Mondiali 1978: ARGENTINA

Dietro le quinte del Mondiale

1 giugno
Contestazione diretta dal CT della nazionale olandese, Happel, nei confronti dei responsabili della gestione dello stadio di Mendoza, dove tra due giorni l’Olanda affronterà l’Iran. Infatti, nonostante sia stato presentato più volte il problema del manto erboso troppo alto, i dirigenti mendozini non hanno ancora ovviato all’inconveniente. 
2 giugno
Mendoza, sede del ritiro della nazionale iraniana. Alla vigilia dell’incontro con i vice-campioni del mondo dell’Olanda, i giocatori iraniani si apprestano alla sfida con lo spirito di chi non abbia nulla da perdere: è questo il contenuto delle parole rilasciate in particolare da Ali Parvin, 31 anni, capitano della nazionale nonché del club iraniano del Persepolis e, nella vita di tutti i giorni, commerciante di tappeti. 
3 giugno
Mendoza, prima fase, partita del girone D: Olanda-Iran 3-0. Successo meno largo del previsto a favore degli olandesi, che vincono grazie a una tripletta di Rensenbrink e, soprattutto, alla trasformazione di ben due calci di rigore. Il CT iraniano, Mohajerani Hecmat, è soddisfatto della prova dei suoi giocatori, soprattutto tendendo conto che nessuno di loro è calciatore professionista: Rowahan, ad esempio, vende automobili, Nazari è un militare, mentre il libero, Kazerani, fa il poliziotto. 
4 giugno
Potrerillos, sede del ritiro della nazionale olandese. Alcune curiosità relative alla cura riservata ai dettagli da parte della squadra olandese, in ritiro a ridosso delle alture andine. La prima relativa alla dieta: non mancano mai, dai piatti degli atleti, insalata dolce e ravioli, che accompagnano bistecche con patate fritte. L’altra riguarda invece la cura nel gonfiare i palloni d’allenamento: è sempre presente un addetto con un manometro portatile, allo scopo di gonfiare i palloni a seconda della pressione atmosferica. 
5 giugno
Mar del Plata, sede del ritiro della nazionale italiana. Dopo aver sconfitto, due giorni prima, la Francia, la nazionale allenata da Bearzot si prepara per la seconda partita del girone A contro l’Ungheria. In mattinata i giocatori hanno eseguito un leggero allenamento, mentre nel pomeriggio si sono recati in pullman al porto di Mar del Plata per visitare una flottiglia di pescherecci appartenenti a degli emigrati italiani, in maggioranza siciliani e calabresi. 
6 giugno
Cordoba, sede del ritiro della nazionale scozzese. Oltre all’umiliazione della sconfitta subìta ad opera del Perù (1-3), la Scozia deve fare i conti con un altro problema: l’espulsione dal torneo del giocatore Johnston, risultato positivo all’esame antidoping. E’ proprio di oggi la notizia dell’ammissione, fatta dal medico del club inglese in cui milita Johnston, il West Bromwich, circa la prescrizione di sostanze stimolanti al giocatore. 
7 giugno
Mar del Plata, sede del ritiro della nazionale italiana. In seguito alla netta vittoria riportata il giorno prima sull’Ungheria (3-1), Bearzot ha concesso il permesso per una festicciola presso l’albergo “President”, dove si sono esibiti alcuni artisti tra cui Luciano Tajoli e Iva Zanicchi. Quando, alle 23 circa, si sono spente le luci nelle camere d’albergo, nelle strade adiacenti all’hotel continuava a imperversare un grido solitario, esasperante e martellante: “Ar-ghen-tina, Ar-ghen-tina!” 
8 giugno
Disavventura del fuoriclasse Pelè, che si accorge di aver smarrito il borsello contenente denaro contante e carte di credito. Dopo aver fatto denuncia, nel giro di venti minuti si è appurato che il borsello era stato ritrovato da un giovane addetto ai servizi della sala stampa. Pelè ha voluto chiedere al giovane che cosa desiderasse come ricompensa del ritrovamento. La risposta è stata immediata: una fotografia ricordo con il campione brasiliano. 
