L’America di Bearzot

25 giugno 1994

Non eravamo da buttar via, ora non siamo imbattibili

Una grande gioia, una resurrezione di cui forse solo noi italiani siamo capaci. Quando ci credono morti e pensano di poterci dare da un momento all’altro, senza fretta, il colpo di grazia, noi troviamo la forza di risorgere.

Bravi tutti gli azzurri, strenui combattenti come la situazione davvero drammatica richiedeva. Cito Signori, per l’enorme lavoro che ha fatto in rapporto anche ai suoi limitati volumi muscolari, Costacurta per la sicurezza e la calma, la pulizia degli interventi, Dino Baggio per lo straordinario agonismo, la presenza continua nel vivo del gioco, l’impeto e insieme la lucidità nell’attimo del gol, Casiraghi per l’impegno e il coraggio dimostrati e forse anche trasmessi alla squadra. E bravo Sacchi, perchè per togliere Baggio in quel momento della partita occorreva davvero un grande coraggio: come altrettanto gliene servirà adesso per ricucire il rapporto con il giocatore. A me, francamente, in quel momento sembrava che potessero essere altri ad uscire: ma alla fine i fatti hanno dimostrato che la scelta era giusta.

Ma adesso non illudiamoci. Questo è un mondiale contraddittorio perché le conferme sono poche e le sorprese all’ordine del giorno: ce ne saranno altre, non ho dubbi. E nel momento in cui sottolineiamo la magnifica prova di carattere dell’Italia, non dimentichiamo che la Norvegia ha giocato una partita poco intelligente, dimostrando tutti i suoi limiti di personalità. Non cadiamo adesso nell’eccesso opposto rispetto a pochi giorni fa: non eravamo da buttare, ma ora non siamo diventati imbattibili.

Anche, e soprattutto, perchè il costo della vittoria è molto più alto del previsto. Fatica, stress, infortuni, sono tutti fattori che peseranno sia martedì contro il Messico che — speriamo — nel prosieguo del torneo. Non basta. C’è anche il problema in più, quello di recuperare Baggio sul piano morale. Abbiamo una buona rosa, si è visto da come Apolloni si è inserito in squadra in un momento psicologicamente molto difficile. Ma senza Baresi e Maldini la squadra perde molto sul piano della personalità e della classe. E se non si riesce a ricaricare Baggio, temo che l’handicap diventerebbe troppo pesante.