Roberto Antonelli, bomber del Milan in Serie B

Il racconto dei 15 gol del Dustin di Morbegno nella stagione cadetta 1980/81.

Annata 1980/81, periodo di purgatorio per il Milan, declassato in B dopo lo scandalo del calcioscommesse. In quella stagione, oltre all’immediata promozione in massima serie, ottenuta con il primo posto in campionato, la squadra rossonera, guidata da Massimo Giacomini, piazza Roberto Antonelli in testa alla classifica marcatori. Bottino finale di 15 reti per l’attaccante di Morbegno, alla sua quarta stagione milanista. Angelo Rovelli, grande firma della Gazzetta dello Sport, descrive così il Milan che, nell’estate ‘80, si appresta a disputare il campionato cadetto:

“L’esperienza di Maldera, le qualità riconosciute di Baresi e Collovati, la grinta e la classe di Novellino, la vigorosa puntualità di Tassotti nelle marcature, la sicurezza di Piotti in porta e Antonelli, forte in area di rigore. La stagione 1980/81 dovrà essere una pura e semplice parentesi in tanti anni di gloria”.

La difesa è il punto di forza di quel Milan la cui età media si è abbassata a 23,6 anni grazie ad alcuni innesti dal settore giovanile (Battistini su tutti). A centrocampo, Romano garantisce velocità in manovra. Dopo alcuni esperimenti, nelle amichevoli estive e durante la prima fase di Coppa Italia, Giacomini affida ad Antonelli il ruolo di centravanti. In seguito all’inibizione di Felice Colombo, alla presidenza viene eletto il parlamentare democristiano Gaetano Morazzoni, con Sandro Vitali uomo-mercato e Gianni Rivera vicepresidente.

Le quindici reti di Dustin in campionato

Il primo gol stagionale nella serie B 1980/81, Antonelli lo mette a segno alla terza giornata. Contro il Genoa, a San Siro, firma il raddoppio in avvio di ripresa dopo il vantaggio iniziale siglato da Vincenzi. Lanciato da Maldera, l’attaccante di Morbegno anticipa un difensore rossoblù, supera con un colpo di testa il portiere genoano Martina e insacca da posizione molto angolata. Un gol d’autore che suggella un’ottima prestazione.

Sette giorni dopo, allo stadio Cibali, i rossoneri evitano allo scadere la “clamorosa” sconfitta. In terra siciliana va in scena un Milan balbettante e timoroso, al cospetto dei rossazzurri di Mazzetti. Dopo un autogol di Baresi nel primo tempo, Antonelli pareggia con un tocco ravvicinato a battere Sorrentino. Finale incandescente: vantaggio etneo di Bonesso, pari definitivo su autorete di Ciampoli. Era il 5 ottobre ‘80.

Nella vittoria contro il Lecce c’è la firma di Antonelli, autore del gol del vantaggio, ad inizio ripresa, su assist di Romano. Un diagonale imparabile per il guardiapali leccese De Luca. A chiudere la pratica provvederà De Vecchi con una botta dalla distanza. Allo stadio Menti di Vicenza, in un pomeriggio molto convulso di fine novembre, un dubbio rigore, allo scadere della prima frazione, consente ad Antonelli di pareggiare i conti. Partita contrassegnata da otto ammoniti e due espulsi (il vicentino Rosi e il milanista Piotti).

Il centravanti milanista va in rete anche contro il Cesena, dopo il naufragio di Taranto (con clamorosa sconfitta dei rossoneri 3-0). Ad una decina di minuti dall’avvio, Antonelli sfrutta un malinteso tra il portiere Recchi e il difensore Perego: palla al numero nove rossonero, lesto a depositarla in rete. Il Cesena pareggia con Garlini prima dell’intervallo. I romagnoli, guidati da Osvaldo Bagnoli, impongono il pari a San Siro. Nella ripresa, Dustin sfiora il gol del raddoppio. Lazio in testa alla classifica con due punti sul Milan secondo.

