Dopo l’eliminazione al primo turno dello Slovan Bratislava campione in carica a opera della Dinamo Zagabria, tocca alla formazione polacca del Górnik Zabrze rappresentare l’Europa dell’est in finale. Tuttavia, a spuntarla è il Manchester City della “strana coppia” Joe Mercer e Malcolm Allison, che poteva contare sugli ottimi centrocampisti Colin Bell e Neil Young, sulla pericolosa ala Mike Summerbee e sul completo attaccante Francis Lee. Le potenzialità offensive della squadra vengono sottolineate in semifinale contro lo Schalke 04, che dopo aver vinto 1-0 in Germania, subisce un clamoroso 5-1 al Maine Road.
Il Górnik Zabrze si affida invece all’attaccante Wlódzimierz Lubanski, vera punta di diamante in quei giorni. Dopo aver eliminato avversari pericolosi come Olympiakos Pireo e Rangers Glasgow, la squadra arriva in finale in modo perlomeno curioso. Dopo l’1-1 contro la Roma nella gara di andata in quella di ritorno si procedeva ai tempi supplementari, durante i quali entrambe le formazioni segnavano un gol. Anche se la Roma pensava di passare il turno per maggior numero di gol in trasferta, tale regola era applicabile soltanto ai tempi regolamentari. Dopo l’ennesimo 1-1 nella gara di spareggio a Strasburgo, il Górnik si qualifica per il rotto della cuffia o, per meglio dire, per il lancio della monetina!
La finale si disputa sotto una pioggia battente che limitava l’affluenza a soli 8.000 spettatori. Il Manchester City va in vantaggio con Neil Young all’11’, mentre “Franny” Lee raddoppia su calcio di rigore a due minuti dall’intervallo. Il Górnik torna in partita e cerca il recupero con un gol di Stanislaw Oslizlo a 20′ dallo scadere, ma alla fine la Coppa veniva sollevata dal capitano inglese Tony Book, non senza l’ausilio di un ombrello.
La Roma conta sul taumaturgico Helenio Herrera per riscattare un opaco campionato. E i giallorossi (che hanno tra le loro fila Capello, Spinosi, Peirò e Landini) arrivano fino alla semifinale con il Gornik dopo aver superato nell’ordine gli irlandesi dell’Ards (un bel 3-1 a Roma dopo lo 0-0 dell’andata), gli olandesi del PSV Eindhoven alla monetina (doppio 1-0) e i turchi del Göztepe (2-0 in casa e reti inviolate in traferta). Fino ad arenarsi nella tripla sfida con il Gornik Zabrze e alla beffa della sorte.