Copa Libertadores 1960: Peñarol

II primo campione della Coppa Libertadores è il Peñarol di Montevideo, la squadra più vecchia del calcio uruguaiano.

I dirigenti dei gialloneri avevano spinto moltissimo affinché nascesse questa competizione e svolsero un ruolo determinante nei confronti del comitato che stabilì la creazione di questo torneo. Per questo motivo il trionfo rappresentò quasi la realizzazione di un sogno. Il Peñarol è, insieme al Nacional, la più importante squadra uruguaiana.

La sua storia inizia il 28 settembre del 1891, giorno di fondazione del Central Uruguayan Railway Cricket Club (CURCC), di marcata estrazione britannica. Il nome Club Atletico Peñarol comparirà solo nel 1913, traendo spunto dalla località in cui sorgeva un importante nodo ferroviario a nord di Montevideo. Luogo che a sua volta traeva nome dal proprietario Giovan Battista Crosa, originario di Pinerolo, che si era trasferito in Uruguay con la sua attività.

Nel 1960 il Peñarol è allenato da Roberto Scarone, ex centrocampista del Gimnasia y Esgrima, un estimatore del gioco offensivo che schierava la sua squadra con l’allora dominante 4-2-4. Scarone era un convinto assertore di questo schema che riteneva essere il più adatto alle caratteristiche dei giocatori uruguaiani. Leader della squadra era il capitano Néstor “Tito” Gonçalves, tipico numero 5 sudamericano, l’ultimo discendente della dinastia dei centromediani metodisti uruguaiani in via di estinzione, il “caudillo” per antonomasia.

L’arrivo di Scarone sulla panchina “aurinegra” aveva portato all’acquisto di due giocatori fondamentali nel suo schieramento: Alberto Spencer, il più forte giocatore ecuadoriano di tutti i tempi, e Alberto Linazza, argentino, infaticabile motorino di centrocampo.

La vittoria in questa prima edizione della Libertadores andò con pieno merito ai gialloneri, che conclusero imbattuti il torneo, unica compagine a riuscire nell’impresa. Furono sette le squadre che parteciparono a questa prima edizione (non vi presero parte i campioni di Ecuador, Perù e Venezuela) che vide lo svolgimento di 13 incontri.

La prima partita nella storia della Libertadores venne disputata il 19 aprile 1960 a Montevideo tra Peñarol e Jorge Wilstermann. Gli uruguaiani vinsero 7-1 con quattro reti di Spencer. In seguito, il Peñarol riuscì a superare il San Lorenzo vincendo dopo i tempi supplementari lo spareggio di semifinale, reso necessario da un doppio pari nelle due sfide precedenti, grazie a una doppietta dello straordinario bomber ecuadoriano Alberto Spencer, il più prolifico goleador nella storia della Coppa Libertadores. I gialloneri furono favoriti dal fatto di giocare in casa, con il benestare degli argentini, questo terzo incontro che si sarebbe dovuto giocare in campo neutro.

L’Olimpia di Asunción, nell’altra semifinale, ebbe la meglio sui colombiani del Millonarios. Le due vincenti si incontrarono così in finale: nell’andata di Montevideo un gol del solito implacabile Spencer, capocannoniere del torneo con sette reti, diede la vittoria agli uruguaiani, mentre a Asunción un gol di Luis Cubilla a sette minuti dal termine sancì il pareggio che significava la vittoria della Libertadores, dopo che nel primo tempo i paraguaiani si erano portati in vantaggio con Recalde.


Top: Alberto Spencer

Alberto Spencer assomigliava a un gigantesco gatto selvatico, a un puma, sempre in agguato nella giungla della difesa avversaria. All’improvviso, come spinto da un impulso magico spiccava balzi clamorosi saltando più in alto di tutti i suoi avversari dando sfoggio di una potenza fisica prorompente. Il risultato era sempre lo stesso, la palla finiva in fondo al sacco con i difensori che si guardavano disorientati fra loro mentre lui dava libero sfogo a tutta la sua gioia.

Ma non era solo straordinario in elevazione, era anche rapidissimo e dotato tecnicamente, spesso si proiettava a grande velocità in area di rigore concludendo a rete con tiri di inaudita violenza con entrambi i piedi.

Alberto Spencer (Ancón, 6 dicembre 1937 – Cleveland, 3 novembre 2006) era nato da padre inglese e madre ecuadoriana, ultimo di 13 fra fratelli e sorelle. La sua carriera iniziò nell’Everest e nel 1959, nel corso della Coppa America, si rivelò al grande pubblico nelle file dell’Ecuador. Al termine di questo torneo venne acquistato dal Peñarol per 10.000 dollari. Al suo debutto con la casacca “aurinegra”, contro gli argentini dell’Atlanta Buenos Aires, timbra tre reti, divenendo istantaneamente l’idolo dei tifosi.

Con il Peñarol ha vinto sette titoli nazionali, totalizzando 326 reti in campionato, 3 Coppe Libertadores, segnando 48 gol, 2 Coppe Intercontinentali e una Supercoppa. Nessuno ha segnato più reti di Spencer in Coppa Libertadores: il bomber ecuadoriano ne ha totalizzati 54 (48 con il Peñarol e 6 con il Barcelona di Guayaquil).

Finale Andata – Montevideo, 12- 6-1960
Peñarol – Olimpia 1-0
Rete
: 79′ Spencer (P)
Peñarol: Maidana, W.Martínez (Majewski), Pino, Salvador, Gonçálvez, Aguerre, Cubilla, Linazza, Spencer, Crescio, Borges.
Olimpia: Arias, S.Rojas, V.Lezcano, A.Rojas, C.Lezcano, Osorio, V.Rodríguez, Recalde, Roldán, Cabral, Melgarejo.
Arbitro: Robles (Cile)
Finale Ritorno – Montevideo, 19- 6-1960
Olimpia Peñarol 1-1
Reti
: 28′ Recalde (O); 83′ Cubilla (P)
Peñarol: Maidana, W.Martínez, Salvador, Pino, Gonçálvez, Aguerre, Cubilla, Linazza, Spencer (Hohberg), Griecco, Borges.
Olimpia: Arias, Arévalo, Peralta, Echagüe, C.Lezcano, S.Rojas, V.Rodríguez, Recalde, Roldán, Cabral, Melgarejo.
Arbitro: Praddaude (Argentina)
VINCITORE: Peñarol