Mondiali 1954: GERMANIA OVEST

Dietro le quinte del Mondiale

16 giugno
“Teatrino” dell’arbitro gallese Griffith, alle prese con il Comitato Organizzatore per via del rimborso del biglietto del tram dall’hotel in cui alloggia al campo di allenamento. L’avaro arbitro si è anche lamentato di non aver avuto una camera d’albergo con un proprio bagno, per cui fa sapere di non voler pagare, oltre al costo della stanza, il sovrapprezzo del bagno in comune. 
17 giugno
Losanna, ottavi di finale Svizzera-Italia 2-1. Arbitraggio scandalosamente a favore degli svizzeri del brasiliano Viana, che annulla inspiegabilmente un gol regolarissimo di Lorenzi, sul punteggio di 1-1. Negli spogliatoi i giocatori italiani spintonano e scalciano Viana, che chiede protezione ad Andreolo, oriundo sudamericano e campione del mondo con la maglia dell’Italia, che, invece di proteggere il direttore di gara, gli sferra un diritto in piena faccia. 
18 giugno
Parte dalla stazione Termini di Roma Franco Gemma, il ragazzino tredicenne autore del sorteggio che aveva permesso alla Turchia di partecipare alla fase finale dei Mondiali del 1954. Nel salutare la madre, le garantisce che sarà di ritorno il 5 Luglio, dopo la finale. 
19 giugno
Ha inizio l’esodo dei tifosi tedeschi alla volta della non lontana Basilea, dove l’indomani è in programma la sfida Ungheria-Germania Ovest. Si calcola che i tifosi tedeschi in viaggio per la Svizzera siano non meno di 20.000. Il giorno dopo (risultato: 8-3 per i magiari) molti tifosi che non riuscirono a entrare nello stadio in parte si assieparono su una tribuna improvvisata formata dal terrapieno della ferrovia, in parte presero posto su alcuni vagoni fermi nella vicina stazione. 
20 giugno
Ginevra, ottavi di finale del gruppo 2, Turchia-Corea del Sud 7-0. Si affrontano i turchi (la squadra più giovane del Mondiale, con un’età media di 24 anni e mezzo) e i coreani, che si presentano al pubblico con un inchino tipicamente orientale, col quale, inoltre, si congedano dagli spettatori. Gli asiatici, in virtù di questo loro comportamento, si accattivano la simpatia dei tifosi svizzeri. 
21 giugno
“Dramma” sportivo del giocatore svizzero Charles Antenen, costretto a giocare, contro la sua volontà, dal CT Rappan. Il giocatore aveva chiesto invano di essere lasciato in tribuna nella sfida del giorno prima contro l’Inghilterra, vittoriosa per 2-0 sui padroni di casa. Sui giornali svizzeri di oggi vengono riportati gli episodi in cui i compagni di squadra di Antenen lo avevano rimbrottato per i continui errori che commetteva in campo, e, soprattutto, i fischi del pubblico all’indirizzo del giocatore. 
22 giugno
Berna. E’ giunto oggi, proveniente da Torino, un emissario italiano per organizzare una partita amichevole fra una squadra mista Juventus-Torino e la Corea del Sud. La data della partita dovrebbe essere quella del 25 Giugno. Giunge nel frattempo la notizia che anche i danesi sarebbero intenzionati ad invitare la squadra asiatica per un incontro amichevole, da disputare a Copenaghen, Corea del Sud-Danimarca. 
23 giugno
Dopo la conclusione della fase iniziale del Mondiale, l’Ungheria sembra essere la favorita numero uno per la conquista della Coppa del Mondo, avendo surclassato la Corea (9-0) e la Germania Ovest (8-3). A passeggio per le vie di Berna, l’anziano Rimet, appena ritiratosi dalla carica di presidente della FIFA, carica ricoperta per ben 34 anni, dichiara dopo essere stato interrogato a tal proposito: “Non si è quasi mai dato il caso che il favorito della vigilia diventasse il campione del mondo: ci saranno delle sorprese…”. Cosa che puntualmente avvenne, a favore degli sfavoriti tedeschi e a danno dei superfavoriti ungheresi. 
24 giugno
Partitelle di allenamento sostenute da alcune nazionali contro formazioni locali, per lo più squadre dei centri che le ospitano. Così, ad esempio, l’Inghilterra ha battuto lo Sciaffusa 4-0, l’Austria il Baden per 5-0, la Jugoslavia l’Yverdon per 7-0, l’Ungheria, infine, ha piegato il San Gallo per 11-0 davanti a un pubblico di 7000 persone! 
