REP Johnny: l’olandese volante

Attaccante dal viso pulito, gambe agili e lingua lunga, era una sorta di George Best olandese. Reti e polemiche lo hanno accompagnato per tutta la carriera

  • di Alec Cordolcini

Johnny Rep giocava nello Zaanse Zfc, squadra della cittadina di Zaandam dove era nato il 25 novembre 1951 da una famiglia di agricoltori, quando lo notò l’Ajax, i cui talent scout videro in quel 17enne tutto pepe il sostituto naturale di Sjaak Swart. Nessun dubbio sul talento, qualcuno invece sulla maturità. In campo il piccolo Johnny unisce reti e chiacchiere, entrambe dispensate in quantità generose, e con i compagni la battuta è sempre pronta.

Nemmeno il passaggio in prima squadra (stagione 1971-72) sembra suggerirgli di adottare un profilo più basso, né con l’allenatore Stefan Kovacs mi sentivo forte, ero stufo di fare panchina»), né con il leader indiscusso della squadra, Johan Cruijffcomandava tutti a bacchetta, ma io non sono nato per dire di sì indiscriminatamente»).

Diverso era invece il rapporto con Sjaak Swart, che coniò per Rep il soprannome di “Goud Haantje”, galletto d’oro, grazie alla sua innata qualità di realizzare reti decisive, come la doppietta all’Independiente nel ritorno dell’intercontinentale 1972, o il gol partita contro la Juventus nella finale di Coppa Campioni 1973.

Rep supera Longobucco nella finale di Belgrado 1973

Nell’estate del 1972 Swart appende le scarpe al chiodo e Rep conquista il posto fisso nell’Ajax, chiudendo il campionato con 17 gol. La ciliegina sulla torta arriva il 30 maggio 1973 a Belgrado, quando un suo colpo di testa non lascia scampo a Dino Zoff regalando all’Ajax la terza Coppa Campioni consecutiva. Il giorno seguente il quotidiano De Telegraaf scrive:

«Pensate per un momento a quello che era Johnny Rep solamente la scorsa stagione. Un rompiscatole per gli arbitri, per i compagni di squadra e per il suo allenatore. Provvedimenti disciplinari, multe e squalifiche non sembravano sortire alcun effetto su di lui. E ora eccolo qui, a 21 anni, celebrato come l’uomo che ha riconfermato l’Ajax campione d’Europa».

Rep questa fama da enfant terribile l’ha sempre rifiutata.

«I giornali ci hanno marciato sopra, non ero né quell’arrogante né quel viveur che hanno voluto far credere. Dicevano che mi piacevano le donne e la vita notturna, ma io a vent’anni ero già sposato, ho avuto presto due figli e alla sera uscivo pochissimo».

Una volta appiccicate, le etichette sono dure da rimuovere. Negli Anni 70 Rep era considerato il George Best olandese, non perché amasse alzare il gomito quanto per il viso d’angelo che faceva presupporre facili successi con il gentil sesso.

Con gli Orange due mondiali e ben sette reti

Non solo Ajax però per Rep, ma anche nazionale olandese, nella quale ha esordito il 2 maggio ’73 (Olanda-Spagna 3-2) senza perdere il vizietto del gol nelle partite importanti, visto che sui 12 centri realizzati ben 7 sono stati messi a segno nelle due fasi finali dei Mondiali alle quali ha partecipato, Germania 74 e Argentina 78.

In Germania Rep segna contro Uruguay (doppietta), Bulgaria e Argentina, ed è in campo nella finale persa 2-1 contro la Germania Ovest, fallendo un paio di buone occasioni. Quattro anni dopo arriva un’altra finale, questa volta contro l’Argentina, ma il risultato non cambia: Olanda nuovamente sconfitta, con Rep che viene ricordato per il gran gol alla Scozia nel primo girone eliminatorio. Gli olandesi persero 3-2, ma fu proprio quella rete, un destro da venti metri che non lasciò scampo al portiere Alan Rough, a tarpare le ali a una Scozia arrembante che sognava la qualificazione proprio a spese dei tulipani. Per Rep arrivarono poi altre due reti contro l’Austria e infine la delusione di una finale dall’esito già scritto.

Con la maglia del Bastia, 33 reti in due stagioni

Quando il galletto d’oro lascia l’Ajax nell’estate 1975 il suo score parla di 50 reti in 123 partite e nove trofei vinti: due titoli nazionali, tre Coppe Campioni, un’intercontinentale, una Supercoppa Europea (ci sarebbe pure quella vinta nel 1972 sui Rangers, ma non è considerata ufficiale) e due Coppe d’Olanda. Lontano da casa le sue tappe si chiamano Valencia, esperienza deludente, Bastia, 33 reti in due stagioni e una finale di Uefa persa contro il Psv Eindhoven, e Saint Etienne.

Coi Verts vince il campionato e vede sbocciare l’immenso talento di Michel Platini. Nel novembre del 1979 la lingua lunga dell’olandese colpisce ancora; il Saint Etienne affronta in Uefa il Psv, vittorioso 2-0 all’andata, infliggendogli un pesantissimo 6-0: l’ultima rete porta la firma di Rep, che nel dopo gara si fa beffe di Kees Rijvers, allenatore del Psv e icona del club francese negli Anni 50 e 60, definendolo un ferrovecchio. Pochi mesi dopo Rijvers diventa Ct dell’Olanda e si presenta dichiarando: «Basta Rep».

Con i Verts del Saint Etienne tiene a battesimo Michel Platini

Non sarà di parola, perché i mediocri risultati nelle qualificazioni a Espana 82 lo costringeranno a richiamare diversi elementi della vecchia guardia, senza comunque ricavare granché. Il 18 novembre 1981 Rep gioca a Parigi contro la Francia la sua ultima partita con i tulipani.

Abbandonata l’attività agonistica nel 1987 dopo una stagione da quasi-pensionato nell’Haarlem (in precedenza era rientrato in Olanda giocando con Pec Zwolle e Feyenoord), il dopo calcio per Rep trascorre tra ospitate televisive, campetti di periferia e musica. Quella di Mickey 3D ad esempio, gruppo pop francese che gli ha dedicato una canzone, intitolata semplicemente “Johnny Rep”. Parlava di un biondino dal sorriso impertinente che eccitava le folle e che a segnare era davvero bravo.

Nicolaas Johnny Rep (Zaandam, 25 novembre 1951)

StagioneSquadraPres. (Reti)
1971-1975 Ajax97 (41)
1975-1977 Valencia55 (22)
1977-1979 Bastia65 (33)
1979-1983 Saint-Étienne164 (57)
1983-1984 PEC Zwolle32 (5)
1984-1986 Feyenoord43 (5)
1986-1987 Haarlem5 (0)