Mundialito 1980: il Torneo dimenticato

L’Uruguay vuole festeggiare i 50 anni del primo Mondiale di Calcio. Nasce il Mundialito, un torneo misconosciuto. Ecco la sua vera storia e i suoi inquietanti retroscena…

PROLOGO

Montevideo, autunno 1980. La giunta militare,al potere in Uruguay dopo il colpo di Stato del 1973, si apprestava ad affrontare due importanti scadenze. Un referendum costituzionale, fissato per il 30 novembre; e lo svolgimento, a Montevideo (30 dicembre-10 gennaio 1981), di un torneo calcistico fra nazionali che avevano vinto, a partire dal 1930, la Coppa del mondo di calcio. Nelle intenzioni della giunta, il referendum avrebbe dovuto tradursi in un plebiscito tale da legittimare la feroce dittatura militare (circa settemila prigionieri politici su meno di 3 milioni di abitanti, con i partiti e le organizzazioni sindacali messi fuorilegge).Il successivo torneo calcistico – grande evento sportivo battezzato “Mundialito” – avrebbe invece dovuto “rilanciare l’immagine” del paese latinoamericano e del suo governo golpista sulla scena internazionale, rompendone l’isolamento politico. Al Mundialito uruguaiano avevano dato a loro adesione le nazionali calcistiche di Argentina, Brasile, Germania Ovest, Italia e Olanda (quest’ultima in sostituzione dell’Inghilterra, che pur avendo vinto la Coppa Rimet non aveva voluto partecipare al torneo propagandistico inventato dalla giunta golpista di Montevideo).

IL COLPO DI BERLUSCONI

In Mundialito è quindi un avvenimento televisivo di prim’ordine, da ascolti record. Una società panamense ne acquista i diritti TV e li offre all’Eurovisione (che normalmente li acquistava direttamente) ad una cifra molto alta (un milione e mezzo di dollari). L’Eurovisione allora fa una controfferta di 750.000 dollari, in qualche modo concordata, come sempre in questi casi, con le TV pubbliche che dell’Eurovisione fanno parte. Le trattative saltano. E in 24 ore si fa avanti Canale 5 con un’offerta sbalorditiva di 900.000 dollari. Dopo due giorni la trattativa è conclusa. Ma per trasmettere in Europa e anche in Italia ovviamente è necessario il satellite. La gestione è di Telespazio, e al momento ne aveva usufruito soltanto la RAI (con l’eccezione di Telepace che aveva ottenuto il satellite per trasmettere l’angelus del Papa la domenica in America latina). Dopo febbrili trattative la RAI decide di concedere il satellite a Canale 5, che però trasmetterà le partite in differita (a eccezione della Lombardia) mentre la RAI ottiene di mandare in onda la diretta delle partite dell’Italia. E’ il primo patteggiamento tra la RAI e la TV di Berlusconi in materia di sport. A Berlusconi la mediazione ha portato comunque un grosso risultato: con le partite del Mundialito Canale 5 fa un oggettivo salto di qualità presso l’opinione pubblica e registra ingenti introiti pubblicitari.

UN TORNEO MACCHIATO DI SANGUE

In Olanda, intanto, sit-in e campagne di stampa contestavano la partecipazione della Nazionale dei tulipani all’imminente torneo. Lo stesso ministro degli Esteri olandese, su inchiesta del Parlamento, invitò la Federazione calcistica a riconsiderare l’autonoma decisione di prendere parte al Mundialito nell’Uruguay insanguinato dal militari golpisti.In Italia, quarantuno calciatori di serie A sottoscrissero una pubblica denuncia contro la dittatura uruguaiana. Ma il “Corriere della sera” censurò la denuncia, e sotto il titolo “football, shopping e un’abbronzatura fuori stagione per il tifoso-turista in Uruguay” l’8 dicembre informò i lettori che “con una una spesa di poco più di due milioni è possibile abbinare gli incontri della Nazionale azzurra alla calda estate sudamericana:nei dintorni di Montevideo le spiagge si estendono a perdita d’occhio”. L’articolo si dilungava in una dettagliata descrizione geografico-turistico-gastronomica dell’Uruguay senza fare il minimo accenno alla dittatura militare che da anni insanguinava e opprimeva il Paese. Neppure dove il più diffuso quotidiano italiano invitava il lettore a visitare il Palazzo legislativo, sede del Parlamento, con all’interno lo stupendo salone dei “Pasos perditos”, ricco di marmi,di colonne e affreschi.

