Mondiali 1982: ITALIA

Le semifinali

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Nel catino infernale del Nou Camp, Paolo Rossi elimina la Polonia

La sensazione, in casa azzurra, è che il peggio sia ormai passato. La Polonia, già domata in avvio di Mondiale, non vale l’Argentina e tanto meno il Brasile. Oltretutto scende in campo priva dello squalificato trascinatore Boniek. Bearzot dal canto suo deve rinunciare allo squalificato Gentile, ben sostituito da Bergomi. Priva del suo leader, la squadra di Piechniczek si limita a una partita di contenimento, con una brutalità colpevolmente tollerata dall’arbitro Cardellino.

L’Italia, ormai sicura dei propri mezzi, controlla senza problemi e va in gol: punizione di Antognoni su cui l’inarrestabile Rossi al volo rapina il gol da pochi passi. Lo stesso Antognoni viene poi azzoppato da Matysik (cinque punti di sutura) e deve uscire, sostituito da Marini. Kupcewicz colpisce il palo su punizione, ma non c’è partita.
Nella ripresa, Graziani, “accarezzato” da Zmuda, viene sostituito da Altobelli, che tre minuti dopo lancia Conti: fuga sulla sinistra, cross a centro area dove “buca” Janas e alle sue spalle di testa il micidiale Rossi fa il bis.

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Splendida l’altra semifinale, una battaglia a colpi di grande calcio. Il guizzante Littbarski prima colpisce la traversa su punizione di Breitner, poi, su una difettosa risposta di Ettori a un tiro di Fischer, porta in vantaggio i tedeschi. La Germania sembra rinata, dopo le opache prove precedenti ma la Francia ha fantasia da vendere. Tigana inventa che è un piacere, Giresse pennella una punizione per Platini, che di testa serve Rocheteau, K.H. Forster lo atterra. Rigore ineccepibile, Platini spiazza Schumacher dal dischetto e fa il pari.

Fino al novantesimo non si segna più, nonostante lo splendido gioco francese, pilotato da Platini, e radi ma efficaci contropiede tedeschi; uno spaventoso contrasto tra il lanciato Battiston e Schumacher in uscita costringe il francese a uscire, mentre lo stadio fischia i tedeschi.

Si va ai supplementari e i francesi finalmente concretizzano con Tresor e poi Giresse. Finita? Tutt’altro. Entra il claudicante bomber Rummenigge, che subito va in gol e sulla sbandata dei transalpini si allunga una zampata micidiale di Fischer. Sul 3-3 si va ai rigori. Dal dischetto prima fallisce Stielike, poi Six e Bossis lo imitano e i francesi escono di scena.

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