Mondiali 2006: ITALIA

Il cielo è blu sopra Berlino

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9 luglio 2006: è il giorno della finale. Appena un mese prima nè la Francia di Domenech nè tantomeno l’Italia di Lippi erano nelle previsioni dei bookmakers le maggiori candidate per la conquista del titolo. Ora sotto l’arco dello stadio di Berlino si affrontano per l’alloro mondiale. Sugli spalti sono circa 40.000 gli italiani che cantano l’inno nazionale, tra di essi presenti il Presidente Napolitano ed il ministro Giovanna Melandri. Gli undici in campo sono quelli annunciati, nessuna novità.

L’inizio è teso. Ne fa le spese Henry che resta a terra dopo uno scontro fortutito con Cannavaro. Un minuto dopo l’Italia rimedia la prima ammonizione per un fallo di Zambrotta su Vieira. Ma è al settimo minuto che il risultato cambia. Malouda entra in area, al suo fianco Cannavaro e Materazzi. Ed è proprio il difensore dell’Inter che allunga una gamba e stende il francese. E’ rigore. Dal dischetto Zidane azzarda il “cucchiaio” alla Totti. La palla picchia sulla traversa e rimbalza oltre la linea di porta. E’ gol, e per la prima volta, in questi mondiali, l’Italia si trova sotto di una rete e deve inseguire.

Lippi chiede ai suoi di giocare sulle fasce, cercando la testa di Toni in area. E proprio il centravanti viola costringe Thuram ad un rischioso tuffo di testa in area per neutralizzare un insidioso crosso di Pirlo. E sono sempre le fasce laterali le zone dove l’Italia cerca di organizzare il contrattacco, con i francesi che, forti del vantaggio, rallentano il gioco. Si vede poco Totti, marcato stretto da Makelele e Vieira. Il pareggio azzurro arriva al 19′. Merito di Materazzi, al secondo gol mondiale. Calcio d’angolo di Pirlo, il difensore dell’Inter sale altissimo in mezzo all’area, batte in elevazione Vieira e insacca alle spalle di Barthez. Un gol bellissimo, una prodezza che riscatta il rigore provocato. La partita torna in parità.

La Francia si riaffaccia dalle parti dell’area azzurra al 25′ con un traversone di Ribery neutralizzato da Materazzi. La partita è equilibrata. Lippi approfitta di una pausa di gioco per richiamare Totti che ancora non riesce a trovare la posizione. Al 34′ nuovo salvataggio di Thuram in area su Toni. E dal calcio d’angolo che segue il centravanti viola stampa la palla sulla traversa a portiere battuto. La sofferenza della Francia sulle palle alte è sotto gli occhi di tutti. Gli azzurri, dopo una partenza difficile, sembrano aver trovato vivacità e brillantezza. La Francia, invece, propone un ritmo più compassato, con Zidane terminale di tutti i palloni. Il primo tempo si chiude sull’1 a 1.

Materazzi trafigge Barthez e regala il pareggio all’Italia

Il secondo tempo parte con le stesse squadre. Lippi e Domenech non fanno cambi. Trenta secondi e Henry salta mezza difesa ed entra in area. Il suo tiro, però, è praticamente un passaggio a Buffon. Al terzo minuto mischia in area francese con Grosso che perde l’attimo buono. Ma è ancora Henry che semina il panico, da solo, in area azzurra. Dribbling e controdribbling fino all’intervento provvidenziale di Zambrotta. Trascinati dalla stella dell’Arsenal, i francesi cominciano bene la ripresa. Da brivido la percussione sulla fascia di Malouda che mette al centro una palla che danza pericolosamente in area italiana.

Uno strappo costringe Vieira, uno dei migliori in campo, ad uscire. Al suo posto Diarra, centrocampista del Lens. L’Italia, troppo chiusa nella sua metà campo soffre la pressione francese. Lippi corre ai ripari e mette dentro Iaquinta e De Rossi (al rientro dopo i 4 turni di squalifica): escono Totti (mai entrato in partita) e Perrotta. si riparte e Toni di testa segna, ma Elizondo fischia il fuorigioco. Ribaltamento di fronte e nuovo brivido dopo un tiro del solito Henry che Buffon respinge in tuffo. La stanchezza comincia a farsi sentire. Ribery per i francesi e Camoranesi per gli azzurri sembrano i più provati. Pirlo, invece, continua una prestazione maiuscola.

Toni, in avanti, lotta e costringe Diarra all’ammonizione. E proprio dopo una punizione conquistata sul centravanti italiano, Pirlo manda la palla vicinissima al palo di destra di Barthez: la Francia adesso si difende. Al 34′ Zidane, dopo un contrasto con Cannavaro, indica, con una smorfia di dolore, una spalle e chiede il cambio. Attimi di preoccupazione per i transalpini ma il capitano resta in campo. Al 42′ Lippi fa entrare Del Piero al posto di uno stanchissimo Camoranesi. L’arbitro concede due minuti di recupero. Nulla da fare, si va ai supplementari.

Un errore, a questo punto della partita, potrebbe essere fatale. La Francia si affida ai lampi di Zidane o Henry, gli azzurri puntano sull’azione collettiva. Al nono del primo tempo supplementare Ribery spaventa l’Italia con un rasoterra. Poi il francese lascia il suo posto a Trezeguet. Domenech cambia il modulo, spostando Henry sulla fascia e mettendo Trezeguet punta centrale. Al 13esimo ancora Zidane e ancora Buffon: un colpo di testa del capitano francese che il portiere azzurro devia sopra la traversa. Due veri campioni.

Nell’intervallo Buffon e Cannavaro caricano la squadra. Henry, stremato, lascia il campo per Wiltord. Poi, una partita corretta, cambia volto. Al quinto Zidane rifila una testata sul petto di Materazzi. La partita e la carriera del capitano francese finiscono così, nel modo peggiore: cartellino rosso dopo la prova tv. Un gesto inspiegabile, che macchia una prestazione superba. L’Italia, in superiorà numerica, si getta avanti. La Francia, senza più le sue due stelle, si difende. Si va ai calci di rigore.

Rigori: segna Pirlo per l’Italia. Wiltord pareggia. Segna Materazzi. Sbaglia Trezeguet che manda la palla a sbattere sulla traversa. De Rossi ci porta sul tre a uno. Abidal segna il secondo rigore per la Francia. Del Piero segna: 4 a 2 per l’Italia. Tira Sagnol e segna. Tocca a Grosso, 5 anni prima giocava in C2 nel Chieti. Barthez non indovina l’angolo e non può fare altro che vedere la palla entrare nella porta, consegnando all’Italia il quarto titolo mondiale. Il capitano Cannavaro, dopo una festa tricolore, può alzare la coppa, degno successore di Dino Zoff in Spagna 24 anni prima.