Mondiali 2002: BRASILE

I Mondiali sbarcano per la prima volta in Asia. Tra disastri arbitrali e disastri Azzurri, il Brasile diventa Pentacampeon di fronte ad una modesta Germania. Turchia e Corea le sorprese di un edizione non certo memorabile.

Ignorando ancora una volta l’Africa e la candidatura del Marocco, la diciassettesima edizione dei Mondiali è assegnata, nel 2002, a Giappone e Corea del Sud, la prima volta in cui due Paesi condividono l’organizzazione del torneo e la prima volta di un Mondiale in Asia.

Nuovi orari televisivi a causa del fuso orario: otto ore di differenza con l’Europa, undici col Sudamerica. Disagi nel trasferimento aereo delle squadre fra le venti città del campionato, dieci in Giappone e dieci nella Corea del Sud, e condizioni climatiche diverse da città a città. Stadi moderni ma piccoli, ad eccezione dei 70mila posti di Yokohama e dei 63mila di Seul, terreni intercambiabili, pallone leggerissimo (435 grammi di peso).
In Corea del sud si gioca a Seul, Incheon, Suwon, Busan, Daegu (68mila posti), Gwangju, Jeonju, Seogwipo, Ulsan. In Giappone a Ibaraki, Kobe, Miyagi, Niigata, Oita, Osaka, Saitama, Sapporo, Shizuoka, Yokohama.

Per la seconda volta il Giappone partecia alla fase finale del Mondiale (era stato presente a Francia 1998) ma la tradizione del gran calcio in terra nipponica è comunque lunga: da ventidue anni si disputa a Tokyo la finale della Coppa intercontinentale fra club. La Corea del sud registra invece la sua sesta presenza alla fase finale (1954, 1986, 1990, 1994, 1998, 2002).

Il francese Philippe Troussier, 47 anni, ex stopper, allenatore giramondo che era stato alla guida delle nazionali della Costa d’Avorio, del Burkina Faso, del Sudafrica e della Nigeria, è ingaggiato dalla nazionale giapponese all’indomani dei Mondiali 1998. “Stella” della rappresentativa nipponica Hidetoshi Nakata che, dopo avere giocato nel Perugia e nella Roma, è in forza al Parma.

Alla guida della nazionale sudcoreana il volpone olandese Guus Hiddink, 56 anni, allenatore del Psv Eindhoven, poi tecnico in Turchia al Fenerbahce, in Spagna al Valencia, al Real Madrid e al Betis Siviglia, commissario tecnico dell’Olanda dal ’95 al ’98. Il più noto dei giocatori sudcoreani è l’attaccante Ahn Jung Hwan, per due anni al Perugia (17 partite).

Trentadue squadre al via: la Francia campione del mondo, Arabia Saudita, Argentina, Belgio, Brasile, Camerun, Corea del sud, Costa Rica, Croazia, Danimarca, Germania, Giappone, Inghilterra, Irlanda, Italia, Messico, Nigeria, Paraguay, Polonia, Portogallo, Russia, Spagna, Stati Uniti, Sudafrica, Svezia, Tunisia, Turchia, Uruguay e le novità Cina, Ecuador, Senegal e Slovenia.

31 maggio 2002: un momento della cerimonia di inaugurazione al Seoul World Cup Stadium