Mondiali 1998: FRANCIA

Negli ottavi si esalta il Brasile e cade l'Inghilterra

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Solo un golden gol di Blanc permette alla Francia di passare gli ottavi contro un mediocre Paraguay

L’ipertrofico primo turno, otto girone di quattro squadre, ben 48 partite, partorisce sedici elette agli ottavi di finale, ed è da qui che inizia il vero e proprio Mondiale. E’ il Brasile, contro il Cile, ad inaugurare il turno. Un Brasile trascinato soprattutto dalle folate sulle fasce di Cafu da una parte ma soprattutto uno scatenato Roberto Carlos dall’altra. Da un calcio di punizione battuto da Dunga arriva il colpo di testa di Cesar Sampaio che sblocca il risultato. Ed e’ sempre lui a raddoppiare raccogliendo una corta respinta della barriera. Un rigore di Ronaldo chiude il primo tempo sul 3-0. Nella ripresa Salas, al suo quarto centro, cerca di riaprire la partita ma due minuti dopo è ancora Ronaldo a ristabilire le distanze con la rete del 4-1 finale.

A Lens, la favoritissima Francia incontra il Paraguay. Sudamericani molto coperti in difesa, francesi ancora privi dello squalificato Zidane. La Francia si getta avanti ma nel primo tempo dominano soprattutto la paura e la responsabilità’ di essere la squadra favorita. La vera grande occasione è di Henry cha al 38′ brucia la difesa sudamericana, ma il suo tiro, che scavalca Chilavert, si ferma sul palo. E’ la grande occasione ma in realta’ la Francia del primo tempo e’ tutta qua. Nella ripresa paurose mischie sotto la porta di Chilavert ma nessuna vera e propria palla-gol: si va ai supplementari. Dove aleggia la nuova regola del golden-gol che pesa come un macigno su entrambe le formazioni fino al 114′ quando Blanc esorcizza le paure spingendo la deludente Francia ai quarti.

Germania-Messico 2-1: il momentaneo pareggio di Jurgen Klinsmann

Nigeria e Danimarca si giocano il turno ad eliminazione diretta a viso aperto. La gara si rivelerà un concentrato di spettacolo ed emozioni, con cinque gol e parecchie palle-gol. Appena il tempo di schierarsi in campo e prendere le misure e la Danimarca trova il vantaggio: Miki Laudrup, al 2′, pesca in profondità Moller che d’esterno sinistro batte Rufai. La reazione degli africani tarda ad arrivare ed i danesi, ben messi in campo e decisi a difendere il risultato, raddoppiano. All’11’ punizione battuta da Moller, Rufai non trattiene e Brian Laudrup interviene sotto misura e mette alle sue spalle. La Nigeria si getta in avanti alla ricerca del gol del 2-1 per riaprire la gara. Sale in cattedra Okocha e dai suoi piedi partono assist importanti, tiri insidiosi e qualche giocata d’alta classe. La ripresa si trasforma in una girandola di gol ed emozioni. Al 6′ un tiro-cross di Laudrup si stampa sulla traversa, tre minuti piu’ tardi è Okocha a tirare di poco alto. Poi è ancora Miki Laudrup a sfiorare il 3-0, ma Rufai interviene in tempo. Il gol non e’ lontano: lo realizza Sand, entrato da pochi secondi, su imbeccata di Miki Laudrup. Ancora dieci minuti e i danesi fanno poker: azione prolungata, tiro di Jorgensen respinto da Rufai, la sfera arriva a Helveg che mette dentro. Palla al centro e il neo entrato Babangida batte Schmeichel finalizzando un contropiede di Finidi e porta la sua squadra sul 4-1 finale.

Nella cappa opprimente di Montpellier, la Germania stenta contro la rivelazione Messico. Primo tempo guardingo per gli uomini di Vogts. Le occasioni da gol della prima frazione sono appena una per parte. I tedeschi colpiscono la traversa con Bierhoff su splendido assist di Hässler al 39′. Mentre tre minuti più tardi Hernandez pesca in profondità Palencia che si presenta tutto solo davanti a Koepke che si salva con i piedi. Basta però un minuto nella ripresa e la squadra di Lapuente passa in vantaggio. Blanco serve in area Hernandez, che si gira, supera Tarnat e infila Koepke. Vogts mette dentro Möller e Kirsten per dare idee e velocità alla squadra e avanza Mattäus a centrocampo. Ma al 16′ è ancora il Messico a sfiorare il raddoppio: il neo entrato Arellano trova una percussione centrale e il suo tiro, deviato da Mattäus e Koepke, si stampa sul palo. Riprende Blanco che serve al centro Hernandez ma il biondo centravanti scarica debolmente sul portiere tedesco. I tedeschi però crescono e trovano il pari ma solo al 29′. Lara svirgola in area un cross di Hamann e Klinsmann ne approfitta per battere Campos. Möller insiste e dà la carica ai suoi. Al 40′, così, arriva il gol della vittoria: Kirsten crossa dalla destra, Bierhoff (l’eroe di Euro 96), arpiona di testa e mette all’angolino dove Campos non puo’ arrivare. La Germania, a fatica, va avanti.

