L’America di Bearzot

07 luglio 1994

Si è persa un’occasione per vincere alla grande

Sarà che le mie povere coronarie cominciano a non poterne più di stress e di miracoli in extremis, ma io non sono molto soddisfatto di questa Italia. Felice per la vittoria, questo sì, ma perplesso una volta smaltita l’euforia.

Considero quella contro la Nigeria una grande occasione mancata. Un’occasione di vincere bene, di convincere con il gioco, di mettere in pratica una volta per tutte gli schemi di Sacchi. Non credo accadrà più di poter giocare una partita in condizioni tattiche tanto favorevoli, con gli avversari che ti consentono tutta quella libertà di iniziativa.

La Nigeria era irriconoscibile, come paralizzata dall’emozione di poter entrare nella storia dei mondiali: al punto di risultare deficitaria anche sul piano fisico e atletico che doveva essere la sua prima arma vincente.

Era, dunque, una partita da vincere nettamente, giocando bene e soprattutto acquistando convinzione nelle proprie risorse attraverso lo spettacolo. Invece ce l’abbiamo fatta un’altra volta solo grazie alla volontà dei ragazzi, alla loro rabbia, ma a prezzo di un dispendio di energie fisiche e mentali enorme che speriamo di non pagare nel prosieguo.

Sono felice anche per Baggio, perché questi due gol probabilmente lo sbloccheranno e ci restituiranno il giocatore su cui puntavamo sin dall’inizio. Di sicuro se Baggio avesse avuto dal primo minuto della partita la tranquillità che avrà adesso avrebbe straripato e con lui tutta la squadra.

Invece abbiamo raschiato un altro po’ il fondo del barile. E io confesso che ci capisco sempre meno, perché vedo colpito dai crampi un giocatore che fa la sua prima partita e vedo un infortunato entrare in campo e dimostrarsi, anzi confermarsi, una forza della natura. L’unica forza della natura, Dino Baggio, non gli africani. Non capisco ma mi adeguo. Sinché va così, tutto è bene quel che finisce bene.