L’America di Bearzot

23 giugno 1994

Con quell’attacco a cuneo sembra la mia Italia ’82

Mi pare di poter condividere le scelte effettuate da Sacchi per questa partita decisiva. Avevo detto, nei giorni scorsi, che personalmente avrei puntato su di una riconferma collettiva, perché chi perde ha la carica nervosa ideale per volersi prendere una rivincita. Sacchi ha invece cambiato tre pedine. Ma mi pare che i giocatori-cardine, quelli su cui lui ha impostato la squadra, ci siano tutti ed è dunque probabile che le sostituzioni siano state dettate da valutazioni psicofisiche.

Bisognerà vedere i compiti sul campo. Per esempio sento dire che a far coppia con Casiraghi sarà Baggio, mentre Signori agirà da centrocampista esterno, lo mi auguro non sia così, perché Signori è una punta che può far valere il meglio di sé sull’allungo breve. Mentre Baggio, facendo da trait d’union tra centrocampo e attacco ha maggior libertà d’azione e può sia ispirare il gioco degli altri che tentare l’inserimento a sorpresa.

Di sicuro lo schema è più aggressivo rispetto a quello visto contro l’Eire, perché un giocatore d’urto come Casiraghi garantisce maggior peso, sollevando Signori e Baggio dagli impatti più violenti. Il problema semmai è che in panchina non c’è una controfigura di Casiraghi e in caso di infortunio il modulo dovrebbe cambiare per forza.

Anche se poi è sempre il campo a darti la controprova, mi pare si possa dire che questa formazione è più rispondente alla realtà. Norvegia ed Eire si somigliano abbastanza, giocano entrambe un calcio di grande compattezza. Inserire nel loro schieramento centrale un cuneo che faciliti gli inserimenti dei nostri giocatori più tecnici mi sembra una mossa logica. E poi con due punte, un trait ditti ioti e dei centrocampisti eclettici di caratteristiche diverse, questa formazione mi ricorda più da vicino quella dell’82 in Spagna. È un’impressione: ma è anche un augurio.