione degli Europei, l’attaccante del Milan rifilò una tripletta all’Inghilterra, segnando anche la rete decisiva, in semifinale, contro la Germania Ovest padrone di casa. Prodezze che contribuirono, in modo decisivo, alla conquista del titolo europeo da parte degli olandesi e del primo Pallone d’oro assegnato a Van Basten.

La leggendaria volée contro l’URSS nella finale di Euro 88

“Poter giocare la fase finale di un torneo giustifica tutti gli sforzi di una stagione. Giustifica gli allenamenti più duri, le tante partite disputate. È qualcosa di imprevedibile, e per questo crea sempre un po’ d’ansia. Ma è un’ansia necessaria, produttiva, che ti rende eager, avido di vittorie. Un professionista deve darsi la carica prima di ogni partita, e col tempo capisce come affrontare al meglio questo processo. Ognuno ha il suo modo, non ci sono manuali”

scriverà l’ex fuoriclasse olandese nella sua biografia. Nel suo percorso con l’Olanda c’è anche la cinquina di reti rifilata a Malta, il 19 dicembre ‘90, in una partita valida per le qualificazioni a Euro 92.

Van Basten ha affrontato quattro volte l’Italia, con un bilancio di tre sconfitte e un pareggio e senza mai andare in gol. Nel novembre ‘88, a Roma, vinsero gli azzurri 1-0, rete di Vialli. Due le sfide disputate nel 1990: a febbraio lo 0-0 di Rotterdam e a settembre, a Palermo, la vittoria di misura dell’Italia, con un gran gol di Roberto Baggio su splendida iniziativa di Franco Baresi. L’ultima sfida contro gli azzurri, Van Basten la giocò a Eindhoven, il 9 settembre ‘92: la più bella delle quattro, con l’Italia di Arrigo Sacchi capace di rimontare il doppio svantaggio (doppietta di Bergkamp) e imporsi 3-2 (Eranio, Roby Baggio su rigore e Vialli).

Van Basten nell’amichevole giocata contro l’Italia nel novembre 1988 in occasione del 90° anniversario della FIGC

L’ultimo gol di Van Basten in nazionale risale al 30 maggio 1992, nell’amichevole contro il Galles, disputata a Utrecht, vinta dall’Olanda 4-0. Tra i pali gallesi stazionava l’esperto Neville Southall dell’Everton. Epilogo di un’annata calcistica contrassegnata dalla conquista dello scudetto con il Milan (senza subire sconfitte), il titolo di capocannoniere di serie A segnando 25 reti e il Pallone d’oro, il terzo e ultimo nella carriera di Marco Van Basten. Dal suo esordio in maglia arancione, contro l’Islanda, erano trascorsi nove anni.