L’America di Bearzot

22 giugno 1994

Le cadenze di questa Selecao nettare per chi ama il calcio

Tra le squadre più attese a questo mondiale e più segnalate dai pronostici il miglior debutto mi pare sia stato quello del Brasile.

Non è una novità, anzi è una costante. E il calcio più bello da vedere, quello che mette d’accordo tutte le scuole di pensiero e tutti i gusti. La loro grande tecnica individuale, quelle cadenze di calcio danzato sono nettare per chi ama questo sport.

Tra l’altro hanno il vantaggio iniziale, i brasiliani, di giocare per il momento in una zona fresca, o comunque una delle meno calde d’America. Ma non faranno certo fatica, più avanti, ad adattarsi a climi torridi che sono loro assoluta-mente congeniali.

Che poi riescano ad andare fino in fondo è un altro discorso. Se c’è una squadra che ha rappresentato in questi ultimi anni una delusione costante è proprio il Brasile: e ogni volta la loro eliminazione è stata accolta con grande dispiacere non solo dalla loro torcida ma anche dai tifosi neutrali. Chi li estromette, poi, diventa automaticamente favorito per il titolo: è inutile che ricordi cosa accadde in Spagna nell’82.

Tecnicamente è presto per valutarlo, rispetto alle altre edizioni. Mi sembra però particolarmente compatto, senza particolari punti di forza, ma anche senza debolezze nei vari reparti. Gioca con due attaccanti, uno più mobile e l’altro più statico, cercando di sfruttare le qualità tecniche di questa coppia poco potente ma molto bene assortita. Non può affidarsi a soluzioni aeree per andare in gol, ma sfrutta al massimo le doti di palleggio per favorire gli inserimenti al tiro dei centrocampisti, tutti dotati come sempre di grande tecnica individuale. E poi in panchina, a quanto si dice, c’è un nuovo fenomeno, questo ragazzo di 17 anni, Ronaldo, di cui si parla addirittura come del nuovo Pelé. Ho sperato a lungo l’altra sera che sul 2-0 ce lo facessero vedere. Sarà per un’altra volta.