L’America di Bearzot

27 giugno 1994

Diego è tornato grande. E sta ancora crescendo

Mi pare che la vera grande notizia del Mondiale sia il definitivo ritorno di Maradona. Aveva giocato bene con la Grecia, ha giocato ancora meglio con la Nigeria, dimostrando di essere preparato anche sulla distanza e dando spettacolo per tutti i 90 minuti. In genere dopo una lunga assenza, meglio si gioca la prima partita e più si paga lo sforzo nella seconda: il fatto che lui sia andato ancora meglio significa che siamo davanti ad una vera resurrezione anche sul piano atletico.

Tecnicamente è un Maradona che non si vedeva da molto tempo. Lo ricordo nel ’90 in Italia, pur battendosi al massimo riusciva a creare una o due palle-gol per i compagni in una partita. Adesso sono almeno cinque-sei, ed è evidente che una buona squadra come l’Argentina con un Maradona in più diventa automaticamente una seria candidata al titolo.

Diego è davvero l’uomo che non finirà mai di stupire. Non solo perché è il fenomeno che conosciamo, e che per fortuna siamo tornati ad ammirare sul campo, ma perché ti si presenta di colpo per quello che non ti aspetteresti mai. È successo spesso nel male, adesso finalmente è successo nel bene. Ha capito evidentemente che la sua resurrezione, la sua salvezza come uomo passava attraverso il suo tornare ad essere atleta e campione.

lo non so quanto sia durata la rincorsa, quanto coraggio ci sia voluto nel tirarsi fuori. Ma è chiaro che adesso la sua vita che si era progressivamente svuotata è tornata a riempirsi. E la felicità per esserci riuscito è tale da renderlo ancora più motivato di prima.

Molto bravo anche l’altro, anche Caniggia, e chissà se in questa risalita si sono aiutati a vicenda. Di sicuro qualche merito va anche all’allenatore Basile, lucido nel capire che questi due potevano dargli il di più per puntare in alto: ma anche coraggioso nell’accettare i rischi che il reinserimento comportava, dovendosi oltretutto giocare il Mondiale in un Paese puritano come l’America.