Mondiali 2002: BRASILE

Negli ottavi Senegal unica sorpresa

Germania-Paraguay 1-0: il portiere Chilavert prova il gol su punizione

Gli ottavi si aprono con una partita da dimenticare quanto prima. Il Paraguay di Maldini conscio evidentemente dei propri limiti imposta la gara con la Germania con l’unico obiettivo di arrivare imbattuto ai calci di rigore. Così come quattro anni prima, però, alla fine si deve arrendere. Nel finale infatti, dopo che Chilavert aveva malamente calciato una punizione dal limite dell’ area che sembrava costituire il match-ball paraguaiano, la Germania trova l’azione vincente: Schneider con un preciso cross pesca Oliver Neuville, che di controbalzo e con eccellente coordinazione segna il gol qualificazione.

Sorprende l’esito della sfida tra Danimarca e Inghilterra, soprattutto per la portata del successo inglese. I danesi, che fin qui avevano ben impressionato, vengono traditi dal loro portiere Sorensen, inguardabile su almeno due dei tre gol avversari. Già al 5′ dalla bandierina sulla sinistra Beckham trova sul secondo palo Ferdinand pronto a schiacciare di testa. Sorensen esce a vuoto e fa da sponda all’ ingresso in rete del pallone. Al 22′ raddoppia Owen e al 44′ Heskey fa il tris con il portiere danese che si tuffa goffemente sul non irresistibile tiro dell’inglese. 3-0 e ripresa letteralmente al passeggio.

L’Inghilterra strapazza la Danimarca. Nella foto, la rete di Rio Ferdinand

Il giorno dopo, il Senegal eguaglia il Camerun di Italia 90 qualificandosi ai quarti. L’avvio è scoppiettante, gli svedesi passano subito in vantaggio con il bomber Larsson ma si fanno raggiungere da Henri Camara. Si va ai supplementari ed Ibrahimovic, appena entrato, sfiora il golden goal della qualificazione con una sontuosa azione personale. Con le squadre in ginocchio per il gran caldo, alla fine aranno gli africani a festeggiare, grazie ad un’altra rete di Camara, semisconosciuto venticinquenne del Sedan ed ora assurto ad eroe nazionale.

Tanta fatica, come previsto, per la Spagna, chiamata a sbarazzarsi della solita coriacea Irlanda di McCarthy. Mendieta illude subito le Furie Rosse, raggiunte allo scadere da uin rigore di Keane. Ed è proprio ai rigori che riescono ad avanzare, in una sagra dell’errore nella quale si esalta Casillas, che dopo averne parato già uno nei tempi regolamentari si ripete altre due volte. La realizzazione decisiva, alla fine, è di Mendieta.

Nel derby nordamericano, gli Stati Uniti cercano la loro prima qualificazione ai quarti di finale, il Messico del giovane capitano Rafael Marquez ha l’occasione di sfruttare un tabellone che continua a mietere vittime illustri. La spuntano i nordamericani, che mettono in luce il talento di Landon Donovan e tengono a centrocampo grazie all’esperienza di capitan Reyna. In vantaggio dopo 8′ (gran tiro di Brian McBride da fuori area), gli Stati Uniti raddoppiano in contropiede al 20′ con Donovan controllando bene per il resto del match un Messico lento e poco profondo, per giunta calato atleticamente alla distanza.

Spagna-Irlanda 1-1; 4-3 dcr. Uscita di Casillas su Keane

Il Brasile soffre contro il Belgio: al 36′ del primo tempo su un cross da destra di Peeters, Marc Wilmots (tre gol fin lì) salta più in alto di Roque Junior, deviando di testa alle spalle di Marcos. Gol regolarissimo, che però lo sconosciuto arbitro giamaicano annulla: non per fuorigioco, bensì per un (molto) presunto fallo del capitano belga sul libero brasiliano. Il Brasile, pur attaccando a folate, a volte anche con azioni spettacolari orchestrate dal trio Ronaldinho-Ronaldo-Rivaldo, centra lo specchio della porta soltanto due volte e fa centro in entrambe le occasioni, grazie a Rivaldo e Ronaldo. Il che significa che il talento dei campioni ha la meglio sull’organizzazione di una squadra.

Tocca poi ai padrone di casa. Il Giappone cade a sorpresa contro una Turchia implacabile, alla quale basta la rete di Umit Davala in avvio per lanciarsi nei quarti. Gli uomini di Troussier si squagliano e ai turchi è sufficente padroneggiare il centrocampo per evitare i guai. Troppo poco il palo di Santos per il Giappone, che comunque arrivando agli ottavi ha centrato un obiettivo storico.

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Il Brasile spinto dai favori arbitrali elimina il Belgio. Nella foto, Wilmots e Roque Junior