La rete di Victorino nella finale con il Brasile

LE PARTITE

Gruppo 1: Uruguay, Italia, Olanda
Il Torneo iniziò il 30 dicembre 1980. Dopo una trionfale cerimonia di apertua l’Uruguay si impose facilmente sull’Olanda con un perentorio 2-0 con reti Venancio Ramos e Waldemar Victorino.Il 3 gennaio, davanti a 55.000 spettatori, debutta la giovane Italia di Bearzot. Primo tempo insipido, l’Uruguay è attendista, l’Italia non punge con un Altobelli fuori fase. Nella ripresa fuori “Spillo” e dentro Pruzzo, in una delle rare occasioni offerte da Bearzot di far giocare O’Rey di Crocefieschi.A ravvivare il match ci pensa l’arbitro spagnolo Guruceta che regala un rigore ai padroni di casa, realizzato dall’esperto Morales. L’Italia non ci sta, si innervosisce e due minuti dopo lo svantaggio Cabrini e Moreira finiscono anzitempo negli spogliatoi. A dieci minuti dalla fine Victorino in contropiede mette la parola fine al match. Ultimo sussulto, ancora un espulsione: Tardelli raggiunge Cabrini. Amen.Nell’inutile appendice di Italia Olanda l’unica nota di rilievo è l’esordio di Carletto Ancelotti, che festeggia con una rete al settimo minuto, rete subito pareggiata da Peters al 15′. Via via gli azzurri si spengono, Pruzzo ancora nullo, olandesi disinteressati e tutti con la testa all’aereo per il ritorno in Europa.

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Uruguay-Italia: così Tardelli tenta di fermare Paz

Gruppo 2: Brasile, Argentina, Germania Ovest
Capodanno 1981: si affrontano Germania Ovest e Argentina. Horst Hrubesh porta agevolmente in vantaggio i bianchi allo scadere del primo tempo. Nella ripresa, melina dei tedeschi che controllano, senza fatica a dire la verità, gli sterili attacchi biancocelesti.Ci pensa Manfred Kaltz a 5 minuti dalla fine a risvegliare il match con un autorete che rilancia la squadra di Menotti. La Germania va in bambola e, sospinta dal tifo l’Argentina raddoppia quattro minuti dopo con Ramon Diaz.Tre giorni dopo esordisce il Brasile in una sfida con l’Argentina già decisiva. Finalmente Maradona, in ombra contro la Germania, è decisivo e porta in vantaggio i suoi al 30′. Il Brasile riprende a macinare gioco e raggiunge il pareggio con Edevaldo a inizio ripresa. Un risultato che sembra accontentare le due squadre, paralizzate dalla paura di subire reti. Diventa decisivo il match dei verdoro con la Germania Ovest. Al Brasile serve una vittoria con almeno due gol di scarto.Vittoria che puntualmente arriva, addirittura per 4-1. Dopo l’iniziale vantaggio di Allofs, il Brasile dilaga nella soprendentemente distratta difesa tedesca ed infierisce con Junior, Serginho, Cerezo e Ze Sergio. E’ questo l’embrione dello splendido Brasile che vedremo al mundial spagnolo del 1982.

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Una fase di Brasile-Germania Ovest 4-1

La Finale
Finalissima dunque annunciata quella tra Uruguay e Brasile.La Celeste è una formazione giovane, con un talento assoluto come Ruben Paz, un solido portiere come Rodriguez, una punta piccola e all’Inzaghi come Victorino e con l’esperto Morales a fare da chioccia.Il Brasile di Santana è invece un insieme di splendidi solisti: Toninho Cerezo, Eder, Socrates, Oscar, Junior e Batista sono già delle certezze, senza dimenticare che Zico è rimasto a Rio per infortunio.Il canovaccio del primo tempo vede il pallino del gioco in mano al Brasile con un sapiente possesso palla interrotto da sporadiche ma sempre pericolose puntate in contropiede degli uruguagi. Nella ripresa, lampo improvviso di Barrios, subentrato all’infortunato De La Peña e Uruguay sugli scudi. Al Brasile basta una dozzina di minuti per pareggiare con un penalty concesso dall’austricaco Linemayr e trasformato freddamente da Socrates sotto un diluvio di fischi. Quando non si aspetta altro che il colpo del ko auriverde, a dieci minuti dalla fine Victorino raccoglie a centro area una palla vagante e batte João Leite sotto un tripudio di bandiere biancocelesti. Doveva finire esattamente così, il Torneo più dimenticato del Mondo…

