Le Pagelle dei Campioni del Mondo
Marcello LIPPI: 10
Allenatore – Viareggio, 12 aprile 1948 Due anni di intenso lavoro, in cui Lippi ha puntato a forgiare prima di tutto un gruppo coeso, hanno portato a un risultato straordinario e storico: ai mondiali di Germania 2006 lla sua Italia si laurea con grande merito Campione del mondo, per la quarta volta nella sua storia.
Gianluigi BUFFON: 10
Portiere – Carrara, 28 gennaio 1978 Plastico, monumentale, reattivo, ipnotizzatore, demotivatore. Lo schermo protettivo della Nazionale; l’incubo degli avversari. Il portiere azzurro, decisivo come un bomber, esce dal Mondiale più alto di venti centimetri. E’ stato uno dei pilastri lungo il cammino azzurro; la deviazione oltre la traversa su Zidane nella finale è il sigillo sulla sua mostruosità.
Cristian ZACCARDO: 6
Fabio GROSSO: 10
Difensore – Roma, 28 novembre 1977 Bastano tre momenti per raccontare l’avventura di Fabio Grosso in Germania: la sgroppata finale che è valsa il rigore trasformato da Totti, quando tutto sembrava finito contro l’Australia negli ottavi, il capolavoro contro la Germania e l’ultimo decisivo rigore nella finale: freddezza e precisione. E’ il trionfo dell’umiltà.
Daniele DE ROSSI: 6,5 e 4
Fabio CANNAVARO: 10
Difensore – Napoli, 13 settembre 1973 Mister “100 presenze” è riassumibile così: unico, irriverente, implacabile. Ha comandato la difesa sempre con il sorriso sulle labbra, anche quando il gioco si è fatto duro e difficile contro la Francia. In assoluto il migliore del Mondiale; da Pallone d’Oro e oltre: è così sarà.
Andrea BARZAGLI: 7
Alessandro DEL PIERO: 7
Attaccante – Conegliano, 9 novembre 1974 Achille arrabbiato, tumultuoso. Che voleva spaccare il mondo, ma c’è riuscito a metà. Nella prova del tridente è andata così così e alla fine si è mostrato più utile allorché Lippi lo ha inserito quando c’era da tirare fuori orgoglio e carattere. La corsa verso Lehmann e lo scambio a occhi chiusi con Gilardino sono da antologia; il gol ancora di più. Contro la Francia ha stretto i denti e ha fatto gruppo, segnando anche uno dei rigori mondiali.
Gennaro GATTUSO: 10
Centrocampista – Corigliano Calabro, 9 gennaio 1978 Con Cannavaro, il condottiero di questa Nazionale. L’uomo che sa dare cariche impensabili. Lo abbiamo visto dappertutto: centrocampista, stopper, marcatore. Uno di quelli di cui non puoi fare a meno, sempre in soccorso laddove c’era bisogno. Contro la Francia semplicemente strepitoso. A suo modo il simbolo di questo Mondiale.
Luca TONI: 8
Attaccante – Pavullo nel Frignano, 26 maggio 1977 Solo una doppietta – ci aveva abituati bene – ma un’applicazione costante. Nel suo furore di cercare il gol, ha perso sicurezza, ma l’uno-due all’Ucraina lo ha riportato in paradiso. Ha lottato e sudato sette camice, portandosi dietro i suoi marcatori. Braccato e raddoppiato a Berlino, ha sempre rappresentato la mina vagante della difesa di Domenech.
Francesco TOTTI: 7
Attaccante – Roma, 27 settembre 1976 Lo abbiamo atteso, coccolato, curato. Lui piano piano è entrato in forma raggiungendo i suoi livelli contro la Germania. Non è stato il Totti che era lecito attendersi, ma senza l’infortunio. Però quel rigore all’ultimo secondo contro l’Australia vale la Coppa: freddezza, classe, precisione. Il bolide che come un trampolino di lancio ci ha portati sulla Luna. E’ arrivato a pezzi alla finale, si è visto, ma non si poteva pretendere di più.
Alberto GILARDINO: 7,5
Attaccante – Biella, 5 luglio 1982 Un gol nel rocambolesco pareggio contro gli Stati Uniti, poi un calo di tensione fino alla decisione di Lippi di optare per Toni davanti a Totti. Ma il “Gila” si è fatto trovare pronto al momento giusto anche in partita in corso, recuperando palle, aprendo varchi per i compagni. Una spina nel fianco. La prova contro la Germania basta e avanza: un palo, tanto sacrificio e quello splendido assist a Del Piero.
Alessandro NESTA: 7
Vincenzo IAQUINTA: 7
Manuel Gérman CAMORANESI: 7
Simone BARONE: 6
Filippo INZAGHI: 6,5
Attaccante – Piacenza, 9 agosto 1973 L’urlo lo ha lasciato ad Amburgo dopo il 2-0 alla Repubblica Ceca. Rabbioso e infelice ha scaricato la sua adrenalina durante gli allenamenti minacciando con i suoi tiri Bufon, Peruzzi e Amelia. Ma quando è entrato ha sempre dato la sensazione di spaccare il mondo.
Gianluca ZAMBROTTA: 9
Difensore – Como, 19 febbraio 1977 Riesce a recuperare da un infortunio e rientrare velocemente in forma, trasformandosi in uno dei pistoni più potenti del motore azzurro, segnando un gran gol e giocando anima e cuore al servizio della squadra. Nel suo ruolo, come Buffon, non ha eguali. Per lui una finale di sacrificio. Fiume in piena.
Simone PERROTTA: 8
Centrocampista – Ashton-under-Lyne (Eng), 17 settembre 1977 Il “bip-bip” della Nazionale. Praticamente un centometrista: poco prima in difesa, subito dopo in attacco. A volte ha dato la sensazione su quel corridoio di essere devastante, capace lungo la sua scia di trascinarsi dietro due avversari. Unico neo una finale a passo ridotto.
Andrea PIRLO: 10
Andrea PIRLO: 10 Centrocampista – Brescia, 19 maggio 1979 Da regista del Milan e regista della Nazionale. Il perfezionista ha sbalordito chi aspettava Ronaldinho e Ballack. Illuminante trascinatore. L’uomo che ha aperto il Mondiale con un gran gol al Ghana, che ha perso il ritmo ritrovandolo subito, e fatto piangere la Germania con lo splendido assist per Grosso. Come a Dortmund è stato l’uomo della partita secondo la Fifa. E’ la solita musica: unico al mondo nel suo ruolo: insostituibile.
Massimo ODDO: 6
Marco MATERAZZI: 10
Difensore – Lecce, 19 agosto 1973 Il brutto anatroccolo diventa un cigno. L’uomo che solo a pronunciarne il nome già lasciava prevedere disastri, ha preso in mano il ruolo di Nesta e lo ha protetto come un tesoro. In gol contro al Repubblica Ceca, ha dovuto sopportare negli ottavi l’onta di un cartellino rosso immeritato, ma ha saputo tornare alla ribalta aggiungendo mattoni alla difesa. Per poi raggiungere il top con il gol alla Francia, nonostante il contraccolpo psicologico per il fallo da rigore su Malouda.