Mondiali 1974: GERMANIA OVEST

La pattuglia di Kaiser Franz

Stretta di mano storica tra l’Ovest (Beckenbauer) e l’Est (Bransch) prima della sfida vinta dalla DDR per 1-0

La Germania che Helmut Schoen ha preparato per l’avventura mondiale con il chiaro obbietti­vo della vittoria finale, ha conquistato un paio d’anni prima il titolo di Campione d’Europa nella finale di Bruxelles, rego­lando con due reti di Müller ed una di Wimmer, l’URSS rimasta vedova del grande Jascin. Il «Nationalmannshaft» è guidato ot­timamente da quel marpione di Schoen che ormai in plancia di comando da più di dieci anni ha saputo seguire l’evoluzione del gioco allineando l’assetto della squadra ai canoni del marcamen­to individuale. La difesa è co­perta da un «libero» dalla personalità tecnica di Beckenbauer, che dalle retrovie coordina tutto il movimento della squadra; la spinta è assicurata da un terzino come Breitner, che oltre a neu­tralizzare l’avversario diretto rie­sce a contribuire alla manovra offensiva e ad incidere sui risul­tati con un tiro scagliato con violenza inusuale; il tasso quali­tativo della manovra offensiva che converge su quell’iradidio che è Müller è fornito da Overath o Netzer e questo è l’unico dissidio che amareggia le vigilie di Schoen.

Netzer non gode del­le simpatie di «Kaiser» Franz, ha lasciato il suo Borussia di Moenchengladbach per andare a guadagnare milioni al Real, è trattato alla stregua di un traditore, ma Schoen è indeciso nel­la scelta poiché preferirebbe la battuta lunga di Netzer, alla tra­ma manovrata dell’interno del Colonia. Ma Beckenbauer gode della fiducia del «clan» della Ba­ivera e quel che vuole è Vangelo, dentro quindi Overath, un cam­pione indiscutibile. La prima par­tita è con il Cile. Le cose non vanno molto bene, gli «andini» si difendono ordinatamente or­chestrati da Figueroa, un auten­tico campione, ci vuole una bot­ta di Breitner da una ventina di metri per risolvere l’incontro.

Con l’Australia il pubblico di Am­burgo becca ingenerosamente il «Kaiser» per un intervento poco pulito e fischia sonoramente Gerd Müller per la vecchia ruggine che lo opponeva a Uwe Seeler. Il risultato con i rappresentanti australiani è assicurato da Ove­rath, Cullman e Müller , ma il «Nationalmannshaft» è atteso ora ad uno scontro con i fratelli della Germania Est. L’inedito confronto atteso con grande in­teresse si conclude con la vitto­ria degli «orientali» per una re­te di Sparwasser, ma la sconfit­ta si rivela un autentico vantag­gio per gli uomini di Schoen. Piazzandosi secondi nel gruppo uno usufruiscono di un futuro migliore, andando a raggiungere Jugoslavia, Polonia e Svezia, la­sciando agli olandesi il girone più difficile con Brasile, Argenti­na ed appunto Germania Est.

Gerd Muller a rete in Germania Ovest-Australia 3-0