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Olanda-Jugoslavia 2-1: grande protagonista è Davids che realizza la rete-vittoria al 90′

Entusiasmante l’ottavo giocato a Tolosa tra Olanda e Jugoslavia. Il primo tempo è un monologo arancione: al 4′ Bergkamp recupera un pallone sulla sinistra, crossa dalla parte opposta per Ronald De Boer che rimette al centro dove Cocu non arriva per un soffio. Al 23′ Bergkamp fa le prove del gol chiamando Kralj ad una difficile deviazione in angolo. Dopo 35 minuti di pressione olandese, la rete arriva su un rapido capovolgimento di fronte. E’ il 37′ quando Frank De Boer scavalca il centrocampo con un lancio lungo per Bergkamp che, entra in area, vince il duello di forza con Mirkovic, e batte Kralj. La replica della Jugoslavia e’ affidata alla solita punizione di Mihajlovic che da 35 metri impegna Van Der Sar in tuffo. La strigliata di Santrac negli spogliatoi da subito i suoi effetti. In appena sei minuti, nella ripresa, la Jugoslavia avrebbe la possibilita’ di assestare un terribile uno-due. Il gol del pareggio arriva al 3′ sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Stojkovic. Komljenovic colpisce di testa e insacca alle spalle del portiere olandese.

L’Olanda è sotto choc e potrebbe capitolare: Stam trattiene in area per la maglia Jugovic. Garcia Aranda fischia il rigore e sul dischetto va Mijatovic che però spedisce una bomba centrale sulla traversa. L’Olanda riprende a macinare gioco ed a tenere palla. Al 22′ Cocu si esibisce in uno splendido colpo di testa in tuffo che sfiora il palo, mentre undici minuti piu’ tardi, lo stesso Cocu trova il gol, ma l’arbitro aveva gia’ fischiato un fallo in gioco pericoloso di Bergkamp. Il quarto uomo alza il cartello: 3 minuti di recupero, ma bastano a Davids per diventare il protagonista assoluto con un tiro deviato da un difensore avversario, che lancia l’Olanda verso i quarti di finale.

Croazia e Romania si rendono invece protagoniste di un brutto match, dominato dalla paura. A Bordeaux, croati ben disposti e subito pericolosi ma la rete arriva soltanto su rigore allo scadere del tempo. Suker lo batte due volte. Ripresa ancora più scialba con una Croazia ben arroccata e una Romania mai pericolosa complice anche l’incerta condizione atletica di Hagi e la giornata storta di Ilie.

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L’episodio chiave di Argentina-Inghilterra: l’espulsione di Beckham

A Saint Etienne vengono messe a dura prova le coronarie, in una sorta di Italia-Germania versione 1998. Protagoniste Inghilterra ed Argentina. C’è stata una guerra tempo fa (Vedi Falkland…), ma in campo che correttezza: l’arbitro fischia due sole volte nel primo quarto d’ora, per due dubbi falli. Caso vuole che siano entrambi in area, ne nascono due rigori. Al 5′ per un’ uscita di Seaman su Simeone: Batistuta batte e rischia l’errore (poi simula la culla per celebrare la nascita del terzogenito Joaquin), ma Seaman non riesce a trattenere. Gli inglesi si vedranno restituire il favore cinque minuti dopo. Scappa Owen, entra in area, Ayala lo sfiora con il petto, il boy inglese cade. L’estroso Nielsen fischia ancora, Shearer mostra maggiore maestrìa di Batistuta nella realizzazione. Al 16′ tocca a Michael Owen battezzare questa partita, una discesa da una metà campo stile Maradona ’86, evitando Chamot, girando intorno ad Ayala e alla fine con un tocco perfetto trovare l’angolo alto della porta di Roa. Al 45′ il pareggio argentino, uno schema su punizione. Batistuta si scosta dalla palla e sbilancia la barriera, Veron appoggia dall’altra parte per Zanetti, che è libero in area, il suo sinistro è preciso nell’ angolo: 2-2.

A inizio ripresa il fatto che cambia il match: Beckham si fa cacciare subito per fallo di reazione su Simeone e l’arbitro non esita ad espellerlo. Ora gli inglesi hanno paura e con la propettiva di resistenza per un intero tempo. Si arriva al 90 con l’unico scossone di un gol annullato a Campbell, ma Shearer va in fallo sul tremebondo Roa: mentre mezza squadra inglese festeggia, il contropiede argentino viene fermato per fuorigioco. Supplementari d’obbligo con il fantasma del golden gol, inevitabili i rigori dove incide l’errore di Batty: Argentina avanti.