L’America di Bearzot

11 luglio 1994

Che fenomeno quel Dino. E’ un vero uomo-ovunque

L’Italia si riconferma tra le prime quattro potenze calcistiche del mondo, come è giusto per il valore dei suoi giocatori e come, d’altra parte, avevo preventivato alla vigilia. Ma adesso, dopo aver visto all’opera tutte le protagoniste, divento anche più ottimista perché le altre squadre non hanno giocatori decisivi come i nostri. Ricordate il Maradona di Italia ’90? Toccava due palloni a partita ma gli bastarono per portare l’Argentina in finale e per sfiorare il titolo. Il Roberto Baggio di oggi può fare la stessa identica differenza toccandone quattro anziché due, e non mi pare che le altre semifinaliste abbiano giocatori altrettanto determinanti. Romario? E molto bravo, ma voglio vederlo alle prese con la difesa italiana, non con quella di Koeman.

Restiamo pure con i piedi per terra, in fondo anche contro la Spagna abbiamo sofferto molto e siamo arrivati nel finale, prima del gol di Baggio, a un passo dalla resa. Ma stavolta era un fatto puramente atletico, eravamo stanchi, così stanchi da non riuscire a sfruttare un gran numero di possibilità di contropiede che loro ci offrivano aggredendoci. Ma ne è bastato uno, uno scambio in velocità tra i due giocatori migliori che abbiamo in squadra, per colpirli.

Non dimentichiamo comunque che la grande sofferenza del secondo tempo era figlia, oltre che della stanchezza nostra e della freschezza degli spagnoli, di un primo tempo che non aveva portato i frutti che si erano meritati. Lì si è vista l’Italia degna delle semifinali, lì si sarebbe meritato un vantaggio più abbondante. In questa squadra ormai ci sono giocatori che danno garanzie di sicurezza assoluta, come Costacurta, altri che si battono con uno slancio incredibile, come Benarrivo, e Dino Baggio è semplicemente fenomenale.