Mondiali 1974: GERMANIA OVEST

La Finale

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Sono presenti quasi 80.000 spettatori all’evento che concluderà la X Coppa del Mondo. Gli alli­bratori inglesi pagano la vittoria dell’Olanda a uno e quella della Germania a due. Anche gli osservatori neutrali, la stampa specializzata di tutto il mondo si esprimono nel pronostico favorevole agli olandesi. Più brillante e più autoritaria nei confronti dei tedeschi di Schoen che hanno sollevato più di un interrogativo per l’estrema difficoltà ad arrivare al gol. Gli olandesi hanno segnato 14 gol in 6 partite concedendone uno solo alla Bulgaria; i tedeschi 11, ma concedendone 3 agli avversari. Anche le cifre sembrano indicare negli orange i vincitori. Ma il calcio è il gioco più imprevedibile del mondo e si incarica sovente di contraddire il pronostico.

Le formazioni sono nelle identiche inquadrature con le quali hanno affrontato l’incontro decisivo per la qualificazione alla finale, l’arbitro è l’inglese Taylor e già al primo minuto di gioco indica il dischetto del rigore, assegnando per la prima volta un «penalty» in una finale di Coppa del Mondo. Cruijff s’è impadronito della palla sul centrocampo e con una azione di sfondamento in «dribbling» prolungato riesce ad entrare in area, ma è atterrato da Vogts. Neeskens realizza, la tifoseria tedesca è come ammutolita ed è proprio in questo periodo che gli olandesi perdono la partita.

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Quasi timorosi del vantaggio prendono a controllare la partita con una «melina» irriverente, i tedeschi riprendono fiducia e cominciano ad affacciarsi nell’area degli «arancioni». Al 26′ Holzenbein avanza in «dribbling» supera un difensore, un altro, ma poi Jansen lo falcia nettamente: l’arbitro concede nuovamente il rigore, ed è Breitner che si incarica di batterlo nel silenzio abissale dell’Olympiastadion. Ma il «maoista» non fallisce la mira e pareggia, la Germania è salva. Forse consci dell’errore commesso Cruijff e compagni si portano nuovamente in avanti ma Maier è bravo a sventare e poi al 43′ in una tipica azione di contropiede, Bonhof fugge sulla destra e centra per Müller che è leggermente avanzato rispetto la traiettoria del pallone. Niente paura: la «tigre» si avventa sulla palla e con una leggera torsione del tronco ed un tiro incrociato che inganna Jongbloed manda la palla ad insaccarsi in rete.

E’ finita: lo «score» è chiuso. Nella ripresa Cruijff, moltiplicherà gli sforzi per perforare il dispositivo di difesa tedesco, e quando ci riuscirà, sarà Maier a negare l’urlo del gol agli olandesi. Vent’anni dopo il trionfo di Fritz Walter, Beckenbauer solleva al cielo il trofeo della vittoria tedesca. Ancora una volta i «bianchi» hanno sconfitto il pronostico.

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