Una settimana dopo, a Pisa, Antonelli mette a segno un altro gol d’autore con uno spunto solitario al 37’. Dopo aver superato il difensore Occhipinti, tocco in anticipo sul portiere Buso e palla in rete. Un guizzo di classe che risolve una partita difficile nella bolgia pisana.

Il 4 gennaio 1981 è la domenica dello scontro diretto tra le prime due della classifica cadetta: LazioMilan, presentata come il nono confronto di serie A in programma quel pomeriggio. Decide una doppietta di Antonelli nella ripresa. Al 51’, dopo una veloce triangolazione con Maldera, avviata al limite dell’area laziale, il centravanti rossonero batte Nardin. Il raddoppio, cinque minuti dopo, con un pallonetto calibrato su lancio di Novellino, delinea la migliore prestazione stagionale della squadra di Giacomini.

Gol capolavoro”, scrive Stampa Sera. “Oltre al carattere si è visto anche il gioco”, dichiara Antonelli negli spogliatoi. Alfio Tofanelli, dalle pagine del Guerin Sportivo, definisce “strepitosa” la prestazione dell’attaccante rossonero. Con i suoi gol, il Milan supera la crisi e balza al comando della classifica, scavalcando i biancocelesti. “Il cannoniere Antonelli bombarda le difese” titola Forza Milan. Gianni Brera scrive un incipit da manuale del giornalismo:

“Caro vecchio Milan, Wassermann positiva della nostra indefettibile passione lombarda. Affronta la B con la distaccata presupponenza d’un nobile, costretto a sbadilare tra i pezzenti. Questa squadra sarebbe ai livelli della Roma o almeno dell’Inter se potesse giocare in A. Iniquamente condannata alla B, vi si è rassegnata di contraggenio. Incontrata la Lazio, degna rivale, l’ha disfatta con un impegno che l’accusa e condanna”.

Antonelli mette la sua firma anche nella trasferta più corta della stagione, sul campo del Monza. L’attaccante sblocca il risultato dopo 25’: lancio di Maldera, il difensore brianzolo Stanzione manca l’intervento di testa e Antonelli segna con un tocco indirizzato alla sinistra del portiere Marconcini. Una vittoria che permette al Milan di centrare il titolo d’inverno con una giornata di anticipo.

Alla venticinquesima giornata, dopo quasi due mesi di digiuno, il 15 marzo ‘81 torna al gol Antonelli, andando in rete a Lecce all’ultimo minuto e sancendo la vittoria in rimonta del Diavolo. Lungo cross in area di Tassotti, uscita scriteriata del portiere avversario e colpo di testa vincente del centravanti milanista. Milan in testa con sei punti in più della Lazio.

A Ferrara, contro la Spal di Titta Rota è decisiva la doppietta del centravanti di Morbegno che consente al Milan di battere l’ostica compagine ferrarese. Prima rete con un fendente a superare il portiere Gavioli. Dopo aver calciato a lato un calcio di rigore, il numero nove rossonero firma il gol della vittoria con un tocco preciso a scavalcare il guardiapali della Spal, concretizzando uno scambio tra Novellino e De Vecchi.

La terza doppietta stagionale Antonelli la realizza contro il Taranto il 10 maggio ‘81. Primo gol al 22’ con un tiro al volo di controbalzo su lancio di Novellino. Il secondo in avvio di ripresa, su calcio di rigore, spiazzando il portiere Ciappi. Il poker rifilato alla squadra pugliese (a segno anche Cuoghi e Battistini) sancisce la vendetta rossonera dopo la pesante sconfitta dell’andata allo Jacovone.

L’ultimo gol in campionato di Antonelli arriva nella trasferta di Rimini, il 7 giugno. Dopo una rete in sforbiciata dell’ex Nello Saltutti, i rossoneri pareggiano un paio di minuti dopo con il quindicesimo centro del centravanti, abile ad insaccare su calcio piazzato quasi dal limite, collocando la palla nell’angolo alto alla destra del portiere Petrovic. Nella classifica marcatori, Antonelli (15 reti in 32 partite giocate) precede il pescarese Silva (ex rossonero), fermatosi a 14 gol, il cesenate Bordon e il genoano Russo (13), il pisano Cantarutti (12) e un trio – a 11 reti – composto da Briaschi (L.R. Vicenza), Calloni (Palermo) e Tivelli (Foggia).

