I Gironi di semifinale, Azzurri in declino
Per una disposizione molto discutibile degli organizzatori, troppe partite sono state falsate sia dalla non contemporaneità dell’avvenimento che dalla possibilità dei calcoli per la scelta di un girone più duro o meno duro. Dalla scandalosa opportunità data all’Argentina di regolarsi nel punteggio sul Perù, conoscendo già il risultato della partita Brasile-Polonia, alla possibilità per l’Olanda di scegliere il girone di Buenos Aires, ritenuto più agevole di quello comprendente l’Argentina per fattori ambientali, il passo è breve. Inoltre i gironi di semifinale tolgono a molte partIte quella drammaticità cui il mondiale aveva abituato e non sarebbe male cercare di conciliare le cose sul piano delle esigenze finanziarie degli organizzatori e della spettacolarità dell’avvenimento che troppo ne risente.
Al girone di semifinale di Buenos Aires accedono: Italia (unica a punteggio pieno), Austria, Olanda e Germania; a quello di Rosario: Argentina, Brasile, Polonia e Perù. A Buenos Aires si comincia con Italia-Germania Ovest e Olanda-Austria. Per l’incontro dei nostri azzurri sono presenti allo stadio del River Plate 75.000 spettatori, l’avvenimento evoca il ricordo dell’oramai leggendaria partita dell’Azteca, ma la squadra di Schoen teme l’Italia, si chiude a riccio nella propria metà campo, corre più di un pericolo, ma Maier, un poco per merito suo poi per l’imprecisione degli attaccanti italiani, ma anche per la buona sorte sotto forma di un tallone di Kaltz che respinge un tiro a botta sicura di Bettega e della traversa che respinge un tiro di Cabrini, mantiene inviolata la propria rete battendo il record di Banks, che durante il mondiale 1966 aveva mantenuta inviolata la propria rete per 438 minuti. Dopo l’incontro con gli azzurri Maier detiene il primato con 449′ e lo porterà a 475′ nella successiva partita con l’Olanda.
A Cordoba si gioca l’incontro fra Olanda e Austria e gli olandesi che avevano iniziato il mondiale in sordina, vincendo con l’Iran 3-0 (una tripletta di Rensenbrink con due rigori), pareggiando 0-0 con il temibile Perù di Cubillas, e rischiando la eliminazione con la Scozia (2-3), gettarono sul tavolo da gioco l’effettiva consistenza di una formazione rinnovata, che esaltava i pregi del calcio totale, dell’applicazione sistematica, del professionismo nel senso più lato del termine. Ogni olandese sa improvvisare in ogni parte del campo, sa realizzarsi come difensore o attaccante, come costruttore o distruttore. L’Austria, regina del contropiede, è infilata impietosamente dal contropiede degli olandesi e sconfitta per 5-1.
A Rosario si gioca Argentina-Polonia, Menotti deve fare ancora a meno di Luque e inserisce Bertoni sulla sinistra. E’ la migliore Argentina del mondiale, Kempes comincia a distribuire le forze, a mettersi in evidenza con una falcata elegante ed una efficacia risolutiva sotto rete. Segna una doppietta a Tomaszewski, Kempes, ma il momento-clou della partita si risolve in favore degli argentini quando al 37′ Deyna fallisce il possibile pareggio sul rigore che Fillol para con bella intuizione.
A Mendoza il Brasile distrugge le illusioni del Perù con un perentorio 3-0, ed ha fatto intravedere notevoli miglioramenti giocando su dì un terreno meno soffice di quello di Mar del Plata. La prevalenza nel girone di Rosario e Mendoza sarà decisa dallo scontro diretto fra Argentina e Brasile, mentre l’Italia deve battere l’Austria per continuare a sperare in un posto di finalista. Argentina-Brasile si gioca il 18 giugno a Rosario, con i! piccolo stadio stracolmo di oltre 50.000 spettatori. Menotti schiera quella che diverrà la formazione storica della XI Coppa del Mondo: Fillol; Olguin, Luis Galvan, Passarella, Tarantini; Ardiles, Gallego, Kempes; Bertoni, Luque, Ortiz ed il Brasile scende in campo con: Leao; Toninho, Oscar, Amarai, Rodrigues, Neto; Chicao, Batista, Dirceu, Mendonca; Gil, Roberto. E’ una lotta asperrima, che rischia di degenerare per la cattiveria che affiora in ogni intervento. Ma Palotai riesce a portare il combattimento sul piano della legalità senza ammonire nessuno. Gli argentini temono gli «auriverdi» perché da lungo tempo non riescono più a vincere un incontro, ma le prime palle-gol sono per i biancocelesti: due per Kempes (12′ e 16′) ed una clamorosa per Ortiz a pochi minuti dal riposo. Nella ripresa cresce la pressione dei brasiliani, la difesa argentina vacilla, sembra sul punto di cedere, ma è Fillol che salva il risultato in due occasioni su Roberto, collezionando i due interventi ad uno difficilissimo della prima frazione su tiro di Gil.
Finisce con le reti vergini l’incontro più atteso e la Polonia a Mendoza ha battuto il Perù per 1-0, saranno decisivi gli ultimi due incontri, Brasile-Polonia e Argentina-Perù per l’accesso alla finalissima A Buenos Aires gli azzurri riescono a battere l’Austria con una rete geniale di «Pablito», ma affiora nei muscoli dei nostri una certa stanchezza. Segnata la rete al 12′ la nostra rappresentativa prende a giochicchiare con il chiaro scopo di far trascorrere i minuti. Koncilia, portiere austriaco, neutralizza tre palle gol a Cabrini, Cuccureddu e Tardelli, ma Bettega è in pessima giornata e Benetti non è certamente il leone delle partite precedenti. l’utilizzazione di Bellugi in condizioni piuttosto malconce per un disturbo inguinale ha consigliato a Bearzot a sostituire Bettega solamente al 72′ ed il finale in crescendo lascia intatte le speranze nella conquista di un posto di finalista. A Cordoba la Germania passa due volte in vantaggio con l’Olanda ma prima Haan e quindi Willi Van de Kerkhof riescono a ristabilire la parità iniziale. Anche nel gruppo di Buenos Aires e Cordoba decideranno le ultime partite: Germania-Austria e Italia-Olanda.