Claudio Vagheggi: calciatore on the road
«Le mie caratteristiche? Rapido, contropiedista. Credo che mi troverei bene nel calcio d’oggi. Ho cambiato squadra praticamente ogni anno. Se andava bene, per squadre migliori»
«Le mie caratteristiche? Rapido, contropiedista. Credo che mi troverei bene nel calcio d’oggi. Ho cambiato squadra praticamente ogni anno. Se andava bene, per squadre migliori»
«In campo facevo quello che volevo, se no ciao. Mai fatto scuola calcio. Campi d’erba dove si poteva e oratorio» Ugo Tosetto veneto classe ’53 è un ritratto dell’Italia terragna … Leggi tutto
C’è chi racconta le favole e chi invece ne scrive qualche riga. Le galoppate sulla fascia sinistra erano la sua penna, il soggetto una misconosciuta squadra di provincia, il Chievo. Da Verona alla Serie D, passando per Roma.
Con l’argentino Gustavo Abel Dezotti prima, e il giovane Enrico Chiesa poi, era il terminale offensivo della Cremonese di Gigi Simoni che nei primi anni Novanta si impose come una delle realtà di Provincia più belle del calcio italiano.
«Con il Torino furono tre stagioni indimenticabili e mi sono trovato veramente bene anche a livello di piazza, i risultati poi furono grandiosi»
«Il Milan invincibile? Solo olio di gomito. Il segreto? Gli allenamenti: mai più vista una squadra che lavorasse così»
Mauro Gibellini, hombre limpido, di randagismo pedatorio, occasioni andate a ramengo o acciuffate alla grande, gol ammucchiati con regolarità da metronomo a Ferrara (otto stagioni fra 71 e ’81), Verona, … Leggi tutto
Dribblava e la quota ottimale di finte dipendeva dal gusto del momento. Teneva i difensori al guinzaglio, un po’ li sfotteva. E se dalla curva gli gettavano addosso una mela per spregio, la raccattava e se l’addentava, col prevedibile contorno di offesa sommossa popolare. Quelli di Borgo a Buggiano, nel Pistoiese, i pomi non li buttano, li mangiano.
Nella cartolina ufficiale della Juve 84-85, una di quelle foto di classe dove si fa “cheese” strizzando gli occhi controsole, Giovanni Koetting sta dritto in seconda fila. Il caschetto di capelli biondi e l’aria vagamente fiera spuntano all’incirca fra le costole di Platini e il gomito di Cabrini, più alti di lui, in terza fila.
Un viaggio senza ritorno. Corre l’anno 1973, un’uggiosa domenica di aprile. Hubert Pircher fa parte di quella nidiata di adolescenti della Virtus Don Bosco in viaggio per Bergamo. Una squadra … Leggi tutto
Per chi non lo ricordasse, o per chi fosse troppo giovane per farlo, Graziano Mannari a fine anni ‘80 era un ragazzino arrivato a Milanello da Livorno, con un bagaglio … Leggi tutto
«Ero un mediocre, ho pensato al dopo» – «Tecnicamente me la cavavo, ma non avevo la molla dentro; poi mi sono pentito» – «Al Milan non stavo bene. Scappai dal ritiro, Radice si infuriò»
Tanti gol pesanti fra Serie A e Serie B e tutti con la maglia del Cagliari. Nato il 22 ottobre 1954, Gigi Piras è stato una bandiera del club sardo.
«Il mio merito? Dividevo casa con Pecci. Se voglio sfottere i miei ragazzi dico che ho vinto un campionato col Torino»
Mediano dai piedi buoni e dalla lingua lunga: «Lo scudetto dei record non lo sento mio»
Apri un sito e guadagna con Altervista - Disclaimer - Segnala abuso - Notifiche Push - Privacy Policy - Personalizza tracciamento pubblicitario