Mondiali 1994: BRASILE

Ottavi, predominio europeo

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L’Italia di Sacchi si affida alle magie di Baggio per piegare la Nigeria

L’Italia rimane nel New Jersey, per affrontare a Boston la rivelazione Nigeria. Al termine di una tormentata vigilia, Sacchi cambia ancora. In difesa, spostamento di Maldini al centro assieme a Costacurta, con sacrificio dell’ottimo Apolloni, e Mussi e Benarrivo terzini. A centrocampo, Berti, preferito all’acciaccato Dino Baggio (che protesta di stare benissimo), Albertini, Donadoni e Signori, con Massaro e Roby Baggio in attacco. Il caldo opprimente di Foxboro esalta i fondisti africani, cui un errore difensivo degli azzurri concede il gol: Maldini sbaglia il tocco su un angolo di Finidi, Amunike da due passi non fallisce. Affranti dal caldo e piegati nel morale, gli azzurri non riescono a opporre ai pur modesti avversari che il compitino dei tanto vituperati schemi.

Nella ripresa Sacchi inserisce Dino Baggio, che subito centra il palo su cross di Signori, e poi Zola, ma il quadro non cambia. Ci si mette pure l’arbitro, che a un quarto d’ora dalla fine espelle lo stesso Zola, “reo” di avere ripreso palla a Eguavoen dopo esserne stato fallosamente atterrato in area. Terreo, in piedi davanti alla panchina, il Ct sembra scivolare lentamente all’inferno, quando, all’88’. Mussi da destra crossa a centroarea, dove Roby Baggio con freddezza infila l’angolino alla destra del portiere Rufai. Nei supplementari gli azzurri mettono sotto la Nigeria, conquistando la vittoria ancora con Roby Baggio, su rigore per fallo di Eguavoen su Benarrivo.

Romania-Argentina 3-2: Dumitrescu, autore di una doppietta, insegue Redondo

La Germania a Chicago parte a spron battuto, mettendo sotto il Belgio. Lo scatenato Völler, ennesimo nonno sprint del Mondiale (34 anni), infila Preud’homme, Grun coglie il pari, ma Klinsmann, lanciato da Völler, raddoppia e poi è ancora l’ex romanista a insaccare su corner di Hassler. Fondamentale la mascalzonata dell’arbitro Ròthlisberger, che nega ai belgi un solare rigore e la conseguente espulsione di Helmer.

Senza storia il match tra Spagna e Svizzera, pilotato dal naufragio della friabile difesa rosso-crociata, in cui affonda una Spagna imbottita di centrocampisti. La sorpresa Arabia Saudita picchia la testa contro Kennet Andersson ed esce di scena, superata dall’ordinata organizzazione svedese dei geometri Thern e Schwarz e del brillante Brolin.

Emozionante il duello tra Romania e Argentina. Basile sostituisce Maradona col mediocre Ortega e Caniggia col mediano Basualdo. Batistuta risponde su rigore a Dumitrescu, che però raddoppia, prima di dare a Hagi la palla del tris. Uno svarione del portiere Prunea concede a Balbo l’estrema speranza. Ma senza Diego si va a casa. Vita facile per l’Olanda avventurosa di Advocaat. Gli irlandesi rinunciano al tiro in porta, l’interista Bergkamp è in giornata di grazia e sblocca il risultato, poi imitato da Jonk, con un tiraccio da lontano su cui si impappina il leggendario Bonner.

Brasile-Stati Uniti 1-0: tackle di Bodley su Romario

A San Francisco, sospinti da un tifo caldissimo, gli statunitensi di Milutinovic sciorinano tenuta atletica e generosità agonistica in dosi eccessive per gli utilitaristi brasiliani di Parreira. Il quale, contestato per l’eccesso di incontristi, ha risposto escludendo anche Rai per far posto a un altro mediano, Mazinho. Quasi allo scadere del primo tempo, una terrificante gomitata di Leonardo rompe la faccia a Ramos e lascia i brasiliani in dieci. Una folgorante invenzione di Romario, a un quarto d’ora dalla fine, spegne l’incantesimo: passaggio millimetrico per Bebeto, il cui angolato rasoterra castiga Meola.

Una sola partita finisce ai rigori, Bulgaria-Messico, che si affrontano in avvio ad alta velocità. Bulgari in vantaggio in avvio con una rasoiata di Stoichkov. Il pari arriva su rigore di Garcia Aspe inventato dall’arbitro Al-Sharif. Nella ripresa l’arbitro espelle ingiustamente Kremenliev, tentando poi di compensare con la cacciata di Garcia. Il messicano Bernal travolge il sostegno destro della rete, che viene prontamente sostituita. Alla fine, tutti al dischetto, fradici di fatica. Mihailov para su Bernal e Rodriguez, Campos neutralizza solo Balakov; i bulgari sono nei quarti. Dove il Brasile incarnerà l’unica sfida al predominio del Vecchio Continente.