Mondiali 1974: GERMANIA OVEST

Il tramonto dei Messicani

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I ventidue azzurri selezionati da Valcareggi per la spedizione a Monaco 74

L’Italia vice-campione dei Mondo rimane affidata a Ferruccio Valcareggi anche per il quadriennio che precede il mondiale tedesco. Il Commissario Unico comincia un’opera di ringiovanimento dopo l’eliminazione da parte del Belgio nei «quarti» del Campionato Europeo delle Nazioni 1970-72. Qualche elemento è ormai logoro e carico di onori non ha più lo stimolo all’impegno, si affacciano alla ribalta della nazionale volti nuovi come Benetti, Capello, Bellugi. Per il 75° anniversario della Federazione si organizzano due partite con Brasile ed Inghilterra nel giugno del ’73, e gli azzurri riescono a superare gli «auriverdi» per 2-0 e, cosa mai accaduta prima, sconfiggono finalmente gli inglesi con il medesimo risultato.

Ma questa nazionale rinnovata raggiunge il suo apice il 14 novembre 1973, quando trionfa a Wembley con una rete di Capello e la formazione che riesce nell’impresa storica merita la citazione, poiché sono pochissime le squadre che sono riuscite a tanto: Zoff; Spinosi, Facchetti; Benetti, Bellugi, Burgnich; Causio, Capello, Chinaglia, Rivera, Riva. Nell’organico della rappresentativa azzurra Burgnich è diventato il «libero», mentre Facchetti è stato promosso capitano in ottemperanza al numero di presenze, ma anche al comportamento sempre meritevole di questo grande campione che dopo la finale messicana ha ricevuto parecchi riconoscimenti ed è stato chiamato più volte a far parte delle rappresentative continentali Europee.

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Esordio dolce-amaro contro Haiti con Chinaglia protagonista di un polemico gesto verso Valcareggi

Prima del mondiale tedesco le solite polemiche si abbattono sulla nazionale, ma Valcareggi resiste stoicamente, difendendo fino all’ultimo la pattuglia dei messicani che si è ridotta notevolmente nel quadriennio, ma che appare effettivamente logora ormai superata dalle forze fresche che si sono presentate sulla ribalta internazionale.I due incontri di preparazione con Germania Ovest e Austria terminano sullo 0-0, la squadra appare stanca, senza schemi di gioco validi, ma la difesa sembra formidabile, protetta da un «libero» generoso combattente come Burgnich, la porta italiana difesa da Zoff è imbattuta da 1097′.

Il primo incontro prevede Haiti come «sparring partner», si attende la «goleada» ma è il negretto Sanon ad aprire le marcature e a violare dopo 1143′ la imbattibilità di Zoff. Poi pareggia Rivera, Riva favorisce un’autorete di Auguste ed Anastasi arrotonda il punteggio sul 3-1. I fantasmi di un’altra Corea hanno danzato a lungo sulle teste dei nostri prima che il «golden boy» pareggiasse e arrivassero i gol della vittoria. Dopo il pareggio con l’Argentina (1-1) provocato fortunatamente da una autorete di Perfumo, successiva al vantaggio conquistato dagli argentini al 20′ con Houseman, per passare il turno basterebbe un pareggio nell’ultimo incontro con la Polonia.

Il compito è durissi­mo perché la squadra polacca appare molto forte e matura, composta com’è da calciatori in ascesa, tuttavia Valcareggi ha lasciato negli spogliatoi Rivera e Riva, la formazione italiana si batte bene, ma Szarmach e Deyna realizzano due reti fantastiche e per gli azzurri non c’è fortuna quando l’arbitro Weyland non concede un rigore per atterramento di Anastasi e lo stesso Anastasi colpisce l’incrocio dei pali ad inizio ripresa. Capello dimezzerà le distanze a 5′ dal termine, ma l’Italia è fuori in favore dell’Argentina per la peggiore differenza reti.

Polonia-Italia 2-1: Spinosi contrasta inutilmente Gadocha