1953: l’irruzione dell’Etna

Una partita in discussione. La prima sentenza dà ragione al Catania. La Caf ribalta il verdetto. Un’altra corte ripristina la situazione. Sembra oggi, ma successe 70 anni fa…

Domenica 10 maggio 1953, sia in Serie A che in Serie B è in programma la 32a giornata di campionato. La 33a viene giocata 14 giorni dopo, poiché domenica 17 maggio i campionati sono sospesi per Italia-Ungheria che inaugura lo stadio Olimpico di Roma (per la cronaca sarà un pesante 0-3).

Nella 32a di A, a Udine si gioca Udinese-Bologna che sul campo termina 1-0 con rete di Castaldo al 5’, arbitro Guarnaschelli di Pavia. Tuttavia al 33’ il terzino rossoblù Giovannini era stato costretto ad abbandonare per una ferita all’occhio causata da una pietra scagliata dagli spalti. Causa la citata sosta, il tribunale di prima istanza si riunisce solo dopo il 33° turno ma nel frattempo i casi da esaminare sono diventati tre.

Accade infatti che domenica 24 maggio ben due partite siano state costellate di incidenti. Padova-Catania finisce 1-0 (rete di Zanon) ma prima è accaduto quasi di tutto. Al 33’ del secondo tempo il patavino Meroni sfrutta un malinteso fra il portiere Soldan e Santamaria e va in gol. l’arbitro Liverani di Torino in un primo momento convalida poi, consultato il guardalinee sul lato popolari, cambia idea. Se prima avevano protestato i catanesi, ora tocca ai padroni casa e la protesta si estende al pubblico. Dopo cinque minuti il gioco riprende ma per essere nuovamente sospeso mentre vola qualche bottiglietta e la ghiaia del parterre. L’assistente che aveva causato l’annullamento appare zoppicante, dice che non è in grado di proseguire e Liverani lo sostituisce con un elemento locale. Il Padova va in gol senza contestazioni e allo scadere, senza tener conto delle interruzioni, il direttore di gara chiude la partita.

Piombino-Verona termina 2-1 (doppietta di Bodini per i toscani, il primo su rigore, e Tessaro per i veneti sempre dal dischetto, arbitro Bernardi di Torino). Tuttavia a metà della ripresa il terzino veronese Bosio deve abbandonare colpito alla testa da una bottiglia d’acqua da un litro.

Il Consiglio della Lega prende a mano i tre casi nella stessa giornata e il giudizio è identico: si deve applicare l’articolo 58, ovvero sconfitta a tavolino per 2-0 ribaltando così il giudizio del campo. Stando ai si dice, il rappresentante degli arbitri in Lega (vale a dire l’ingegner Rossi che è anche vicepresidente della Caf) non è d’accordo: avendo l’arbitro Liverani ritenuto la partita “regolare”, non c’è spazio per l’articolo 58.

Mentre Udinese-Bologna e Piombino-Verona non hanno particolare importanza in classifica, Padova-Catania va a toccare addirittura la promozione in A. Con i due punti arrivati, gli etnei affiancano il Legnano dietro al già promosso Genoa e la situazione non cambia neppure dopo l’ultima giornata.

A questo punto si rende necessario uno spareggio (le promozioni sono solo due), ma c’è ancora la Caf, retta dal professor Luigi Pasquinelli, che entra in campo a torneo abbondantemente concluso: sabato 20 giugno. Dei tre ricorsi, la Commissione di Appello Federale accoglie solo quello del Padova rigettando gli altri due, di fatto sancendo la
promozione diretta del Legnano. Il principio applicato è il seguente: mentre Bologna e Verona vennero effettivamente menomate dovendo rinunciare a un giocatore, lo stesso non si può dire per il Catania, come chiariscono le motivazioni.

“La forzata sostituzione del guardalinee, provocata dalle intemperanze dei sostenitori locali, anche se ha modificato le condizioni preordinate dell’organo tecnico competente, è un evento che non ha influito sul regolare svolgimento della gara… L’arbitro (Liverani ndr) afferma che la gara potè compiersi regolarmente ed esclude che per gli incidenti sopra accennati la squadra ospite abbia giocato in condizioni di inferiorità”.

La responsabilità oggettiva della società patavina è sufficientemente punita da due turni di squalifica del campo. Naturalmente, al variare dei responsi, le opposte fazioni di volta involta insorgono, ma il verdetto della Caf è (dovrebbe essere?) per sua natura inappellabile.

In quei giorni, tuttavia, la Federazione non solca acque tranquille (ma guarda… come oggi), ci sono dei rivolgimenti e viene rinnovata la Caf, affidata alla presidenza dell’avvocato napoletano Pasquale Di Gennaro. La nuova commissione come primo atto, pensa bene di sconfessare i predecessori, riesaminando nel merito la questione Padova-Catania emettendo un verdetto naturalmente inappellabile: partita vinta ai siciliani e quindi spareggio, ma intanto siamo già a luglio inoltrato…

Ormai l’avventura è al termine. Polemiche o no, Legnano e Catania si trovano di fronte sul neutro di Firenze e i lilla lombardi si sbarazzano degli avversari con un perentorio 4-1, ma intanto il calendario indica già agosto.

Qualche regola rispetto a settant’anni fa, è cambiata, ma, come sappiamo bene, non i balletti delle sentenze!