9 giugno
Mendoza, sede del ritiro dell’Olanda. Singolare modo di far la pace tra i componenti della nazionale arancione: una pantagruelica cena presso il ristorante italiano più noto di Mendoza, il “Vecchia Roma”. Menù: spaghetti, pizza ai funghi, arrosto, pollo, verdure e, dulcis in fundo, cannoli siciliani, il tutto innaffiato da un buon vino locale, il “Don Valentin”. Il caso era stato sollevato dal difensore Poortvliet, che aveva accusato il CT Happel di non comunicare con i giocatori: davanti ai piatti tutto è stato dimenticato e risolto. 
10 giugno
Genova, giorno di Italia-Argentina. Il comando dei vigili urbani ha fatto sapere che farà intervenire i propri agenti contro coloro che favoriranno festeggiamenti e caroselli a detrimento del traffico urbano. Tale decisione viene dopo le numerose proteste presentate da molti genovesi, tenuti svegli fino a tarda notte dopo la vittoria riportata 4 giorni prima dall’Italia sull’Ungheria. 
11 giugno
Mar del Plata, prima fase, partita del gruppo A: Francia-Ungheria 3-1. L’incontro del giorno precedente, totalmente ininfluente ai fini della qualificazione dell’una o dell’altra squadra ai quarti di finale, vista la promozione di Italia e Argentina, era iniziato con 40 minuti di ritardo. Motivo: le due squadre si erano entrambe presentate con la maglia bianca per un equivoco nato da esigenze televisive. In tutta fretta avevano rimediato i dirigenti della locale squadra del Kimberlain, che milita nella serie C argentina: la loro maglia biancoverde era toccata ai francesi, che hanno fatto propria, oltre alla maglia di emergenza, anche la partita. 
12 giugno
Buenos Aires: nebbia fitta in mattinata nella capitale argentina. Stando alle previsioni metereologiche, il fenomeno potrebbe ripetersi nei prossimi giorni, quando sono previste alcune partite della seconda fase del torneo mondiale: si teme per il loro normale svolgimento. 
13 giugno
Buenos Aires. Presso la sede del Comitato organizzatore del Mondiale sono giunte numerose proteste inoltrate dalle nazionali qualificate, al pari dei padroni di casa dell’Argentina, alla seconda fase del torneo, le quali lamentano che i sudamericani, iniziando le loro partite sempre alla stessa ora (ore 19.15), conoscano già il risultato delle avversarie. 
14 giugno
Cordoba, seconda fase, partita del girone A: Olanda-Austria 5-1. Stupisce il largo successo riportato dagli olandesi sull’Austria, che fino ad ora aveva molto ben figurato in Argentina. I giocatori olandesi, qualificatisi alla seconda fase, si erano trasferiti da Mendoza a Cordoba, nello stesso albergo prima occupato dagli scozzesi, dove sono state rinvenute parecchie bottiglie vuote di whisky. 
15 giugno
Aeroporto di Città del Messico. Mesto ritorno a casa della nazionale messicana, eliminata dalla prima fase dei Mondiali con tre pesanti sconfitte (1-3 da Tunisia e Polonia, addirittura uno 0-6 dalla Germania Ovest). Singolare silenzio stampa imposto dai doganieri al CT Roca, sui bagagli del quale i funzionari si sono limitati ad applicare alcune decalcomanie con la scritta: “Per favore, non mi parli di calcio!” 
16 giugno
Aeroporto di Tunisi. Accoglienza calorosa ai giocatori della nazionale tunisina, eliminata “con merito” dalla seconda fase del Mondiale e, comuque, capace di pareggiare (0-0) con la Germania Ovest e di sconfiggere il Messico (3-1). Parecchia gente della capitale ha abbandonato le case e i negozi per applaudire la squadra, che ha percorso le principali strade di Tunisi. 