GRUPPO UNO
30.12.80 Montevideo, Centenario
Uruguay – Olanda 2-0
Reti: 1:0 Ramos 31, 2:0 Victorino 45
Uruguay: Rodríguez, Moreira, Olivera, De León, Martínez, Krasouski, De la Peña, Paz, Ramos, Victorino,
Morales (75 Vargas)
Olanda: Doesburg, Wijnstekers, Spelbos (64 Valke), W.van der Kerkhof, Brandts, Jol, Peters, Hovenkamp, R.van der Kerkhof (46 van Mierlo), Vermeulen, Kist
Arbitro: Enrique Labó (Perù)

03.01.81 Montevideo, Centenario
Uruguay – Italia 2-0
Reti: 1:0 Morales 67 rig., 2:0 Victorino 81
Uruguay: Rodriguez, Moreira, Olivera, De León, Martínez, Krasouski, De la Peña, Paz, Ramos, Victorino, Morales (69 Diogo)
Italia: Bordon, Gentile, Oriali, Scirea, Cabrini, Marini, Tardelli, Antognoni, Conti, Graziani, Altobelli (46 Pruzzo)
Arbitro: Emilio Guruceta (Spagna)

06.01.81 Montevideo, Centenario
Olanda – Italia 1-1 
Reti: 1:0 Ancelotti 7, 1:1 Peters 15
Olanda: Doesburg, Wijnstekers, Arntz (57 Metgod), W.van de Kerkhof, Brandts, Jol, Peters, Hovenkamp, Valke, R.van de Kerkhof (75 Tol), Vermeulen
Italia: Bordon, Gentile, Baresi, Scirea, Vierchowood, Marini, Ancelotti, Antognoni, Conti (46 Bagni), Graziani, Pruzzo
Arbitro: Franz Wöhrer (Austria)

Classifica: Uruguay 4 punti, Olanda e Italia 1 punto

GRUPPO DUE
01.01.81 Montevideo, Centenario
Argentina – Germania Ovest 2-1
Reti: 0:1 Hrubesch 41, 1:1 aut. Kaltz 84, 2:1 Díaz 88
Argentina: Fillol, Olguín, Galván, Passarella, Tarantini, Gallego, Ardiles, Maradona, Bertoni (68 Luque), Díaz, Kempes (46 Valencia)
Germania Ovest: Schumacher, Kaltz, Förster, Briegel, Dietz, Müller, Bonhof, Magath, Allofs, Hrubesch, Rummenigge
Arbitro: Augusto Lamo Castilla (Spagna)

04.01.81 Montevideo, Centenario
Brasile – Argentina 1-1 
Reti: 0:1 Maradona 30, 1:1 Edevaldo 47
Brasile: Carlos (João Leite), Edevaldo, Oscar, Luizinho, Júnior, Batista, Toninho Cerezo, Renato (Paulo Isidoro), Tita, Sócrates, Zé Sérgio
Argentina: Fillol, Olguín, Galván, Passarella, Tarantini, Barbas (86 Luque), Gallego, Ardiles, Bertoni (46 Valencia), Maradona, Díaz
Arbitro: Erich Linemayr (Austria)

07.01.81 Montevideo, Centenario
Brasile – Germania Ovest 4-1
Reti: 0:1 Allofs 54, 1:1 Júnior 56, 2:1 Toninho Cerezo 61, 3:1 Serginho 76, 4:1 Zé Sérgio 82
Brasile: João Leite, Edevaldo (78 Getúlio), Oscar, Luizinho, Júnior, Batista, Toninho Cerezo, Paulo Isidoro, Tita (56 Serginho), Sócrates, Zé Sérgio
Argentina: Schumacher, Kaltz (35 Dremmler), Förster, Briegel, Dietz, Müller, Bonhof, Magath, Allofs (73 Allgöwer), Votava, Rummenigge
Arbitro: Juan Silvagno (Cile)

Classifica: Brasile e Argentina 3 punti, Germania Ovest 0 punti

LA FINALE
10.01.81 Montevideo, Centenario
URUGUAY – BRASILE 2-1
Reti: 1:0 Barrios 50, 1:1 Sócrates 62 rig., 2:1 Victorino 80
Uruguay: Rodríguez, Diogo, Olivera, De León, Martínez, Krasouski, De La Peña (36 Barrios), Paz, Ramos, Victorino, Morales
Olanda: João Leite, Edevaldo, Oscar, Luizinho, Júnior, Batista, Toninho Cerezo, Paulo Isidoro, Tita (51 Serginho), Sócrates, Zé Sérgio (81 Éder)
Arbitro: Erich Linemayr (Austria)