Le ultime partite stagionali

Contro l’Udinese, nell’amichevole disputata il 10 giugno ‘81, Antonelli segna l’ultima rete stagionale. Un altro gol d’autore: lancio lungo, Dustin brucia nello scatto Fellet e disegna un pallonetto sull’uscita del portiere Della Corna. Il Milan s’impone 2-1.

A promozione ottenuta, dopo aver battuto in casa il Monza (14 giugno 1981), i rossoneri si regalano anche la ribalta internazionale del Mundialito. Nella partita d’esordio del torneo, disputato a San Siro, la squadra milanista si presenta con Johan Cruijff. Il fuoriclasse olandese disputa solo un tempo contro il Feyenoord. Tra le sue poche giocate c’è anche un lancio per Antonelli. Nel derby, disputato in chiusura di quell’edizione, il centravanti rossonero scenderà in campo con la fascia di capitano.

Antonelli secondo Brera, Liedholm e Rummenigge

Gianni Brera definì il capocannoniere della serie B 1980/81 “un mattocchio lombardo, alla Meazza, di classe internazionale certa, come pochi in Italia”. Il suo soprannome (Dustin), scaturito dalla somiglianza con il celebre attore americano Dustin Hoffman, gli venne affibbiato da Ricky Albertosi durante il ritiro precampionato del ‘77. Nils Liedholm riteneva Antonelli “carioca per scatto, inventiva e palleggio”.

I tifosi milanisti avevano già apprezzato le qualità di Dustin nell’anno dello scudetto della Stella (1978/79). Partito come alternativa a Rivera e Novellino, il valtellinese seppe trovare lo spazio che meritava, mostrando qualità elevate in fase di gioco e di palleggio, oltre a buone capacità di finalizzazione. Fu lui a rimettere le cose a posto nella sfida d’andata contro il Perugia, segnando con una staffilata di rara precisione. A Verona, Liedholm gli affidò la maglia numero sette. “La metà di Cruijff”, spiegò il barone con una delle sue battute pacatamente fulminanti.

Il fuoriclasse tedesco Kalle Rummenigge, dopo averlo incontrato in una partita di beneficenza per i terremotati dell’Irpinia, lo considerò meritevole, in più circostanze, di una convocazione in Nazionale. Nella stagione 1980/81, Antonelli ebbe l’occasione di essere convocato da Enzo Bearzot insieme a Novellino. A causa del diniego della Lazio ad anticipare la partita d’inizio gennaio ‘81, i due milanisti non fecero parte alla trasferta in Uruguay per disputare la Copa de Oro.

Nella stagione della prima serie B rossonera, Antonelli si rivelò molto utile anche nella fase di creazione degli spazi, agevolando gli inserimenti dei centrocampisti e il gioco sulle fasce. Per Alfio Tofanelli, un aspetto importante del Milan 1980/81 fu “il possesso di giovani importanti che nel campionato cadetto ha permesso di utilizzare e maturare al punto giusto”. Alla fine di quella stagione, – in base alle valutazioni stilate da Gino Franchetti (Il Giorno), Gino Bacci (Tuttosport), Giorgio Gandolfi (La Stampa), Aldo Pacor (Corriere dello Sport), Filippo Grassia (Giornale Nuovo), Alberto Costa (Corriere della Sera) e David Messina (La Gazzetta dello Sport), – nella classifica di rendimento della squadra rossonera, pubblicata dal mensile Forza Milan nel giugno 1981, Antonelli si piazza quarto (media voto 6,71) alle spalle di Novellino (7,28), Piotti (7,07) e Battistini (6,85), precedendo Cuoghi (6,64), Baresi, Maldera e Buriani (6,57), Collovati e Tassotti (6,42). Il 4 ottobre 1982, Roberto Antonelli riceverà dalle mani di Josè Altafini il premio quale miglior bomber della serie B dell’annata precedente. Uno dei pochi momenti lieti di quella stagione infausta per il Diavolo. Ma questa è un’altra storia.