17 giugno
Dopo una prima fase un po’ sottotono, la nazionale di casa gode ora del pieno sostegno da parte dei propri tifosi, soprattutto in seguito alla vittoria riportata sulla Polonia (2-0), tanto che dagli elenchi anagrafici risulta che molti bambini nati in questi giorni sono stati battezzati col doppio nome di Cesar Luis, vale a dire lo stesso del CT argentino Menotti. 
18 giugno
Cordoba, seconda fase, Germania Ovest-Olanda 2-2. Più che una sorta di rivincita tra le due finaliste del Mondiale 1974, la partita può essere ricordata in parte anche per un dato curioso: tra gli spettatori figurano infatti due coniugi tedeschi che sono partiti in automobile da Amburgo un anno fa circa, percorrendo l’intero continente americano dall’Alaska alla Terra del Fuoco e, di qui, di nuovo in direzione nord alla volta di Cordoba. 
19 giugno
Cordoba, sede del ritiro della nazionale tedesca. Una lieta notizia raggiunge il giocatore Bernd Holzenbein, che è diventato il terzo atleta in quest’edizione dei Mondiali ad aver saputo di essere papà mentre si trovava lontano da casa. Casi precedenti: il brasiliano Dirceu e il polacco Maculewicz. 
20 giugno
Mendoza, sorteggio della terna arbitrale della partita Brasile-Polonia del giorno dopo: la commissione arbitrale della FIFA è riuscita a mettere assieme un cileno (l’arbitro Cavanna), un messicano e un sovietico, vale a dire persone appartenenti a Paesi che hanno interrotto da tempo le relazioni diplomatiche. 
21 giugno
Buenos Aires, partita della seconda fase: Olanda-Italia 2-1. Grande attesa alla vigilia dell’incontro, particolarmente sentito anche in Parlamento italiano. Già dal mattino, nelle locandine della Camera dei Deputati, spiccava un cartello che avvisava i parlamentari dell’installazione di alcuni televisori a colori nella sala della Lupa. 
22 giugno
Pechino. E’ di oggi la notizia in base alla quale l’Ente radiotelevisivo cinese ha ottenuto la licenza di poter trasmettere le partite delle finali del Mondiale, sia quella per il terzo che quella per il primo posto. Le due partite saranno seguite da decine di milioni di cinesi: è la prima volta che succede una cosa del genere in Cina. 
23 giugno
Mendoza, sede del ritiro della nazionale brasiliana. Vigilia della finale per il 3° posto tra Brasile e Italia: tra i giocatori verde-oro che rilasciano dichiarazioni spiccano le parole dello stopper Oscar. Oscar racconta che il ruolo da lui coperto fino all’età di 17 anni era quello di portiere, nelle giovanili del Ponte Petra. Un giorno si fece male un difensore, non c’erano sostituti e così fu lui a togliersi la maglia numero 1 indossando quella da stopper… 
24 giugno
Buenos Aires. Il comitato organizzatore del Mondiale ha deciso che al banchetto ufficiale, organizzato nella capitale a conclusione della finale tra Argentina e Olanda, saranno ammesse anche le mogli e le fidanzate dei giocatori delle due nazionali finaliste. E’ ancora viva l’eco delle polemiche sorte quattro anni prima quando dal banchetto erano state escluse mogli e fidanzate dei giocatori tedeschi e olandesi. 
25 giugno
Buenos Aires, finale per il 1° posto, Argentina-Olanda 3-1 (dopo i tempi supplementari). Davanti ai 77000 spettatori del “Monumental”, le due squadre finaliste danno vita a uno spettacolo avvincente: quando la partita sembra dare ragione ai padroni di casa (gol di Kempes al 38′), è l’olandese Nanninga, a 8 minuti dal termine dei tempi regolamentari, a portare il match sul risultato di parità. In seguito Kempes (105′) e Bertoni (116′) regalano all’Argentina il primo titolo iridato della sua storia. 
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