Ugo Tosetto: il Keegan della Brianza

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«In campo facevo quello che volevo, se no ciao. Mai fatto scuola calcio. Campi d’erba dove si poteva e oratorio» Ugo Tosetto veneto classe ’53 è un ritratto dell’Italia terragna e contadina che c’era una volta e c’è anche adesso. … Leggi tutto

Andrea Tentoni: l’ariete che stregò Sacchi

Con l’argentino Gustavo Abel Dezotti prima, e il giovane Enrico Chiesa poi, era il terminale offensivo della Cremonese di Gigi Simoni che nei primi anni Novanta si impose come una delle realtà di Provincia più belle del calcio italiano.

Mauro Gibellini: centravanti DOC

Mauro Gibellini, hombre limpido, di randagismo pedatorio, occasioni andate a ramengo o acciuffate alla grande, gol ammucchiati con regolarità da metronomo a Ferrara (otto stagioni fra 71 e ’81), Verona, Bologna, Como, Perugia, Cesena e Padova per il fotofinish, C1 … Leggi tutto

Sileno Passalacqua: un dribbling lungo una vita

Dribblava e la quota ottimale di finte dipendeva dal gusto del momento. Teneva i difensori al guinzaglio, un po’ li sfotteva. E se dalla curva gli gettavano addosso una mela per spregio, la raccattava e se l’addentava, col prevedibile contorno di offesa sommossa popolare. Quelli di Borgo a Buggiano, nel Pistoiese, i pomi non li buttano, li mangiano.

Giovanni Koetting: Confesso che ho segnato

Nella cartolina ufficiale della Juve 84-85, una di quelle foto di classe dove si fa “cheese” strizzando gli occhi controsole, Giovanni Koetting sta dritto in seconda fila. Il caschetto di capelli biondi e l’aria vagamente fiera spuntano all’incirca fra le costole di Platini e il gomito di Cabrini, più alti di lui, in terza fila.

Graziano Mannari: parola di Lupetto

Per chi non lo ricordasse, o per chi fosse troppo giovane per farlo, Graziano Mannari a fine anni ‘80 era un ragazzino arrivato a Milanello da Livorno, con un bagaglio di speranze. L’inizio della sua carriera è folgorante: ha la … Leggi tutto