25 giugno
Intorno alla fortissima squadra ungherese gravitano gli allenatori magiari in attività in mezza Europa. Tra gli altri, balzano all’occhio Guttmann, allenatore del Milan, e Nagy, negli anni precedenti al servizio di alcune società italiane e attualmente allenatore in Svezia. Il commento comune è che si sentano parte della loro nazionale, vantandosi di portare in vari Paesi il modulo di gioco della “scuola danubiana”. 
26 giugno
Losanna, quarti di finale, Austria-Svizzera 7-5. Incredibile punteggio: oltre al totale di reti segnate, a sbalordire è che per stabilire una vittoria di appena 2 reti di scarto siano stati segnati ben 12 gol, oltretutto nell’arco dei 90 minuti regolamentari. 
27 giugno
Berna, quarti di finale, Ungheria-Brasile 4-2. Rissa a fine partita: il brasiliano Maurinho, anziché stringere la mano a Czibor, gli sferra un diritto alla mandibola, mandandolo a terra stordito. L’incontro di boxe continua nel tunnell che porta agli spogliatoi: Puskas, in borghese perché infortunato, si fa giustizia da sé tirando una bottigliata sulla testa di Pinheiro. Interviene la polizia svizzera, che fa in modo che le due squadre lascino il Wankdorf Stadium su due pullman diversi. 
28 giugno
Tra le notizie riportate dalla stampa locale e da quella italiana emerge quella di alcuni tifosi VIP presenti in Svizzera. Tra gli altri, Toni Busini e l’attore comico Ugo Tognazzi, che hanno assistito alla partita di Berna tra Ungheria e Brasile. Chiestogli dell’acquisto da parte del Milan di Ricagni, Tognazzi, tifoso milanista, ha risposto che Nordahl (allora vero e proprio monumento della squadra rossonera) dovrà correre come un matto per supportare Ricagni… 
29 giugno
Per far visita alla squadra austriaca, in ritiro ad Aarau, la stampa italiana si sofferma ricordando quanto fosse forte a inizio secolo l’Aarau, vero e prorio nobile decaduto, un po’ come la Pro Vercelli e il Casale. Altre riflessioni alimenta la vista del paese di St. Gallen, in cui decenni prima andavano in collegio “gli studenti italiani figli di papà, in cui molti di noi impararono i rudimenti del calcio”. 
30 giugno
Basilea, semifinali, Germania Ovest-Austria 6-1. Più che il successo ottenuto nell’altra semifinale dall’Ungheria sull’Uruguay (4-2 dopo i tempi supplementari), ha del clamoroso il netto successo dei tedeschi, sostenuti da migliaia di tifosi (più di 30.000) che fin dal giorno prima avevano invaso la città con il caratteristico cappellino bianco. Collegi maschili e femminili di Basilea e dintorni in libera uscita per permettere ai giovani appassionati di assistere alla partita. 
1 luglio
Conseguenze nefaste derivanti da una forte emozione: i giornali tedeschi riportano la notizia della morte di un vigile del fuoco di Berlino Ovest, Wilhelm Lange, di 57 anni, che, dopo aver gioito per la larga vittoria dei tedeschi sull’Austria per 6-1, è morto di infarto. 
2 luglio
Barassi, membro della FIGC, ricorda le difficoltà incontrate per custodire la coppa Rimet, detenuta dall’Italia dal 1938 al 1950. Ovviamente le insidie maggiori furono quelle del periodo bellico, in particolare nell’ultima parte del conflitto, quando Barassi nascondeva la coppa a casa sua, sotto il letto. Finalmente, dopo 12 anni, potè consegnarla al Comitato organizzatore dei Mondiali del 1950, senza che nessuno lo ringraziasse del servizio reso. 
3 luglio
Zurigo, finale per il 3° posto, Austria-Uruguay 3-1. Al 38′ della ripresa, già sul 3-1 per gli austriaci, l’uruguagio Cruz entra a gamba tesa su Dienst, che esce ai bordi del campo per farsi massaggiare. Ma non c’è niente da fare: visibilmente zoppo, Dienst entra comunque in campo, per far numero: infatti non esistevano ancora le sostituzioni… 
4 luglio
Berna, finale: Germania Ovest-Ungheria 3-2. Dopo essersi portata in vantaggio di due gol, l’Ungheria, visibilmente stanca della semifinale vinta ai supplementari contro l’Uruguay, soccombe a 6 minuti dalla conclusione dell’incontro ai tedeschi, sconfitti dai magiari per 8-3 nella prima fase del Mondiale. Al fischio finale dell’arbitro inglese Ling, la folla in un primo momeno esplode in un boato, poi, in un secondo momento, ammutolisce, quasi a voler esprimere incredulità di fronte a questo risultato così inatteso. Presto arrivano telegraficamente ai giocatori campioni del mondo le congratulazioni del Presidente della Repubblica Federale tedesca, Heuss, e del Capo del Governo, Adenauer. 
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