L’America di Bearzot

01 luglio 1994

Coraggio, passato il girone può venir fuori il carattere

Questo è il Mondiale delle sorprese. Belle e brutte, divertenti e drammatiche come quest’ultima di Maratona che mi ha fatto soffrire perché mi ero davvero illuso che il suo riscatto potesse durare. Nel Mondiale delle sorprese, non è il caso di sbilanciarsi. Ma io, rispetto alle critiche anche feroci sull’Italia, vado in controtendenza e dico che il peggio potrebbe essere passato.

So per esperienza che i giocatori sopportano il maggior carico di responsabilità proprio nel girone eliminatorio. Quella è la fase in cui se sbagli fallisci del tutto: una volta superata, più vai avanti e più il carico psicologico diminuisce, la paura si allontana. Arrivando all ‘eliminazione diretta si ha una diminuzione di responsabilità. D’ora in poi si deve rischiare per forza, si deve giocare per vincere a ogni costo perché o vinci o ritorni a casa: credo che questa sia la condizione psicologica migliore per noi.

La riprova l’abbiamo, recentissima: la partita con la Norvegia. Quando l’Italia si è ritrovata, di colpo, in quella situazione da dentro o fuori, ha trovato la fona di combattere. C’è riuscita in dieci e poi in nove, a maggior ragione dovrebbe essere competitiva giocando con quello spirito e in undici.

D’ora in poi verrà fuori quello che si è costruito in quasi tre anni di lavoro come gruppo, direi come famiglia prima ancora che come squadra. Il gioco, i meccanismi, l’impalcatura tattica dovranno funzionare più di prima: ma alla base ci dovrà essere lo spirito di gruppo.

Spirito di gruppo significa innanzitutto essere pronti a sacrificarsi per gli altri. Se ci sono gerarchie di valori all’interno vanno azzerate, perché ciascuno dev’essere pronto a faida supporto all’altro, sapendo che l’altro è pronto a fare altrettanto. Così si può andar lontano: in un Mondiale tanto equilibrato, anche molto lontano.